Eventi e cultura
Beni confiscati alla criminalità consegnati dal Prefetto al Comune in aula consiliare
E' stato presentato un questionario anonimo sui fenomeni estorsivi ed usurai
Canosa - venerdì 11 aprile 2014
07.10
"Il senso dell'essere qui oggi, dinnanzi alla cittadinanza ma soprattutto dinnanzi ai ragazzi delle scuole di Canosa, è quello di dare un segnale importante di "legalità", affinché si faccia fronte comune contro il crimine". Con queste parole il prefetto di Barletta, Clara Minerva, ha formalmente consegnato nelle mani del sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia, quattro unità immobiliari, confiscate alla criminalità organizzata. La cerimonia si è svolta questa mattina, giovedì 10 aprile, nella sala consiliare di Canosa di Puglia. Sono stati restituiti al Comune un garage in vicolo Omero di circa 120 mq, e tre terreni, uliveti per la precisione, che si trovano in Contrada San Giorgio (sulla via di Barletta), di circa 2200 mq complessivi.
In un'aula consiliare gremita di gente, erano presenti anche molti ragazzi delle scuole superiori della città. Sono intervenuti il procuratore aggiunto della Repubblica del Tribunale di Bari, Pasquale Drago, il questore di Bari, Domenico Pinzello, il presidente della Provincia di Barletta, Andria, Trani, Francesco Ventola, il sindaco di Minervino, Rino Superbo, e alcuni rappresentanti delle Forze dell'Ordine, della Magistratura, della Polizia Municipale, di Confindustria e delle associazioni antiracket. "Siamo orgogliosi di poter ospitare, qui a Canosa, lo Stato rappresentato in forma così massiccia – ha dichiarato il sindaco – e siamo grati a coloro che Lo servono in prima persona per tutta la vita, producendo segnali così importanti. I beni confiscati alla criminalità e riconsegnati al Comune e quindi ai canosini saranno utilizzati nel migliore dei modi, per finalità sociali, così come deliberato dalla Giunta comunale. Ciò che proviene da proventi illeciti, rubato alla collettività, dunque, a questa ritorna attraverso l'utilizzo delle terre e del garage a fini sociali".
La Giunta comunale, con delibera n. 144 del 16 novembre 2012, aveva manifestato interesse nei confronti dell'Agenzia Nazionale per l'Amministrazione e la destinazione dei Beni sequestrati alla criminalità organizzata, affinché fossero utilizzati, con finalità di tipo sociale, i beni immobili confiscati a Canosa, ai sensi della Legge n. 575/65. "L'Assessorato alle Politiche sociali – ha spiegato il primo cittadino – d'intesa con la dirigente del servizio, intende utilizzare il fabbricato confiscato come luogo per lo stoccaggio di indumenti usati da distribuire ai cittadini in situazione di difficoltà che ne facciano richiesta, e di pacchi di alimenti a lunga conservazione che verranno acquisiti ogni mese dal Banco delle Opere di carità della Diocesi di Foggia, con il quale l'Ufficio di Piano ha stipulato una convenzione. Inoltre l'Assessorato assegnerà attraverso bando pubblico i terreni confiscati a cooperative di tipo B o ad associazioni di volontariato per l'inserimento lavorativo nel settore agricolo di soggetti svantaggiati".
"Dovremmo essere qui, in quest'aula, seduti in maniera circolare, perché fosse chiaro a tutti che non c'è da una parte lo Stato e dall'altra i cittadini – ha dichiarato il procuratore Drago - . Noi siamo solo "dipendenti" dello Stato ma voi cittadini siete responsabili quanto noi del rispetto della legalità, attraverso la denuncia. Voi giovani siete lo Stato di oggi e di domani e dovete avere ben chiaro nelle vostre coscienze che quando lo Stato non funziona è colpa anche del vostro disimpegno. Il fatto di vedere tanti giovani oggi qui, mi è quindi di conforto. Abbiamo oggi compiuto un'azione a favore della collettività: applicando la legge abbiamo sottratto i beni alla criminalità, l'abbiamo punita, e infine abbiamo restituito a voi qualcosa che è giusto che debba essere utilizzato per il bene di chi è maggiormente in difficoltà. Tutto questo vuol essere un bel messaggio di speranza per il futuro di tutti noi".
