Politica
Canosa, centro storico del Castello: A che punto siamo con il piano di ‘rivitalizzazione’ ?
La nota della Segreteria PD
Canosa - mercoledì 19 gennaio 2022
14.41
A che punto siamo....con il piano di 'rivitalizzazione' del centro storico del Castello? In arrivo una pioggia di finanziamenti nell'ambito del PNRR (piano nazionale di rigenerazione e resilienza) assegnati alla Città di Canosa di Puglia per progetti di rigenerazione urbana: Villa comunale, Corso San Sabino (pavimentazione di un tratto), Palazzo Casieri (coperture), nuovo Palazzetto dello Sport, La Città e il Fiume. Merito dell'attuale Amministrazione l'aver individuato competenze e professionalità come assessori e tecnici in grado di mettere in campo da subito un efficace e lungimirante lavoro di programmazione e progettazione che ora ha dato i suoi bei frutti. Peccato che la stessa Amministrazione non trovi mai l'occasione e tanto meno senta la necessità di illustrare in modo più organico tutti questi progetti all'intera Comunità canosina!
Di fatto, non sembra comprendere che, come da più parti viene detto anche da fonti autorevoli, i progetti finanziati non devono essere un semplice elenco di opere pubbliche e manutenzioni ordinarie ma l'occasione per rigenerare la città e avviare nuove economie e per fare questo deve mostrare una capacità' di regia che non ha! Il rischio che ravvediamo è che i progetti finanziati, in gran parte ancora in corso, non producano gli effetti desiderati, non vengano nemmeno 'apprezzati' dai cittadini, che per la verità a loro volta soffrono, quasi rassegnati, per l'annoso degrado sia fisico che sociale della città. Inoltre, ci chiediamo: lo sa il Sindaco e la sua compagine che le risorse giunte e i tanti progetti necessitano di professionisti, amministrativi che siano in grado di proseguire oltre, in alcuni dei casi trovare le risorse economiche per realizzare i progetti esecutivi prima di poter ricevere i finanziamenti ottenuti, fare gli appalti, rendicontarli…Come si pensa di poter affrontare tutto questo con un organico di personale comunale ridotto all'osso che non riesce nemmeno a portare avanti ciò che è stato iniziato da prima della 'pioggia'?
In questo ambito di progetti e interventi necessari alla nostra città, grida vendetta l'assordante silenzio sceso sul tanto evocato, quanto trascurato "Piano particolareggiato per il nucleo antico di Canosa ", il cui lavoro propedeutico atto a realizzare un programma di strategie e azioni per il suo rilancio, è stato portato a termine dal Professor Matteo Ieva in qualità di coordinatore dei docenti del DICAR del Politecnico di Bari. A che punto siamo? L'indagine sociologica condotta dalla Professoressa Luciana Bozzo ha evidenziato particolari criticità, vulnerabilità sociale, economica e culturale, le cui cause sono da ricercarsi nell'abbandono e nell'incuria da parte delle varie Pubbliche Amministrazioni, compresa l'attuale, ma anche della palese indifferenza di quegli abitanti, pur proprietari di immobili nello stesso centro storico e qui un tempo residenti, che hanno privilegiato altre aree della città, non avendone più alcuna cura. L'indagine ha, però, evidenziato anche le potenzialità di questo comparto urbano, che potrebbero costituire un mezzo utile a sviluppare nel centro storico nuove dinamiche fisiche e sociali, dando nuovo impulso all'economia del luogo ma anche divenire un grande volano di sviluppo sociale, economico, culturale per l'intera città. Le linee di intervento dovrebbero riguardare il recupero del degrado architettonico di molti edifici abbandonati e non, la riqualificazione di spazi e luoghi di interazione sociale e un consistente intervento infrastrutturale, a garanzia di una migliore qualità della vita.
Imprescindibile per il recupero della zona la "variabile gente", quella che abita usa e 'consuma' in quel territorio ad avere la possibilità di incidere sullo stesso e sulla capacità di attrarre turisti, studiosi e comuni cittadini, affascinati dal ricco patrimonio archeologico canosino, importantissimo ma che non può costituire l'unico settore economico, insieme all'agricoltura che evidentemente richiede a sua volta una trattazione a parte, a trainare l'economia di questa città. È d'obbligo che esso vada integrato con una pluralità di iniziative a carattere imprenditoriale anche di piccola e media impresa. Quindi inserire il centro storico nel giro (meglio circuito?) turistico, poggiando l'offerta non solo su riti e funzioni religiose legati alle festività, ma anche sul Castello, liberato dalla sua immagine di vecchio rudere, ai Palazzi gentilizi, alle semplici case a schiera, agli scorci del paesaggio, non può essere che una intelligente operazione di marketing urbano. Intervenire su strade e vicoli, rendere possibili dei mezzi di trasporto pubblico elettrici ad emissioni zero, facilitare la mobilità pedonale e veicolare, rendere più efficiente un sistema di raccolta dei rifiuti, speciali e non, regolarizzare e integrare le famiglie di immigrati con minori, insediare laboratori di artigianato locale ed enogastronomia, di archeologia e restauro, fare del teatro all'aperto e nei palazzi gentilizi, favorirebbe un passaggio continuo di gente che potrebbe vivere il centro storico, costringendo ad abbandonare il sito quanti attualmente dediti allo spaccio di droga, prostituzione e altri illeciti, o assicurare una convivenza più compatibile e controllata dalle forze dell'ordine.
