
Vita di città
Antonio è nelle mani di Dio. Ha raggiunto la meta!
La commovente omelia di Don Vito Miracapillo durante i funerali
Canosa - domenica 9 agosto 2015
10.08
Un altra giornata funesta per la comunità canosina che ha partecipato in lacrime ai funerali, svoltisi nel pomeriggio di ieri, del giovane Antonio Di Nunno, deceduto venerdì scorso in un tragico incidente automobilistico sulla strada che collega Canosa di Puglia(BT) alla frazione di Loconia mentre rientrava a casa al termine della giornata lavorativa. Ancora un'altra giovane risorsa stroncata da un tragico destino, un'altra vita spezzata sulla strada maledetta, "sempre più strada di morte" come ha postato su un social network il presidente dell'Associazione CanoSIamo, Nunzio Valentino:«Canosa piange ancora un suo giovane figlio che tornava a casa dopo una giornata di lavoro in campagna. Insieme ai canosini di Roma di CanoSIamo partecipo, commosso al dolore dei familiari, al lutto della nostra Canosa. Credo sia inaccettabile che quella strada sia sempre più strada di morte e di trasporti illegali. Chi ne ha responsabilità intervenga perchè Canosa sta esaurendo le sue lacrime» . Non da meno le dichiarazioni del deputato del Movimento 5 Stelle, Giuseppe D'Ambrosio:«Un altro ragazzo, un sostenitore del MoVimento e giovane frequentatore delle nostre iniziative locali, è scomparso a causa di un grave incidente stradale sulla Statale 93 che collega Canosa a Loconia. Questa notizia mi colpisce perché Antonio era un mio sostenitore assiduo, uno di quei ragazzi che il MoVimento era riuscito a riavvicinare alla politica a 21 anni!Per Antonio e per le altre vittime di questa maledetta strada da subito metteremo in campo ogni iniziativa possibile ma intanto adesso è il momento del dolore e del silenzio. Un abbraccio e vicinanza a tutta la famiglia Di Nunno per una vita che va via dopo soli 21 anni!Buon viaggio Antonio, aiutaci da su!»
Tantissimi post nel ricordo di Antonio Di Nunno, il figlio, il fratello, il nipote, il cittadino, lo studente, il dipendente, l'attivista, l'amico che tutti vorrebbero avere per la sua bontà e gentilezza, per l'alto senso di partecipazione alla vita sociale e culturale, per il rispetto verso gli altri e la resistenza nell'applicarsi al lavoro in agricoltura, doti e competenze non comuni al giorno d'oggi. Tantissime persone si sono recate nella chiesa di Gesù Liberatore, che non è riuscita a contenere tutti coloro che volevano rendere l'ultimo saluto e partecipare alla cerimonia funebre celebrata da Don Vito Miracapillo, Don Felice Bacco e Don Salvatore Sciannamea. Tantissime le autorità cittadine presenti tra gli intervenuti, tra i quali i militari dell'Aeronautica in divisa con a capo il colonnello pilota Andrea Argieri, Comandante del 32°Stormo Amendola Foggia, tutti i colleghi del papà di Antonio, primo maresciallo Domenico Di Nunno, affranto e commosso come tutti i familiari, dalla mamma al fratello, ai nonni, ai parenti, agli amici che si sono abbracciati e stretti attorno al feretro.
