Corsia Ospedale
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Cronaca

Appalti gonfiati alla ASL di Foggia: il 24 settembre il primo atto del processo

Sette gli indagati davanti al Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale

Dopo due anni d'attesa arriva la prima data del processo sugli appalti gonfiati alla Asl di Foggia: si tratta del 24 settembre quanto sette indagati saranno davanti al Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Foggia. Un'indagine coordinata dalla Procura di Foggia e divisa in due diversi filoni. Il 24 settembre prossimo ci sarà un primo step, seguito nei primi giorni di ottobre dal rito ordinario intrapreso per l'inchiesta nella quale è coinvolgo l'ex consigliere comunale andriese di SEL, Savino Inchingolo, che nel 2011 ha già scontato un periodo di arresti domiciliari poichè, qualche anno prima era stato sub commissario dell'ASL 3 di Capitanata coinvolto nella prima indagine. Lo stesso Inchingolo si è sempre dichiarato estraneo ai fatti e, subito dopo l'avviso delle indagini, si dimise da consigliere comunale lasciando il suo posto nell'assise cittadina per difendersi.

L'inchiesta, svolta sia dalla Guardia di Finanza che dai Carabinieri dei Nas sempre con il coordinamento della Procura di Foggia, infatti, è partita dall'Ospedale di Manfredonia dove la ASL di Foggia ha acquistato mille e duecento flaconi di disinfettante da cinque litri all'esorbitante prezzo di 1900 euro iva esclusa. Un prodotto, che da prezzi di mercato, costa poco meno di 100 euro e di cui l'Ospedale di Manfredonia aveva una necessità di circa 90 flaconi all'anno. Ma non solo disinfettante anche taglia aghi ed altro materiale "inutile" per le esigenze dei nosocomi di Manfredonia, San Severo e Lucera per un danno erariale accertato di circa un milione e mezzo di euro.

Accertate, anche, diverse irregolarità sugli stessi ordini con timbri e firme fasulle su ordini mai autorizzati come è emerso dalle tante intercettazioni ambientali e telefoniche. Per l'accusa vi era un funzionario manovratore di tangenti con un ruolo di spicco svolto all'interno della stessa ASL foggiana. La mancanza di controllo e verifica sui prezzi e diversi favori tra cui viaggi gratis e buoni benzina per pubblici funzionari, le accuse mosse agli indagati inizialmente dieci e di cui tre hanno già patteggiato la pena. Lo stesso Savino Inchingolo comunica che è in attesa di giudizio per il primo filone d'indagine, mentre per questo secondo atto della Procura di Foggia «ad oggi non ho ricevuto nessuna comunicazione in merito al coinvolgimento. Il rinvio a giudizio ad oggi non è stato notificato alla mia persona che non è coinvolta assolutamente in questo nuovo filone».
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