Economia
Alberghi 1 e 2 stelle 'quasi' estinti
L'analisi Assohotel Confesercenti Puglia
Puglia - mercoledì 26 luglio 2023
15.04
'Gli affitti brevi legati ai periodi vacanzieri hanno messo in ginocchio gli alberghi a 1 e 2 stelle fino allo loro 'quasi' estinzione' denuncia Giancarlo De Venuto, presidente Assohotel Confesercenti Puglia, il quale spiega che tale fenomeno 'è legato sicuramente alla diminuzione del potere di spesa e di acquisto dei turisti della classe media sociale. Non solo. I tour operators non trovando offerte a basso costo nei tre stelle si orientano - gioco forza - verso l'offerta dei 4 stelle inducendoli ad applicare tariffe più basse di quanto siano disposti a spendere in altre zone d'Italia dove il problema della destagionalizzazione non esiste, ma che dalle nostre parti è particolarmente subìta dagli operatori del settore'.
'Il fenomeno della moltiplicazione incontrollata delle strutture extralberghiere – aggiunge De Venuto - agisce da anni anche sui mercati medio/alti con il turismo legato alle masserie, dimore di pregio, agriturismi, b&b, ville private. Queste strutture - pur non avendo una licenza alberghiera - offrono pernottamenti brevi a tariffe più alte rispetto a quelle degli hotel nonostante i costi di gestione siano nettamente più bassi e non incidono sul Pil pugliese come accade per il mercato alberghiero. Questo è un mercato 'dopato' che scoraggia gli investitori per lo più stranieri ad investire nella ricettività di lusso e allontana la creazione di imprese stabili e occupazione duratura nel tempo. Viceversa incoraggia le speculazioni immobiliari che non generano effetti stabili e duraturi sul territorio, creano una concorrenza sleale con le strutture alberghiere, lo svuotamento dei centri storici, lo scontento dei residenti per i numerosi flussi che non sempre si riesce a gestire in maniera adeguata. Aggiungo che lo sviluppo turistico sregolato si traduce - per i residenti - nell'aumento esponenziale dei prezzi degli affitti, dei servizi, dei beni di consumo. È urgente una più attenta regolamentazione condividendo le strategie di sviluppo con gli operatori e le associazioni di categoria coinvolte'.
'Il fenomeno della moltiplicazione incontrollata delle strutture extralberghiere – aggiunge De Venuto - agisce da anni anche sui mercati medio/alti con il turismo legato alle masserie, dimore di pregio, agriturismi, b&b, ville private. Queste strutture - pur non avendo una licenza alberghiera - offrono pernottamenti brevi a tariffe più alte rispetto a quelle degli hotel nonostante i costi di gestione siano nettamente più bassi e non incidono sul Pil pugliese come accade per il mercato alberghiero. Questo è un mercato 'dopato' che scoraggia gli investitori per lo più stranieri ad investire nella ricettività di lusso e allontana la creazione di imprese stabili e occupazione duratura nel tempo. Viceversa incoraggia le speculazioni immobiliari che non generano effetti stabili e duraturi sul territorio, creano una concorrenza sleale con le strutture alberghiere, lo svuotamento dei centri storici, lo scontento dei residenti per i numerosi flussi che non sempre si riesce a gestire in maniera adeguata. Aggiungo che lo sviluppo turistico sregolato si traduce - per i residenti - nell'aumento esponenziale dei prezzi degli affitti, dei servizi, dei beni di consumo. È urgente una più attenta regolamentazione condividendo le strategie di sviluppo con gli operatori e le associazioni di categoria coinvolte'.