Siamo certi che realizzare tutto questo significhi non solo soddisfare una domanda diffusa, ma creare posti di lavoro, mettere in moto un meccanismo di innovazione che produca benessere per l'intera città, oltre a promuovere nuove forme di socialità per i nostri giovani costretti a emigrare o spostarsi nelle più attrattive città viciniori. Non ce ne voglia il Sindaco e non ci risponda che ha 'partecipato ad un bando per ottenere un cospicuo finanziamento…' perché non stiamo parlando di finanziamenti, ma di avvio di processi, che a fine mandato sarebbero minimo dovuti già partire. E seppur partiti, ci sembra che si siano fermati
Segreteria PD Canosa di Puglia
Di fatto, non sembra comprendere che, come da più parti viene detto anche da fonti autorevoli, i progetti finanziati non devono essere un semplice elenco di opere pubbliche e manutenzioni ordinarie ma l'occasione per rigenerare la città e avviare nuove economie e per fare questo deve mostrare una capacità' di regia che non ha! Il rischio che ravvediamo è che i progetti finanziati, in gran parte ancora in corso, non producano gli effetti desiderati, non vengano nemmeno 'apprezzati' dai cittadini, che per la verità a loro volta soffrono, quasi rassegnati, per l'annoso degrado sia fisico che sociale della città. Inoltre, ci chiediamo: lo sa il Sindaco e la sua compagine che le risorse giunte e i tanti progetti necessitano di professionisti, amministrativi che siano in grado di proseguire oltre, in alcuni dei casi trovare le risorse economiche per realizzare i progetti esecutivi prima di poter ricevere i finanziamenti ottenuti, fare gli appalti, rendicontarli…Come si pensa di poter affrontare tutto questo con un organico di personale comunale ridotto all'osso che non riesce nemmeno a portare avanti ciò che è stato iniziato da prima della 'pioggia'?
In questo ambito di progetti e interventi necessari alla nostra città, grida vendetta l'assordante silenzio sceso sul tanto evocato, quanto trascurato "Piano particolareggiato per il nucleo antico di Canosa ", il cui lavoro propedeutico atto a realizzare un programma di strategie e azioni per il suo rilancio, è stato portato a termine dal Professor Matteo Ieva in qualità di coordinatore dei docenti del DICAR del Politecnico di Bari. A che punto siamo? L'indagine sociologica condotta dalla Professoressa Luciana Bozzo ha evidenziato particolari criticità, vulnerabilità sociale, economica e culturale, le cui cause sono da ricercarsi nell'abbandono e nell'incuria da parte delle varie Pubbliche Amministrazioni, compresa l'attuale, ma anche della palese indifferenza di quegli abitanti, pur proprietari di immobili nello stesso centro storico e qui un tempo residenti, che hanno privilegiato altre aree della città, non avendone più alcuna cura. L'indagine ha, però, evidenziato anche le potenzialità di questo comparto urbano, che potrebbero costituire un mezzo utile a sviluppare nel centro storico nuove dinamiche fisiche e sociali, dando nuovo impulso all'economia del luogo ma anche divenire un grande volano di sviluppo sociale, economico, culturale per l'intera città. Le linee di intervento dovrebbero riguardare il recupero del degrado architettonico di molti edifici abbandonati e non, la riqualificazione di spazi e luoghi di interazione sociale e un consistente intervento infrastrutturale, a garanzia di una migliore qualità della vita.
Imprescindibile per il recupero della zona la "variabile gente", quella che abita usa e 'consuma' in quel territorio ad avere la possibilità di incidere sullo stesso e sulla capacità di attrarre turisti, studiosi e comuni cittadini, affascinati dal ricco patrimonio archeologico canosino, importantissimo ma che non può costituire l'unico settore economico, insieme all'agricoltura che evidentemente richiede a sua volta una trattazione a parte, a trainare l'economia di questa città. È d'obbligo che esso vada integrato con una pluralità di iniziative a carattere imprenditoriale anche di piccola e media impresa. Quindi inserire il centro storico nel giro (meglio circuito?) turistico, poggiando l'offerta non solo su riti e funzioni religiose legati alle festività, ma anche sul Castello, liberato dalla sua immagine di vecchio rudere, ai Palazzi gentilizi, alle semplici case a schiera, agli scorci del paesaggio, non può essere che una intelligente operazione di marketing urbano. Intervenire su strade e vicoli, rendere possibili dei mezzi di trasporto pubblico elettrici ad emissioni zero, facilitare la mobilità pedonale e veicolare, rendere più efficiente un sistema di raccolta dei rifiuti, speciali e non, regolarizzare e integrare le famiglie di immigrati con minori, insediare laboratori di artigianato locale ed enogastronomia, di archeologia e restauro, fare del teatro all'aperto e nei palazzi gentilizi, favorirebbe un passaggio continuo di gente che potrebbe vivere il centro storico, costringendo ad abbandonare il sito quanti attualmente dediti allo spaccio di droga, prostituzione e altri illeciti, o assicurare una convivenza più compatibile e controllata dalle forze dell'ordine.
Siamo certi che realizzare tutto questo significhi non solo soddisfare una domanda diffusa, ma creare posti di lavoro, mettere in moto un meccanismo di innovazione che produca benessere per l'intera città, oltre a promuovere nuove forme di socialità per i nostri giovani costretti a emigrare o spostarsi nelle più attrattive città viciniori. Non ce ne voglia il Sindaco e non ci risponda che ha 'partecipato ad un bando per ottenere un cospicuo finanziamento…' perché non stiamo parlando di finanziamenti, ma di avvio di processi, che a fine mandato sarebbero minimo dovuti già partire. E seppur partiti, ci sembra che si siano fermati
Segreteria PD Canosa di Puglia