Amministrazioni ed Enti
La corruzione è un male endemico
Il presidente Emiliano: “Gli amministratori devono vigilare di più"
Puglia - giovedì 30 giugno 2016
22.41
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è intervenuto ieri mattina a due appuntamenti a Bari sul tema dell'anticorruzione, alla presenza del presidente dell'Anac Raffaele Cantone. Il primo evento, nella sede della città metropolitana "Impresa e anticorruzione, punti di equilibrio e limiti", il secondo a Villa Romanazzi sul tema "Dall'istituto per le case popolari di Bari all'Agenzia regionale per la casa e l'abitare". Il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha raccolto a Bari la richieste dell'ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) ma ha difeso il nuovo codice degli appalti dagli attacchi dei costruttori, dichiarando : "Il Codice della appalti è così nuovo e introduce così tante novità che ha bisogno di tempo per essere digerito. C'è tutta questa polemica sul numero degli appalti che sono in decrescita, io dico - ha rimarcato Cantone - che è un dato oggettivo derivante dal fatto che le pubbliche amministrazioni devono anche avere un attimo il tempo per adeguarsi rispetto a cambiamenti che sono molto rilevanti. Il Codice degli appalti scommette su una nuova idea di amministrazione, che deve essere in grado - secondo Cantone - di decidere, assumere responsabilità e soprattutto in grado di dimostrare di saperle fare le cose".
In merito il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha dichiarato: "I politici a volte si dimenticano che il loro compito non è solo quello di governare o legiferare, ma anche di controllare ciò che accade nella pubblica amministrazione. Essi hanno la potestà della vigilanza e devono esercitarla secondo la legge. Quando un politico acquisisce una notizia di reato, che non significa la prova schiacciante ma anche solo la possibilità di un reato, deve denunciarlo alla magistratura, così come nel caso di danni erariali e alla pubblica amministrazione. Collaborare con gli inquirenti è fondamentale per accertare l'accaduto. Senza potestà di vigilanza e senza prevenire i fatti criminosi attraverso buone scelte politiche, la lotta alla corruzione non è possibile. Non si può scaricare questo compito solo sull'Anac, sulla bravura di Raffaele Cantone, o sulle Procure della Repubblica. Questa rivoluzione deve avvenire nella testa dei politici, ma non è ancora cominciata". E proseguendo nel suo intevento: "La corruzione è un male endemico, l'uomo è un legno storto che quando è vicino ai soldi tende al male. Perché questo non si tramuti nella demolizione di un sistema - interi imperi sono caduti sotto il peso della corruzione - c'è bisogno che la sorveglianza sia quotidiana e soprattutto, per quello che riguarda i politici, deve essere esercitata senza aver timore di denunciare i fatti, affrontarli con la determinazione necessaria e senza paura che questo faccia perdere consenso, voti o che una denuncia possa corrispondere a una sorta di tradimento, perché non può esserci solidarietà nei confronti di chi si comporta ignorando la legge, spreca denaro pubblico o rende servizi pessimi a chi ha bisogno. Bisogna fare in modo che eventi gravi come quelli che si sono verificati nel nostro paese non si ripetano".
"Promuovere un'agenzia come l'Agenzia Nazionale Anticorruzione è importantissimo per il supporto della pubbliche amministrazioni - conclude l'intervento il governatore pugliese Emiliano - e per scegliere la formula contrattuale migliore, evitando errori di impostazione. Occorre trovare le soluzioni migliori in modo tale che, senza fermare i lavori, si possa ottenere un effetto di legalità necessario. Speriamo che le norme tengano conto della realtà delle imprese e delle pubbliche amministrazioni in modo tale da non creare rallentamenti, impedimenti o confusioni dal punto di vista dell'interpretazione. Ma voglio ribadire che la lotta alla corruzione non consiste solo nello scrivere nuove norme, qui c'è bisogno che i politici prendano la responsabilità che compete loro"
In merito il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha dichiarato: "I politici a volte si dimenticano che il loro compito non è solo quello di governare o legiferare, ma anche di controllare ciò che accade nella pubblica amministrazione. Essi hanno la potestà della vigilanza e devono esercitarla secondo la legge. Quando un politico acquisisce una notizia di reato, che non significa la prova schiacciante ma anche solo la possibilità di un reato, deve denunciarlo alla magistratura, così come nel caso di danni erariali e alla pubblica amministrazione. Collaborare con gli inquirenti è fondamentale per accertare l'accaduto. Senza potestà di vigilanza e senza prevenire i fatti criminosi attraverso buone scelte politiche, la lotta alla corruzione non è possibile. Non si può scaricare questo compito solo sull'Anac, sulla bravura di Raffaele Cantone, o sulle Procure della Repubblica. Questa rivoluzione deve avvenire nella testa dei politici, ma non è ancora cominciata". E proseguendo nel suo intevento: "La corruzione è un male endemico, l'uomo è un legno storto che quando è vicino ai soldi tende al male. Perché questo non si tramuti nella demolizione di un sistema - interi imperi sono caduti sotto il peso della corruzione - c'è bisogno che la sorveglianza sia quotidiana e soprattutto, per quello che riguarda i politici, deve essere esercitata senza aver timore di denunciare i fatti, affrontarli con la determinazione necessaria e senza paura che questo faccia perdere consenso, voti o che una denuncia possa corrispondere a una sorta di tradimento, perché non può esserci solidarietà nei confronti di chi si comporta ignorando la legge, spreca denaro pubblico o rende servizi pessimi a chi ha bisogno. Bisogna fare in modo che eventi gravi come quelli che si sono verificati nel nostro paese non si ripetano".
"Promuovere un'agenzia come l'Agenzia Nazionale Anticorruzione è importantissimo per il supporto della pubbliche amministrazioni - conclude l'intervento il governatore pugliese Emiliano - e per scegliere la formula contrattuale migliore, evitando errori di impostazione. Occorre trovare le soluzioni migliori in modo tale che, senza fermare i lavori, si possa ottenere un effetto di legalità necessario. Speriamo che le norme tengano conto della realtà delle imprese e delle pubbliche amministrazioni in modo tale da non creare rallentamenti, impedimenti o confusioni dal punto di vista dell'interpretazione. Ma voglio ribadire che la lotta alla corruzione non consiste solo nello scrivere nuove norme, qui c'è bisogno che i politici prendano la responsabilità che compete loro"