Cronaca
Canosa: Blitz antiusura dei Carabinieri
Arrestate due persone, responsabili di usura ed estorsione
Canosa - mercoledì 7 maggio 2014
14.34
I Carabinieri della Compagnia di Barletta hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica a carico di un 49enne e un 59enne del luogo, esponenti di spicco della criminalità locale, ritenuti responsabili di usura ed estorsione in concorso, commessi in poco più di un anno, nei confronti di imprenditori in difficoltà economiche ai quali avrebbero prestato ingenti somme di denaro applicando dei tassi di interesse fino al 20% mensile.
I due erano conosciuti in città come soggetti capaci di prestare immediatamente qualsiasi somma senza alcuna forma garanzia. Bastava la parola o l'impegno morale a restituire il dovuto. Tale benevolenza si trasformava in minacce e violenza indiscriminata qualora il debitore non avesse adempiuto alla restituzione del denaro prestato comprensivo degli interessi. Non solo intimidazioni o minacce ma anche gravi percosse.
Base logistica dei due era una sala giochi, di cui il 49enne era titolare, nel pieno centro cittadino. All'interno di quei locali avvenivano gli incontri con i clienti e proprio nella sala giochi l'uomo custodiva il libro mastro dove annotava i prestiti concessi, gli acconti versati dai debitori e le date dei pagamenti.
L'attività investigativa trova la sua genesi nelle dichiarazioni rese da un giovane canosino con il vizio del gioco ai videopoker che si era rivolto ad uno degli usurai per ottenere alcuni prestiti in denaro. Non riuscendo ad onorare le scadenze il 49enne riuscì a convincere la vittima che avrebbe potuto estinguere i suoi debiti in maniera molto semplice aiutandolo in alcuni lavori quali maxi furti o rapine. Le prestazioni d'opera però venivano puntualmente sottostimate dall'usuraio che in qualche occasione gli corrispose pochi euro senza mai decurtare però gli importi dovutigli dagli interessi maturati. Tale situazione indusse l'usurato a prendere le distanze ed eludere le continue richieste di lavoro finché il 49enne passò in una circostanza alle vie di fatto accompagnandolo in campagna e fratturandogli due costole con un bastone.
Tale situazione si è protratta per qualche tempo finché la vittima, sull'onda dell'esasperazione e dell'impotenza, ha chiesto aiuto ai Carabinieri che, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Trani, sono riusciti ad identificare i due, ponendo fine alla vicenda con larresto ordinato dal Gip.
I due erano conosciuti in città come soggetti capaci di prestare immediatamente qualsiasi somma senza alcuna forma garanzia. Bastava la parola o l'impegno morale a restituire il dovuto. Tale benevolenza si trasformava in minacce e violenza indiscriminata qualora il debitore non avesse adempiuto alla restituzione del denaro prestato comprensivo degli interessi. Non solo intimidazioni o minacce ma anche gravi percosse.
Base logistica dei due era una sala giochi, di cui il 49enne era titolare, nel pieno centro cittadino. All'interno di quei locali avvenivano gli incontri con i clienti e proprio nella sala giochi l'uomo custodiva il libro mastro dove annotava i prestiti concessi, gli acconti versati dai debitori e le date dei pagamenti.
L'attività investigativa trova la sua genesi nelle dichiarazioni rese da un giovane canosino con il vizio del gioco ai videopoker che si era rivolto ad uno degli usurai per ottenere alcuni prestiti in denaro. Non riuscendo ad onorare le scadenze il 49enne riuscì a convincere la vittima che avrebbe potuto estinguere i suoi debiti in maniera molto semplice aiutandolo in alcuni lavori quali maxi furti o rapine. Le prestazioni d'opera però venivano puntualmente sottostimate dall'usuraio che in qualche occasione gli corrispose pochi euro senza mai decurtare però gli importi dovutigli dagli interessi maturati. Tale situazione indusse l'usurato a prendere le distanze ed eludere le continue richieste di lavoro finché il 49enne passò in una circostanza alle vie di fatto accompagnandolo in campagna e fratturandogli due costole con un bastone.
Tale situazione si è protratta per qualche tempo finché la vittima, sull'onda dell'esasperazione e dell'impotenza, ha chiesto aiuto ai Carabinieri che, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Trani, sono riusciti ad identificare i due, ponendo fine alla vicenda con larresto ordinato dal Gip.