Politica
Apertura Ipogeo Varrese, e poi?
L'interrogativo di Sciannamea, dei Conservatori e Riformisti
Canosa - venerdì 11 dicembre 2015
16.28
E' arrivato il momento, oggi si inaugura l'Ipogeo Varrese, Canosa finalmente renderà il riconoscimento meritato ad un sito significativo del suo passato, passato che affascina per i preziosi reperti e per la testimonianza storica che racconta.Se tanto hanno scritto gli archeologi, quasi altrettanto hanno scritto gli amministratori precedenti, in particolare, per progettare e recuperare finanziamenti, per rimettere insieme la collezione e per evitarne lo scippo ad opera della Provincia di Bari. Seppure con ulteriori e notevoli ritardi, non sempre giustificati visti i tre anni e mezzo trascorsi dall'insediamento dell'attuale amministrazione, l'Ipogeo Varrese acquisisce la sua dignità. Ringraziati la Soprintendenza, la Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, la Fondazione Archeologica Canosina ed i germani Civita proprietari dei terreni interessati dal sito, i tecnici e chi ci ha lavorato con grande impegno per questa realizzazione, non possiamo fermarci sugli allori, è già tempo di guardare avanti. Non è polemico dire che si è perso troppo tempo e che si sono sprecate opportunità quasi irrecuperabili, negli ultimi tre anni e mezzo. Il rischio che incombe sui reperti della Tomba Varrese, per fare un esempio a tema, è un monito dal quale non possiamo prescindere. Lo spettro del trasferimento di tutto il suo corredo presso Santa Scolastica è un problema ancora aperto che ci aspetta al varco. Anche per questo Canosa ha bisogno di un adeguato "contenitore", del suo contenitore. Che sia espositivo e moderno, innovativo ed integrato dalle sedi espositive diffuse, catalizzatore di una domanda classica e nuova, non si può non essere d'accordo. Lo si progetti con l'ausilio degli specialisti. Il problema principale sta in chi amministra la cosa pubblica, nella sua capacità e lungimiranza. L'inaugurazione di oggi piuttosto che consentire ad altri di mettersi medaglie al petto, dovrebbe indurli a riflettere e riconsiderare tantissime cose. La precedente amministrazione Ventola, per quanto mai citata in nessun ringraziamento pubblico o ufficiale, ne ha il merito. Lo sanno pure le pietre, quelle "pietre" del sito Varrese sicuramente, sarebbe il caso di dire.
Occorre tornare al 17 giugno 2009 (vedasi foto). Sono trascorsi circa 6 anni e mezzo dal giorno della firma della convenzione per la realizzazione del progetto di riqualificazione dell'ipogeo Varrese tra il Comune di Canosa, sindaco Francesco Ventola, e la Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, Presidente Antonio Castorani, alla presenza tra gli altri del d.g. della FCRP Giovanni Paparella, del soprintendente Giuseppe Andreassi e di Marisa Corrente, di don Felice Bacco, del presidente della FAC Sabino Silvestri e dei componenti la Giunta Comunale Nicola Casamassima, Michele Marcovecchio, Marisa Rosa e Rosanna Todisco. La FCRP si impegnava a finanziare l'opera con 150 mila euro, il 50% dei fondi utili all'intervento. Quello che più preme, perciò, non è manifestare amarezza o disappunto: oggi è un gran bel giorno per i Canosini, per gli organismi e le persone operose che le rappresentano, per il sistema turistico-culturale del territorio. Preme piuttosto ribadire l'esigenza di trovare una capacità che a tre anni e mezzo nemmeno si intravede ancora. Cosa riceveranno in eredità i prossimi amministratori comunali in termini di iniziative assunte, di progetti e finanziamenti in itinere? Che fine hanno fatto gli incontri e le tante parole sul Museo? Solo fumo negli occhi e incapacità ad essere lucidi e concreti nelle scelte? A noi sembra proprio di si, visto che il vecchio governo regionale è andato a casa ed ora bisogna ricominciare daccapo. Le ambizioni della Città non possono essere appagate dalla pancia piena di oggi se domani rischiamo di riprendere a digiunare. La gente ha bisogno di progettualità e prospettive affinché si possa dare affidamento ad un percorso nel quale i giovani e le attività del settore trovino il coraggio per investire tempo e denaro.
Stanislao Sciannamea, coordinatore cittadino Conservatori e Riformisti Canosa
Occorre tornare al 17 giugno 2009 (vedasi foto). Sono trascorsi circa 6 anni e mezzo dal giorno della firma della convenzione per la realizzazione del progetto di riqualificazione dell'ipogeo Varrese tra il Comune di Canosa, sindaco Francesco Ventola, e la Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, Presidente Antonio Castorani, alla presenza tra gli altri del d.g. della FCRP Giovanni Paparella, del soprintendente Giuseppe Andreassi e di Marisa Corrente, di don Felice Bacco, del presidente della FAC Sabino Silvestri e dei componenti la Giunta Comunale Nicola Casamassima, Michele Marcovecchio, Marisa Rosa e Rosanna Todisco. La FCRP si impegnava a finanziare l'opera con 150 mila euro, il 50% dei fondi utili all'intervento. Quello che più preme, perciò, non è manifestare amarezza o disappunto: oggi è un gran bel giorno per i Canosini, per gli organismi e le persone operose che le rappresentano, per il sistema turistico-culturale del territorio. Preme piuttosto ribadire l'esigenza di trovare una capacità che a tre anni e mezzo nemmeno si intravede ancora. Cosa riceveranno in eredità i prossimi amministratori comunali in termini di iniziative assunte, di progetti e finanziamenti in itinere? Che fine hanno fatto gli incontri e le tante parole sul Museo? Solo fumo negli occhi e incapacità ad essere lucidi e concreti nelle scelte? A noi sembra proprio di si, visto che il vecchio governo regionale è andato a casa ed ora bisogna ricominciare daccapo. Le ambizioni della Città non possono essere appagate dalla pancia piena di oggi se domani rischiamo di riprendere a digiunare. La gente ha bisogno di progettualità e prospettive affinché si possa dare affidamento ad un percorso nel quale i giovani e le attività del settore trovino il coraggio per investire tempo e denaro.
Stanislao Sciannamea, coordinatore cittadino Conservatori e Riformisti Canosa