Eventi e cultura
Busa, matrona ed eroina di Canosa
Inaugurazione della mostra al Museo dei Vescovi
Canosa - giovedì 7 novembre 2019
20.42
Si terrà alle ore 19.00 di sabato 9 novembre l'inaugurazione della nuova sistemazione della Sala Archeologica presso il Museo dei Vescovi di Canosa di Puglia(BT) che gode del patrocinio del Comune di Canosa, Assessorato alla Cultura, Pubblica Istruzione, Turismo, Spettacolo, del Museo dei Vescovi, in collaborazione con la Coop. Museion di Taranto, ""Nell'ambito del progetto realizzato per partecipare al bando di finanziamento regionale per il potenziamento degli Info Point turistici pugliesi "Periodo A", che il nostro Comune si è aggiudicato - spiega l'assessore alla Cultura, Pubblica Istruzione, Turismo, Spettacolo, Mara Gerardi - abbiamo voluto ricordare una eroina canosina, la Matrona Busa. L'Amministrazione Comunale ha fortemente voluto rievocare Paola Busa, nota fin dalla letteratura antica per essere stata l'eroina che salvò dalla totale disfatta l'esercito di Roma, sconfitto a Canne della Battaglia dal celebre condottiero cartaginese Annibale, accudendone migliaia di superstiti. Nel progetto finanziato abbiamo previsto anche una rievocazione storica ed una mostra dedicata alla figura di una donna che ha contribuito a cambiare la storia della Città." La mostra dedicata alla Matrona Busa, è stata allestita nel Museo dei Vescovi i cui curatori in collaborazione con la Coop. Museion di Taranto ne hanno realizzato l'allestimento.
"Si tratta di una esposizione collocata nella sala di accesso del Museo dei Vescovi, dedicata all'eroina canosina, Paola Busa, " - dichiara uno dei curatori del Museo, Sandro Sardella. - La nuova sala, in realtà già aperta al pubblico dal 31 ottobre con una serie di attività per i più piccoli, intervenuti grazie alla partecipazione attiva degli istituti scolastici Bovio e Carella, vede come argomento la situazione ed il ruolo sociale, in cui era inserita la donna aristocratica canosina nel III secolo a.C. Paola Busa." Infatti, "null'altro si sa di lei oltre alle gesta. Non sappiamo l'età, se al suo tempo fosse sposata o vedova. Sappiamo solamente che era una donna ricchissima, appartenente alla famiglia dei Buzas, verosimilmente commercianti e di rango certamente aristocratico" dice Mons. Felice Bacco, Direttore del Museo dei Vescovi. L'esposizione è stata curata dalla Cooperativa OmniArte.it-Servizi per la Cultura, con l'intento non di delineare la figura di Busa come una eroina quasi mitologica, ma di collocarla nella condizione sociale che le donne di III secolo a.C. vivevano a Canosa. Temi come la maternità, la gestione delle risorse, i culti della casa, la filatura o la vanità, rappresentavano delle tematiche comportamentali comuni che aggregavano tutte le donne nell'antichità, anche quelle di rango meno nobile o aristocratico. L'allestimento vede l'inserimento di alcuni preziosi reperti, provenienti esclusivamente dalla collezione archeologica del Museo in un contesto espositivo decisamente didattico. "Abbiamo pensato ad una mostra che possa essere alquanto vissuta come una esperienza che si debba allargare inevitabilmente sul territorio, visitando i numerosi ipogei e il Museo Archeologico Nazionale" spiega Michela Cianti, co-curatrice della mostra. Nel percorso espositivo della sala sono stati inseriti più che pannelli esplicativi (ovviamente presenti e dotati di codici qr) una serie di opere su tela della pittrice Gabriella Sernesi che, appositamente per questa esposizione aveva prodotto immagini velate di divinità femminili e di donne greco ellenistiche. Una chiave di lettura la fornisce anche l'opera "Amazzone o guerriera", pregevole scultura di Sergio Rubini, artista affascinato dal mito della donna guerriera nel passato in proiezione alla condizione sociale di oggi. Il percorso della mostra si arricchisce anche di un piccolo spaccato sensoriale, attraverso la possibilità di ascoltare alcune essenze naturali, certamente presenti nelle profumazioni femminili di quei tempi e didatticamente colte dal parco archeologico di Pietra Caduta. L'esposizione si arricchirà di laboratori didattici per bambini. L'evento del 9 novembre vede il partenariato del Comune di Canosa di Puglia, della Regione Puglia, della Cattedrale di San Sabino e della Farmalabor del dott. Sergio Fontana. Alla inaugurazione seguirà una degustazione di alcuni prodotti locali, offerti da realtà imprenditoriali di Canosa. Per informazioni contattare l'utenza telefonica 377/2999862 o visitare il profilo Facebook Museo dei Vescovi Mons. Francesco Minerva, in continuo aggiornamento.