Un pomeriggio caldo e triste, bagnato da tante lacrime di dolore, di tristezza, di struggimento accompagnate dalle parole di conforto di Don Vito Miracapillo che ha indicato nell'amore la via affinchè Antonio possa continuare a vivere nei ricordi di chi lo ha amato e stimato. «Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo» sono le prime parole dell'omelia pronunciate da Don Vito Miracapillo, tratte dal Libro della Sapienza, «Antonio è nelle mani di Dio. Ha raggiunto la meta! » e proseguendo ha lanciato degli interrogativi particolarmente sentiti ed impegnativi:«Educhiamo bene i giovani alla guida?Al lavoro?Alla vita? » e agli amministratori pubblici :«Riusciranno a velocizzare l'iter burocratico per migliorare la qualità della strada molto trafficata che collega due regioni per evitare ulteriori incidenti?» e nella conclusione: «Non basta piangere, commuoversi nel giorno dei funerali, in questi dolorosi frangenti, bisogna impegnarsi per cambiare il destino dei giovani nel ricordo di Antonio che tentava con il proprio lavoro di costruire il proprio futuro». Un lungo applauso ha accolto l'uscita della bara al termine del rito religioso accompagnata dal lancio di palloncini bianchi a sottolineare l'inizio dell'ultimo viaggio terreno, lasciando un vuoto incolmabile nella famiglia, nella comunità canosina, nella società che ha bisogno di giovani come Antonio Di Nunno, intraprendente e volenteroso che non temeva la fatica per crescere e formarsi con le proprie forze ed energia, sempre con garbo e simpatia. Ciao Antonio! Ci mancherai!
Bartolo Carbone
Alla Famiglia Di Nunno giungano le sentite condoglianze della Redazione di Canosaweb
Tantissimi post nel ricordo di Antonio Di Nunno, il figlio, il fratello, il nipote, il cittadino, lo studente, il dipendente, l'attivista, l'amico che tutti vorrebbero avere per la sua bontà e gentilezza, per l'alto senso di partecipazione alla vita sociale e culturale, per il rispetto verso gli altri e la resistenza nell'applicarsi al lavoro in agricoltura, doti e competenze non comuni al giorno d'oggi. Tantissime persone si sono recate nella chiesa di Gesù Liberatore, che non è riuscita a contenere tutti coloro che volevano rendere l'ultimo saluto e partecipare alla cerimonia funebre celebrata da Don Vito Miracapillo, Don Felice Bacco e Don Salvatore Sciannamea. Tantissime le autorità cittadine presenti tra gli intervenuti, tra i quali i militari dell'Aeronautica in divisa con a capo il colonnello pilota Andrea Argieri, Comandante del 32°Stormo Amendola Foggia, tutti i colleghi del papà di Antonio, primo maresciallo Domenico Di Nunno, affranto e commosso come tutti i familiari, dalla mamma al fratello, ai nonni, ai parenti, agli amici che si sono abbracciati e stretti attorno al feretro.
Un pomeriggio caldo e triste, bagnato da tante lacrime di dolore, di tristezza, di struggimento accompagnate dalle parole di conforto di Don Vito Miracapillo che ha indicato nell'amore la via affinchè Antonio possa continuare a vivere nei ricordi di chi lo ha amato e stimato. «Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo» sono le prime parole dell'omelia pronunciate da Don Vito Miracapillo, tratte dal Libro della Sapienza, «Antonio è nelle mani di Dio. Ha raggiunto la meta! » e proseguendo ha lanciato degli interrogativi particolarmente sentiti ed impegnativi:«Educhiamo bene i giovani alla guida?Al lavoro?Alla vita? » e agli amministratori pubblici :«Riusciranno a velocizzare l'iter burocratico per migliorare la qualità della strada molto trafficata che collega due regioni per evitare ulteriori incidenti?» e nella conclusione: «Non basta piangere, commuoversi nel giorno dei funerali, in questi dolorosi frangenti, bisogna impegnarsi per cambiare il destino dei giovani nel ricordo di Antonio che tentava con il proprio lavoro di costruire il proprio futuro». Un lungo applauso ha accolto l'uscita della bara al termine del rito religioso accompagnata dal lancio di palloncini bianchi a sottolineare l'inizio dell'ultimo viaggio terreno, lasciando un vuoto incolmabile nella famiglia, nella comunità canosina, nella società che ha bisogno di giovani come Antonio Di Nunno, intraprendente e volenteroso che non temeva la fatica per crescere e formarsi con le proprie forze ed energia, sempre con garbo e simpatia. Ciao Antonio! Ci mancherai!
Bartolo Carbone
Alla Famiglia Di Nunno giungano le sentite condoglianze della Redazione di Canosaweb