Economia
Aumenta l'Iva, i prezzi no
Le rassicurazioni di Unimpresa: «I consumatori stiano tranquilli». Il mancato blocco dell'aumento Iva lascia i commercianti con l'amaro in bocca
BAT - giovedì 3 ottobre 2013
11.27
I prezzi non saliranno nonostante l'aumento Iva di un punto percentuale. Unimpresa rassicura i consumatori: almeno fino a fine anno, non aumenteranno. «Non è una rassicurazione infondata e populista ma la consapevolezza che in questo momento i prezzi di vendita al consumo e i margini di guadagno sono al minimo storico, a fronte dei un'offerta variegata e assortita come non mai. Il problema non è e non sarà il punto percentuale di aumento dell'iva ma tutta un'ulteriore serie di rincari che si verificheranno a cominciare dal prossimo anno che, unitamente a questo secondo aumento dell'imposta sul valore aggiunto, determineranno condizioni non più sostenibili e la conseguenza sarà, oltre all'inevitabile, generalizzato aumento dei prezzi, anche la definitiva chiusura di altre centinaia di migliaia di piccole imprese, soprattutto di quelle da anni in fortissima crisi e che hanno tentato in tutti i modi di sopravvivere continuando a dare un servizio fondamentale ai cittadini».
Il mancato blocco dell'aumento Iva lascia i commercianti con l'amaro in bocca: «una triste vicenda gestita malissimo – continua Unimpresa - bene stanno facendo le associazioni e i comitati dei commercianti e dei consumatori a porre l'accento su questa scelta sciagurata ed inopportuna perché, a nostro avviso, tassare i consumi può avere senso nel momento in cui il livello dei consumi è elevato e non già quando, come in questo momento, sono al minimo storico. La conseguenza sarà che quelle maggiori entrate che i politici distratti hanno previsto potrebbero non arrivare in tale misura preventivata, con la conseguenza che i futuri provvedimenti siano ancora peggiori di questo già grave ed inaspettato».
Situazione pesante anche perché a fronte di decisioni unilaterali e non condivise, si assiste ad un'assoluta assenza di reazione collettiva e la rassegnazione, in questi casi, è il peggio che possa accadere perché quando la rassegnazione ed il silenzio si mettono insieme significa che la morte è certa.
«Intanto i consumatori e loro associazioni puntino il dito verso i veri approfittatori che sono i grossi gruppi fornitori di servizi pubblici e privati e gli aumenti, come già avvenuto per i prezzi dei carburanti, sono dietro l'angolo. Leggendo bene le bollette ce ne accorgeremo, mentre i piccoli commercianti saranno, anche in questo caso, destinatari finali non dell'1% di aumento dell'iva ma dei tantissimi 1% che si accumuleranno nelle lunghe filiere che attraversano i prodotti dalla produzione alla distribuzione. Una filiera troppo lunga che ha contribuito a ridurre praticamente a zero l'interesse degli investitori verso il nostro Paese ma qui l'analisi si fa più profonda e ancor più drammatica».
Il mancato blocco dell'aumento Iva lascia i commercianti con l'amaro in bocca: «una triste vicenda gestita malissimo – continua Unimpresa - bene stanno facendo le associazioni e i comitati dei commercianti e dei consumatori a porre l'accento su questa scelta sciagurata ed inopportuna perché, a nostro avviso, tassare i consumi può avere senso nel momento in cui il livello dei consumi è elevato e non già quando, come in questo momento, sono al minimo storico. La conseguenza sarà che quelle maggiori entrate che i politici distratti hanno previsto potrebbero non arrivare in tale misura preventivata, con la conseguenza che i futuri provvedimenti siano ancora peggiori di questo già grave ed inaspettato».
Situazione pesante anche perché a fronte di decisioni unilaterali e non condivise, si assiste ad un'assoluta assenza di reazione collettiva e la rassegnazione, in questi casi, è il peggio che possa accadere perché quando la rassegnazione ed il silenzio si mettono insieme significa che la morte è certa.
«Intanto i consumatori e loro associazioni puntino il dito verso i veri approfittatori che sono i grossi gruppi fornitori di servizi pubblici e privati e gli aumenti, come già avvenuto per i prezzi dei carburanti, sono dietro l'angolo. Leggendo bene le bollette ce ne accorgeremo, mentre i piccoli commercianti saranno, anche in questo caso, destinatari finali non dell'1% di aumento dell'iva ma dei tantissimi 1% che si accumuleranno nelle lunghe filiere che attraversano i prodotti dalla produzione alla distribuzione. Una filiera troppo lunga che ha contribuito a ridurre praticamente a zero l'interesse degli investitori verso il nostro Paese ma qui l'analisi si fa più profonda e ancor più drammatica».