Lavoratrici tenute fuori
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Amministrazioni ed Enti

Canosa di Puglia , Cgil Bat

Lavoratrici tenute fuori ... forse mai in pensione. Probabilmente non andranno mai in pensione

Probabilmente non andranno mai in pensione le lavoratrici tenute fuori lunedì scorso dai cancelli dell'azienda Simon s.r.l. e lontane dal proprio posto di lavoro perché "colpevoli" di aver denunciato le irregolarità nelle loro buste paga e di essere iscritte alla Filctem Cgil. Nella conferenza stampa organizzata nella Camera del lavoro di Canosa di Puglia, i rappresentanti del sindacato hanno mostrato i documenti che esprimono in maniera inequivocabile la veridicità di quanto denunciato dalle addette della manifatturiera che produce abiti per noti marchi nazionali.

"Abbiamo mostrato – spiega Pietro Laboragine, segretario provinciale Filctem Cgil – buste paga delle addette della Simon s.r.l. in cui sono riportate pochissime ore di lavoro a fronte di quelle realmente effettuate, numeri ai quali ovviamente corrisponde un salario altrettanto ridotto, e i Cud degli anni passati di solo qualche migliaio di euro. Ciò vuol dire che all'Inps sono stati versati contribuiti per una piccola parte delle giornate lavorate, così come dimostra un estratto conto dello stesso ente previdenziale, e quindi i requisiti per la pensione alcune di queste donne probabilmente non li avranno mai. Alcune dipendenti, inoltre, hanno ricevuto dall'Ispettorato del Lavoro una lettera in cui si comunica – conclude Laboragine – che è in corso il tentativo di recupero di differenze retributive che fanno riferimento a prestazioni non per conto della Simon s.r.l ma per un'altra azienda, cioè la Simony di proprietà dello stesso imprenditore che, chissà perché, cambia spesso ragione sociale".

Per il segretario generale della Cgil Bat, Luigi Antonucci, "i fatti alla Simon s.r.l. sono davvero singolari perché, di solito, a fronte di salari 'da fame' le buste paga sono regolarissime, qui invece accade esattamente il contrario. Il titolare dell'azienda, inoltre, ha raccontato ai giornali che le cose sono andate diversamente, noi siamo certi di ciò che stiamo dicendo e soprattutto del fatto che quella di lunedì non è stata altro che una 'serrata', lui ha dichiarato di non aver permesso alle lavoratrici di entrare in azienda per la mancanza di commesse, peccato che ad essere rimaste fuori sono state solo le operaie iscritte alla Cgil. È un caso? Quello che ora ci chiediamo è come un imprenditore che agisce nell'illegalità possa essere stato in passato assessore alle Politiche Sociali e oggi ambire a far parte nuovamente dell'amministrazione di una città. Le nostre non sono fantasie, tutte le denunce fatte sono supportate da documenti e nell'incontro con la stampa abbiamo mostrato le carte. Speriamo – auspica Antonucci – che la vicenda possa al più presto trovare un chiarimento ed essere ricondotta nei normali canoni dei rapporti tra organizzazioni sindacali e datori di lavoro".

Ufficio Stampa CGIL BAT
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