Vita di città
Canosa: approvato all’unanimità il punto all’ordine del giorno "Situazione Ordine Pubblico nel territorio cittadino"
Il Consiglio comunale contro ogni forma di criminalità
Canosa - sabato 5 aprile 2014
15.46
"Non voglio una città militarizzata ma piuttosto una città che raccolga tutte le sue forze per diventare "polizia essa stessa della collettività". È con queste parole che il sindaco Ernesto La Salvia, ha commentato il punto all'ordine del giorno "Situazione Ordine Pubblico nel territorio cittadino", approvato all'unanimità (20 consiglieri presenti) questa mattina, sabato 5 aprile, dal Consiglio comunale.
Il Consiglio monotematico è stato convocato dal presidente del Consiglio, Pasquale Di Fazio, su richiesta dell'Amministrazione comunale e dei Capigruppo consiliari, in seguito ai gravi fatti di cronaca che si stanno susseguendo da un po' di tempo nella città di Canosa. Inoltre, per questo motivo il sindaco ha incontrato il Prefetto il 27 marzo scorso, chiedendo che si riunisca al più presto il Comitato per l'Ordine Pubblico. Hanno preso parte al Consiglio comunale anche il luogotenente dei Carabinieri, Savino Silecchia. il sostituto commissario della Polizia di Stato, Michele Sergio, il vicecomandante della Polizia Municipale, Francesco Capogna, e alcuni rappresentanti della Forze dell'Ordine.
"Il Consiglio comunale – si legge nella delibera approvata - avendo avuto riscontro del recente ripetersi di gravi e preoccupanti episodi di criminalità perpetuatisi a danno del tessuto sociale ed economico della città di Canosa, ed intenzionato ad esprimere la totale solidarietà verso quei cittadini vittime di episodi criminali, è determinato nel sostenere la legalità come unica ed indispensabile garanzia del corretto vivere democratico, ed è contrario ad ogni forma di condizionamento che tali atti criminosi possano indurre nei confronti del comune vivere civile". Si impegna così a "porre in essere tutte quelle iniziative tese a promuovere la "cittadinanza attiva" con le associazioni culturali, sociali, sindacali, datoriali, presenti sul territorio affinché si attui ogni forma di organico contrasto alle citate forme di criminalità, favorendo una maggiore collaborazione tra i cittadini tutti, con il fine di sancire il semplice concetto che nessuna forma di criminalità, sia spontanea che organizzata, potrà trovare terreno fertile nel contesto socio-economico che questo Consiglio comunale rappresenta".
Molti sono stati gli interventi da parte di assessori e consiglieri comunali che hanno espresso solidarietà alle vittime della criminalità e condanna nei confronti di chi ha commesso tali reati. "Non voglio una città militarizzata – ha ribadito il sindaco -, perché non servirebbe certo a ridurre un tasso di microcriminalità che, almeno dai numeri ufficiali, non è superiore alla media locale, ma che ciò nonostante resta intollerabile per l'intera collettività. Non si può infatti passar sopra l'illecito, a maggior ragione quando questo tenta di fare il cosiddetto "salto di qualità": sarebbe davvero preoccupante, infatti, se venisse confermata dalle Forze dell'Ordine, l'ipotesi che a Canosa si siano verificati fenomeni di estorsione ai danni di imprenditori. Una novità assoluta per il nostro territorio. Tutta la città si unisca affinché diventi "polizia essa stessa della collettività". Non si deve voltare la testa davanti a fatti criminosi, dai più gravi ai meno gravi, dalla rapina, al furto, al gettare l'immondizia per strada. Lamentarsi che tutto vada male, nascondersi dietro la paura, è garanzia che prima o poi si venga direttamente colpiti dalla criminalità. Per questo oggi la politica si è espressa a sostegno delle associazioni, dei movimenti, delle scuole, e di tutti quei meccanismi virtuosi che investono nel tessuto sociale come "cura"del territorio; tutto questo prima ancora che investire nella richiesta di repressione: una proposta che, oltre a non essere di competenza comunale, vorrebbe significare delegare ad altri il mantenimento di una formale "civiltà del rispetto dell'altro".
Il Consiglio monotematico è stato convocato dal presidente del Consiglio, Pasquale Di Fazio, su richiesta dell'Amministrazione comunale e dei Capigruppo consiliari, in seguito ai gravi fatti di cronaca che si stanno susseguendo da un po' di tempo nella città di Canosa. Inoltre, per questo motivo il sindaco ha incontrato il Prefetto il 27 marzo scorso, chiedendo che si riunisca al più presto il Comitato per l'Ordine Pubblico. Hanno preso parte al Consiglio comunale anche il luogotenente dei Carabinieri, Savino Silecchia. il sostituto commissario della Polizia di Stato, Michele Sergio, il vicecomandante della Polizia Municipale, Francesco Capogna, e alcuni rappresentanti della Forze dell'Ordine.
"Il Consiglio comunale – si legge nella delibera approvata - avendo avuto riscontro del recente ripetersi di gravi e preoccupanti episodi di criminalità perpetuatisi a danno del tessuto sociale ed economico della città di Canosa, ed intenzionato ad esprimere la totale solidarietà verso quei cittadini vittime di episodi criminali, è determinato nel sostenere la legalità come unica ed indispensabile garanzia del corretto vivere democratico, ed è contrario ad ogni forma di condizionamento che tali atti criminosi possano indurre nei confronti del comune vivere civile". Si impegna così a "porre in essere tutte quelle iniziative tese a promuovere la "cittadinanza attiva" con le associazioni culturali, sociali, sindacali, datoriali, presenti sul territorio affinché si attui ogni forma di organico contrasto alle citate forme di criminalità, favorendo una maggiore collaborazione tra i cittadini tutti, con il fine di sancire il semplice concetto che nessuna forma di criminalità, sia spontanea che organizzata, potrà trovare terreno fertile nel contesto socio-economico che questo Consiglio comunale rappresenta".
Molti sono stati gli interventi da parte di assessori e consiglieri comunali che hanno espresso solidarietà alle vittime della criminalità e condanna nei confronti di chi ha commesso tali reati. "Non voglio una città militarizzata – ha ribadito il sindaco -, perché non servirebbe certo a ridurre un tasso di microcriminalità che, almeno dai numeri ufficiali, non è superiore alla media locale, ma che ciò nonostante resta intollerabile per l'intera collettività. Non si può infatti passar sopra l'illecito, a maggior ragione quando questo tenta di fare il cosiddetto "salto di qualità": sarebbe davvero preoccupante, infatti, se venisse confermata dalle Forze dell'Ordine, l'ipotesi che a Canosa si siano verificati fenomeni di estorsione ai danni di imprenditori. Una novità assoluta per il nostro territorio. Tutta la città si unisca affinché diventi "polizia essa stessa della collettività". Non si deve voltare la testa davanti a fatti criminosi, dai più gravi ai meno gravi, dalla rapina, al furto, al gettare l'immondizia per strada. Lamentarsi che tutto vada male, nascondersi dietro la paura, è garanzia che prima o poi si venga direttamente colpiti dalla criminalità. Per questo oggi la politica si è espressa a sostegno delle associazioni, dei movimenti, delle scuole, e di tutti quei meccanismi virtuosi che investono nel tessuto sociale come "cura"del territorio; tutto questo prima ancora che investire nella richiesta di repressione: una proposta che, oltre a non essere di competenza comunale, vorrebbe significare delegare ad altri il mantenimento di una formale "civiltà del rispetto dell'altro".