L'iniziativa di oggi rientra nell'ambito di un percorso di educazione alla legalità, ai valori di responsabilità civile e di prevenzione in materia di estorsione e usura. Si è svolta in aula consiliare, subito dopo la cerimonia, una riunione a porte chiuse del "Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica", nel corso della quale è stato presentato "un questionario da compilare in forma anonima da parte degli operatori economici – ha concluso La Salvia - , al fine di valutare la presenza di fenomeni estorsivi ed usurai in città. Inoltre, con rammarico è stata sottolineata dal prefetto Minerva l'assenza dei rappresentanti di alcune categorie commerciali ed imprenditoriali".
In un'aula consiliare gremita di gente, erano presenti anche molti ragazzi delle scuole superiori della città. Sono intervenuti il procuratore aggiunto della Repubblica del Tribunale di Bari, Pasquale Drago, il questore di Bari, Domenico Pinzello, il presidente della Provincia di Barletta, Andria, Trani, Francesco Ventola, il sindaco di Minervino, Rino Superbo, e alcuni rappresentanti delle Forze dell'Ordine, della Magistratura, della Polizia Municipale, di Confindustria e delle associazioni antiracket. "Siamo orgogliosi di poter ospitare, qui a Canosa, lo Stato rappresentato in forma così massiccia – ha dichiarato il sindaco – e siamo grati a coloro che Lo servono in prima persona per tutta la vita, producendo segnali così importanti. I beni confiscati alla criminalità e riconsegnati al Comune e quindi ai canosini saranno utilizzati nel migliore dei modi, per finalità sociali, così come deliberato dalla Giunta comunale. Ciò che proviene da proventi illeciti, rubato alla collettività, dunque, a questa ritorna attraverso l'utilizzo delle terre e del garage a fini sociali".
La Giunta comunale, con delibera n. 144 del 16 novembre 2012, aveva manifestato interesse nei confronti dell'Agenzia Nazionale per l'Amministrazione e la destinazione dei Beni sequestrati alla criminalità organizzata, affinché fossero utilizzati, con finalità di tipo sociale, i beni immobili confiscati a Canosa, ai sensi della Legge n. 575/65. "L'Assessorato alle Politiche sociali – ha spiegato il primo cittadino – d'intesa con la dirigente del servizio, intende utilizzare il fabbricato confiscato come luogo per lo stoccaggio di indumenti usati da distribuire ai cittadini in situazione di difficoltà che ne facciano richiesta, e di pacchi di alimenti a lunga conservazione che verranno acquisiti ogni mese dal Banco delle Opere di carità della Diocesi di Foggia, con il quale l'Ufficio di Piano ha stipulato una convenzione. Inoltre l'Assessorato assegnerà attraverso bando pubblico i terreni confiscati a cooperative di tipo B o ad associazioni di volontariato per l'inserimento lavorativo nel settore agricolo di soggetti svantaggiati".
"Dovremmo essere qui, in quest'aula, seduti in maniera circolare, perché fosse chiaro a tutti che non c'è da una parte lo Stato e dall'altra i cittadini – ha dichiarato il procuratore Drago - . Noi siamo solo "dipendenti" dello Stato ma voi cittadini siete responsabili quanto noi del rispetto della legalità, attraverso la denuncia. Voi giovani siete lo Stato di oggi e di domani e dovete avere ben chiaro nelle vostre coscienze che quando lo Stato non funziona è colpa anche del vostro disimpegno. Il fatto di vedere tanti giovani oggi qui, mi è quindi di conforto. Abbiamo oggi compiuto un'azione a favore della collettività: applicando la legge abbiamo sottratto i beni alla criminalità, l'abbiamo punita, e infine abbiamo restituito a voi qualcosa che è giusto che debba essere utilizzato per il bene di chi è maggiormente in difficoltà. Tutto questo vuol essere un bel messaggio di speranza per il futuro di tutti noi".
L'iniziativa di oggi rientra nell'ambito di un percorso di educazione alla legalità, ai valori di responsabilità civile e di prevenzione in materia di estorsione e usura. Si è svolta in aula consiliare, subito dopo la cerimonia, una riunione a porte chiuse del "Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica", nel corso della quale è stato presentato "un questionario da compilare in forma anonima da parte degli operatori economici – ha concluso La Salvia - , al fine di valutare la presenza di fenomeni estorsivi ed usurai in città. Inoltre, con rammarico è stata sottolineata dal prefetto Minerva l'assenza dei rappresentanti di alcune categorie commerciali ed imprenditoriali".