Storia
Canosa: Intitolazione di una via comunale a Michele Di Giulio, 'Ex Internato Militare Italiano'
La nota del Coordinatore Cittadino di Forza Italia Antonio Barbarossa
Canosa - venerdì 27 settembre 2024
17.59
Forza Italia da sempre vicina al "tema della Sicurezza e alla Difesa del nostro Stato, ritiene indispensabile un processo di valorizzazione dell'operato di tutte le forze dell'ordine, in tutte le sue forme, non ultima quella della considerazione di particolari meriti a singoli operatori delle Forze di Polizia sia in servizio, che in congedo, ivi compresi tutti i combattenti caduti in difesa dell'onore della patria." In questo contesto "accogliamo con favore la richiesta di intitolazione di una via cittadina, in ossequio a quanto contenuto nello Statuto Comunale in materia di toponomastica, essendo il caso in oggetto legato alla storia della città e della comunità locale." Nella fattispecie "facciamo nostra la richiesta consegnataci a mano, dal signor Zingarelli Paolo, Commissario della Polizia di Stato in quiescenza, Presidente della Sezione ANPS (Associazione Nazionale Polizia di Stato) "Pasquale Cignarale (ex IMI) con sede a Canosa, in via Piave 62, promotore dell'iniziativa, al fine di sensibilizzare l'amministrazione comunale di Canosa nel convocare appena possibile la Commissione Toponomastica. La richiesta è stata depositata presso il Comune di Canosa in data 14 febbraio 2024. La stessa risulta ad oggi ancora in attesa di considerazione." Come riporta la nota a firma di Antonio Barbarossa, Coordinatore Cittadino di Forza Italia
La storia riporta che il soldato di fanteria, Michele Di Giulio, nacque a Canosa di Puglia il 18 luglio 1919 ed è deceduto presso l'ospedale civile di Andria il 14 luglio 1956. Umile contadino, Michele Di Giulio fu arruolato il 7 giugno 1939 ed assegnato al 52° Reggimento Fanteria; il 25 ottobre 1940 trasferito al 207° Reggimento Fanteria per tre lunghi anni fino al 1943, quando fu fatto prigioniero dai nazisti. Durante la guerra fu ferito da arma da fuoco, mentre eroicamente rifiutò di rientrare in Patria per continuare a dare il suo immane contributo. Nel suo foglio matricolare è annotata che la ferita era stata causata da un proiettile in entrata "nella regione sottoclavicolare destra con uscita dalla spalla destra". Con il 207° Reggimento Fanteria, partecipò alle operazioni belliche dal 25 ottobre 1940 all'8 settembre 1943, svoltesi alla Frontiera Greco Albanese e nel mare Mediterraneo presso l'Isola di Creta. Il 17 settembre 1943, fu fatto prigioniero dai tedeschi presso l'isola di Creta e trasferito in un lager nazista ,Baden Baden ivi rimase fino alla fine della guerra. Segnato dalle ferite di guerra, morì a soli 37 anni, lasciando la moglie Pastore Costanza, vedova a soli 29 anni, in condizioni fisiche malsane e tre figli da accudire Nunzio di 8 anni, Cosimo di 4 anni e Giuseppe di soli 9 mesi. Alla famiglia non fu riconosciuto alcun beneficio pensionistico, pertanto, Nunzio e Cosimo andarono in orfanotrofi ed il neonato Giuseppe rimase con la madre in condizioni di estrema povertà. Alla memoria del Fante Michele Di Giulio per il suo atto eroico sono state concesse due Croci al Merito di guerra dall'Esercito Italiano - Regione Militare Meridionale - Comando Territoriale Napoli, mentre, il 31 gennaio 2017 a Canosa di Puglia(BT) presso il Teatro Comunale "R. Lembo" nel corso della cerimonia commemorativa della Giornata della Memoria, il Prefetto Clara Minerva, insieme al Sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia consegnarono nelle mani del figlio Nunzio Di Giulio (Ispettore Capo della Polizia di Stato in quiescenza) la medaglia d'onore in segno di memore omaggio alle vittime delle persecuzioni naziste.
Riproduzione@riservata
La storia riporta che il soldato di fanteria, Michele Di Giulio, nacque a Canosa di Puglia il 18 luglio 1919 ed è deceduto presso l'ospedale civile di Andria il 14 luglio 1956. Umile contadino, Michele Di Giulio fu arruolato il 7 giugno 1939 ed assegnato al 52° Reggimento Fanteria; il 25 ottobre 1940 trasferito al 207° Reggimento Fanteria per tre lunghi anni fino al 1943, quando fu fatto prigioniero dai nazisti. Durante la guerra fu ferito da arma da fuoco, mentre eroicamente rifiutò di rientrare in Patria per continuare a dare il suo immane contributo. Nel suo foglio matricolare è annotata che la ferita era stata causata da un proiettile in entrata "nella regione sottoclavicolare destra con uscita dalla spalla destra". Con il 207° Reggimento Fanteria, partecipò alle operazioni belliche dal 25 ottobre 1940 all'8 settembre 1943, svoltesi alla Frontiera Greco Albanese e nel mare Mediterraneo presso l'Isola di Creta. Il 17 settembre 1943, fu fatto prigioniero dai tedeschi presso l'isola di Creta e trasferito in un lager nazista ,Baden Baden ivi rimase fino alla fine della guerra. Segnato dalle ferite di guerra, morì a soli 37 anni, lasciando la moglie Pastore Costanza, vedova a soli 29 anni, in condizioni fisiche malsane e tre figli da accudire Nunzio di 8 anni, Cosimo di 4 anni e Giuseppe di soli 9 mesi. Alla famiglia non fu riconosciuto alcun beneficio pensionistico, pertanto, Nunzio e Cosimo andarono in orfanotrofi ed il neonato Giuseppe rimase con la madre in condizioni di estrema povertà. Alla memoria del Fante Michele Di Giulio per il suo atto eroico sono state concesse due Croci al Merito di guerra dall'Esercito Italiano - Regione Militare Meridionale - Comando Territoriale Napoli, mentre, il 31 gennaio 2017 a Canosa di Puglia(BT) presso il Teatro Comunale "R. Lembo" nel corso della cerimonia commemorativa della Giornata della Memoria, il Prefetto Clara Minerva, insieme al Sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia consegnarono nelle mani del figlio Nunzio Di Giulio (Ispettore Capo della Polizia di Stato in quiescenza) la medaglia d'onore in segno di memore omaggio alle vittime delle persecuzioni naziste.
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