"Si tratta di una esposizione collocata nella sala di accesso del Museo dei Vescovi, dedicata all'eroina canosina, Paola Busa, " - dichiara uno dei curatori del Museo, Sandro Sardella. - La nuova sala, in realtà già aperta al pubblico dal 31 ottobre con una serie di attività per i più piccoli, intervenuti grazie alla partecipazione attiva degli istituti scolastici Bovio e Carella, vede come argomento la situazione ed il ruolo sociale, in cui era inserita la donna aristocratica canosina nel III secolo a.C. Paola Busa." Infatti, "null'altro si sa di lei oltre alle gesta. Non sappiamo l'età, se al suo tempo fosse sposata o vedova. Sappiamo solamente che era una donna ricchissima, appartenente alla famiglia dei Buzas, verosimilmente commercianti e di rango certamente aristocratico" dice Mons. Felice Bacco, Direttore del Museo dei Vescovi. L'esposizione è stata curata dalla Cooperativa OmniArte.it-Servizi per la Cultura, con l'intento non di delineare la figura di Busa come una eroina quasi mitologica, ma di collocarla nella condizione sociale che le donne di III secolo a.C. vivevano a Canosa. Temi come la maternità, la gestione delle risorse, i culti della casa, la filatura o la vanità, rappresentavano delle tematiche comportamentali comuni che aggregavano tutte le donne nell'antichità, anche quelle di rango meno nobile o aristocratico. L'allestimento vede l'inserimento di alcuni preziosi reperti, provenienti esclusivamente dalla collezione archeologica del Museo in un contesto espositivo decisamente didattico. "Abbiamo pensato ad una mostra che possa essere alquanto vissuta come una esperienza che si debba allargare inevitabilmente sul territorio, visitando i numerosi ipogei e il Museo Archeologico Nazionale" spiega Michela Cianti, co-curatrice della mostra. Nel percorso espositivo della sala sono stati inseriti più che pannelli esplicativi (ovviamente presenti e dotati di codici qr) una serie di opere su tela della pittrice Gabriella Sernesi che, appositamente per questa esposizione aveva prodotto immagini velate di divinità femminili e di donne greco ellenistiche. Una chiave di lettura la fornisce anche l'opera "Amazzone o guerriera", pregevole scultura di Sergio Rubini, artista affascinato dal mito della donna guerriera nel passato in proiezione alla condizione sociale di oggi. Il percorso della mostra si arricchisce anche di un piccolo spaccato sensoriale, attraverso la possibilità di ascoltare alcune essenze naturali, certamente presenti nelle profumazioni femminili di quei tempi e didatticamente colte dal parco archeologico di Pietra Caduta. L'esposizione si arricchirà di laboratori didattici per bambini. L'evento del 9 novembre vede il partenariato del Comune di Canosa di Puglia, della Regione Puglia, della Cattedrale di San Sabino e della Farmalabor del dott. Sergio Fontana. Alla inaugurazione seguirà una degustazione di alcuni prodotti locali, offerti da realtà imprenditoriali di Canosa. Per informazioni contattare l'utenza telefonica 377/2999862 o visitare il profilo Facebook Museo dei Vescovi Mons. Francesco Minerva, in continuo aggiornamento.