Eventi e cultura
Al Battistero di San Giovanni la Memoria della Madonna della Fonte
La Festa Patronale di Canosa si conclude con una suggestiva celebrazione eucaristia
Canosa - lunedì 11 agosto 2014
14.08
La Festa Patronale di Canosa si conclude con una suggestiva celebrazione eucaristia nell'area archeologica del Battistero di san Giovanni: il luogo dove nasce la antichissima Diocesi Primaziale di Canosa. Accanto al Battistero edificato dal Vescovo Sabino, Patrono della città di Canosa, qualche hanno fa fu scoperta l'antica chiesa di Santa Maria dal prof. Giuliano Volpe e dalla sua equipe. Lo scavo archeologico, a cura dell'Università degli Studi di Foggia, è sospeso da alcuni anni, ma è ormai certo che è la prima basilica costruita a Canosa, probabilmente dal vescovo Probo. Veramente tanta la gente che ha partecipato allea celebrazione eucaristica presieduta dal parroco della cattedrale, don Felice Bacco, e concelebrata da don Nicola Caputo e da due diaconi.
Sul palco allestito per l'occasione, l'antica icona della Madonna della Fonte (XII sec.) e alle spalle del celebrante, una gigantografia della croce d'avorio (XII sec.) che sembrava abbracciare simbolicamente l'assemblea. Nell'omelia don Felice ha sottolineato che la devozione alla Madonna della Fonte a Canosa ha origini molto antiche e che, secondo una tradizione condivisa dal prevosto Tortora e da altre fonti, fu lo stesso Sabino a portare da Costantinopoli l'icona per rafforzare il culto alla divina maternità di Maria. La celebrazione, animata dalla Polifonica della Cattedrale, si è conclusa con una fiaccolata, per riportare in cattedrale l'icona mariana. La suggestiva cornice del battistero e la bellezza del luogo, hanno permesso a tutti di vivere una bellissima esperienza ecclesiale e di tornare a casa rafforzati nella fede.
Domenico Zagaria
Sul palco allestito per l'occasione, l'antica icona della Madonna della Fonte (XII sec.) e alle spalle del celebrante, una gigantografia della croce d'avorio (XII sec.) che sembrava abbracciare simbolicamente l'assemblea. Nell'omelia don Felice ha sottolineato che la devozione alla Madonna della Fonte a Canosa ha origini molto antiche e che, secondo una tradizione condivisa dal prevosto Tortora e da altre fonti, fu lo stesso Sabino a portare da Costantinopoli l'icona per rafforzare il culto alla divina maternità di Maria. La celebrazione, animata dalla Polifonica della Cattedrale, si è conclusa con una fiaccolata, per riportare in cattedrale l'icona mariana. La suggestiva cornice del battistero e la bellezza del luogo, hanno permesso a tutti di vivere una bellissima esperienza ecclesiale e di tornare a casa rafforzati nella fede.
Domenico Zagaria