Territorio
Assaggiatori di olio extravergine del ventunesimo secolo
Al via le lezioni per formare i nuovi tutor che dovranno consigliare i consumatori
Puglia - sabato 2 settembre 2023
15.15
Al via le lezioni per formare gli assaggiatori di olio extravergine del ventunesimo secolo, i nuovi tutor che dovranno consigliare i consumatori che vanno a caccia di Evo Made in Italy per sostenere l'economia ed il lavoro del territorio e portare in tavola oli di qualità. A darne notizia è Coldiretti Puglia, che annuncia l'avvio del corso tecnico di assaggiatore di olio per il conseguimento dell'attestato di "Idoneità fisiologica all'assaggio degli oli di oliva vergini" che prenderà l'avvio mercoledì 6 settembre, presso la Camera di Commercio di Brindisi, organizzato da Coldiretti Brindisi e PugliaOlive.
"Diffondere la cultura dell'olio extravergine di oliva e supportare la crescita continua della filiera dell'olio è il nostro obiettivo, perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell'olio. La sola provincia di Brindisi produce in media 1 milione e 200mila quantali di olive con una produzione di olio di 175mila quintali, un patrimonio da promuovere e soprattutto da tutelare", spiega Giovanni Ripa, presidente di Coldiretti Brindisi. Sette incontri, trentacinque ore di lezione, sono i numeri del corso che andrà a profilare per legge i nuovi assaggiatori di olio, in linea con la crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative come la Evoo School di Unaprol che forma gli esperti dell'olio.
Ma l'olio extravergine va anche difeso dalle follie a tavola dell'UE come "il nutriscore e le etichette a semaforo che finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l'olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea nel mondo", denuncia Rita Tamborrino, responsabile di Coldiretti Donne Puglia.
I bollini allarmistici, basandosi sulla presenza di determinate sostanze calcolate su 100 grammi di prodotto e non sulle effettive quantità utilizzate, favoriscono prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta e finiscono per escludere paradossalmente alimenti sani e naturali con un grave danno per il sistema agroalimentare proprio in un momento in cui potrebbe essere l'elemento di traino di un piano strategico di internazionalizzazione per far crescere la presenza del Made in Italy sui mercati stranieri.
Ogni famiglia spende in media 117 euro all'anno per acquistare olio d'oliva con un consumo in media di 8 chili a testa di olio extravergine di oliva che è anche l'alimento più popolare sulle tavole, addirittura più di pane e pasta, utilizzato da oltre il 97% degli italiani nell'ultimo anno, secondo un'analisi di Coldiretti sui dati Istat sugli stili alimentari. Per quel che riguarda i consumi interni – conclude Coldiretti Puglia – resta forte la propensione all'acquisto all'interno delle grandi catene commerciali ma cresce la tendenza all'acquisto diretto dalle aziende agricole nei mercati degli agricoltori di campagna amica e dai frantoi.
"Diffondere la cultura dell'olio extravergine di oliva e supportare la crescita continua della filiera dell'olio è il nostro obiettivo, perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell'olio. La sola provincia di Brindisi produce in media 1 milione e 200mila quantali di olive con una produzione di olio di 175mila quintali, un patrimonio da promuovere e soprattutto da tutelare", spiega Giovanni Ripa, presidente di Coldiretti Brindisi. Sette incontri, trentacinque ore di lezione, sono i numeri del corso che andrà a profilare per legge i nuovi assaggiatori di olio, in linea con la crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative come la Evoo School di Unaprol che forma gli esperti dell'olio.
Ma l'olio extravergine va anche difeso dalle follie a tavola dell'UE come "il nutriscore e le etichette a semaforo che finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l'olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea nel mondo", denuncia Rita Tamborrino, responsabile di Coldiretti Donne Puglia.
I bollini allarmistici, basandosi sulla presenza di determinate sostanze calcolate su 100 grammi di prodotto e non sulle effettive quantità utilizzate, favoriscono prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta e finiscono per escludere paradossalmente alimenti sani e naturali con un grave danno per il sistema agroalimentare proprio in un momento in cui potrebbe essere l'elemento di traino di un piano strategico di internazionalizzazione per far crescere la presenza del Made in Italy sui mercati stranieri.
Ogni famiglia spende in media 117 euro all'anno per acquistare olio d'oliva con un consumo in media di 8 chili a testa di olio extravergine di oliva che è anche l'alimento più popolare sulle tavole, addirittura più di pane e pasta, utilizzato da oltre il 97% degli italiani nell'ultimo anno, secondo un'analisi di Coldiretti sui dati Istat sugli stili alimentari. Per quel che riguarda i consumi interni – conclude Coldiretti Puglia – resta forte la propensione all'acquisto all'interno delle grandi catene commerciali ma cresce la tendenza all'acquisto diretto dalle aziende agricole nei mercati degli agricoltori di campagna amica e dai frantoi.