Amministrazioni ed Enti
Al via laboratorio di giornalismo "Libertà di carta''
Per celebrare la Giornata Mondiale dei Diritti Umani
Puglia - lunedì 12 dicembre 2016
15.15
Nell'ambito delle iniziative per celebrare la Giornata Mondiale dei Diritti Umani dal gruppo Puglia del Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO in collaborazione con il Consiglio Regionale Pugliese - Sezione Biblioteca e Comunicazione Istituzionale - oggi, nell'aula del Consiglio Regionale della Puglia a Bari, è stato avviato con gli studenti del "G. Bianchi Dottula", del "Severina De Lilla" e del "M. Panetti" di Bari un laboratorio di giornalismo, "Libertà di Carta''. I lavori sono stati aperti dall'intervento del vicepresidente del Consiglio regionale, Peppino Longo. Gli studenti si occuperanno di gestire la campagna social della giornata, scrivendo tweet sulla tematica e postando foto dell'evento su Instagram, con gli hashtag lanciati per la giornata: #UNESCOgiovani #HumanRightsDay #Standup4HumanRights. È inoltre, prevista una parte creativa successiva che raccolga i risultati del laboratorio nei giornali scolastici redatti dai ragazzi. In occasione del laboratorio, si è tenuto un confronto sul diritto alla libertà di stampa, insieme con Valentino Losito (Presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Puglia), Felice Blasi (Corecom Puglia) e il giornalista Rai Enzo Quarto, insieme alle classi superiori degli istituti scolastici coinvolti.
"Sono i ragazzi del Bianchi Dottula, del De Lilla e del Panetti i protagonisti di questo evento, con le domande, le osservazioni ed anche i contributi giornalistici che produrranno sulle testate scolastiche. Compito delle istituzioni è di fare ogni azione possibile per incidere sul pluralismo e l'innovazione dell'informazione, a tutti i livelli e promuovere l'occupazione in un settore che da sempre affascina soprattutto i giovani", ha dichiarato in proposito Longo che ha sottolineato i dati "poco edificanti per un Paese che si considera moderno e avanzato", diffusi nella classifica 2016 di 'Reporter senza frontiere': "In un anno, l'Italia ha perso quattro posizioni, scendendo al 77° posto sul totale di 180 Paesi. Ci precedono Tonga, Burkina Faso e Botswana. L'aggravante è che siamo nel continente in cui, dall'altra parte, la stessa organizzazione francese continua a riscontrare la maggiore tutela dell'informazione. Dietro di noi, in Europa, solo Cipro, Grecia e Bulgaria sottolineava la stampa nazionale nel dare la notizia. Per un verso, ci può confortare, ma solo parzialmente, il fatto che la poco edificante classifica non sia frutto della censura di Stato o di un atteggiamento pubblico repressivo. Ma ci sono quasi 50 giornalisti sotto protezione delle forze di polizia, in Italia, per minacce di morte da parte di organizzazioni mafiose o comunque per intimidazioni di soggetti occulti".
"Sono i ragazzi del Bianchi Dottula, del De Lilla e del Panetti i protagonisti di questo evento, con le domande, le osservazioni ed anche i contributi giornalistici che produrranno sulle testate scolastiche. Compito delle istituzioni è di fare ogni azione possibile per incidere sul pluralismo e l'innovazione dell'informazione, a tutti i livelli e promuovere l'occupazione in un settore che da sempre affascina soprattutto i giovani", ha dichiarato in proposito Longo che ha sottolineato i dati "poco edificanti per un Paese che si considera moderno e avanzato", diffusi nella classifica 2016 di 'Reporter senza frontiere': "In un anno, l'Italia ha perso quattro posizioni, scendendo al 77° posto sul totale di 180 Paesi. Ci precedono Tonga, Burkina Faso e Botswana. L'aggravante è che siamo nel continente in cui, dall'altra parte, la stessa organizzazione francese continua a riscontrare la maggiore tutela dell'informazione. Dietro di noi, in Europa, solo Cipro, Grecia e Bulgaria sottolineava la stampa nazionale nel dare la notizia. Per un verso, ci può confortare, ma solo parzialmente, il fatto che la poco edificante classifica non sia frutto della censura di Stato o di un atteggiamento pubblico repressivo. Ma ci sono quasi 50 giornalisti sotto protezione delle forze di polizia, in Italia, per minacce di morte da parte di organizzazioni mafiose o comunque per intimidazioni di soggetti occulti".