Turismo
Canosa: L’ immensità delle cave di tufo ipogee
Larga affluenza di visitatori per le Giornate FAI d'Autunno
Canosa - mercoledì 19 ottobre 2022
22.27
Larga affluenza di visitatori per le Giornate FAI d'Autunno che nello scorso week end hanno proposto le visite guidate presso le cave di tufo ipogee in Vico Vito Samele già Vico San Quirico a Canosa di Puglia(BT). E' funzionata alla perfezione la macchina dei volontari FAI con gli studenti dell'Alberghiero "L. Einaudi" di Canosa che hanno intrattenuto e accompagnato le tantissime persone, giunte da più parti della Puglia ed anche dalle regioni limitrofe, entusiaste di aver accolto l'invito del FAI a scoprire la bellezza e l'unicità delle cave di tufo ipogee, Il sottosuolo di Canosa di Puglia è costituito in gran parte da "Calcarenite di Gravina", roccia di origine sedimentaria formatasi tra il Pliocene Superiore e il Pleistocene Inferiore. Tale roccia, localmente detta "tufo", è stata sin dall'antichità utilizzata come materiale da costruzione. L'estrazione in passato avveniva in cavità sotterranee, attraverso veri e propri labirinti monumentali, segni di una civiltà preindustriale oggi scomparsa. Alcune cavità sono ancora fruibili con visite guidate, come quelle delle Giornate FAI d'Autunno che hanno permesso di conoscere da vicino e per la prima volta, ai tantissimi visitatori, le grotte tufacee destinate tra l'altro alle cantine vinicole degli stabilimenti della civiltà contadina.
«Un percorso suggestivo e sorprendente le Cave di tufo ipogee di Canosa, con le sue monumentali gallerie sotterranee» Ha dichiarato il capo delegazione FAI BAT. Giulia Mastrodonato nel corso di uno suoi interventi insieme a Lalla Papagna per gli onori di casa e alle autorità intervenute tra le quali: il sindaco di Canosa Vito Malcangio, l'Assessore alla Cultura Cristina Saccinto.il consigliere regionale Francesco Ventola, la dirigente scolastica dell'Einaudi Brigida Caporale, i docenti Linda Tango, Stefania Zipparri, Francesca Di Chio, Rita Frontino, Antonio Abruzzese e Saverio Dell'Olio per gli allestimenti eno-gastronomici. «Queste cavità, come la casa del contadino di Loos, ci raccontano del lavoro dell'uomo e delle nozioni elementari che egli possiede per costruire una architettura essenziale e necessaria. Le cavità canosine sono spazi funzionali che nessuno mai avrebbe guardato come spazi in possesso di una bellezza del tutto autonoma. Al di là delle forme dettate dalla sola necessità costruttiva, vanno guardate anche le tracce dello scavo sulle pareti non tanto come un retorico racconto della costruzione, ma come i segni del lavoro e della fatica dell'uomo, come le aste incise sul muro della cella da un carcerato che conta i giorni che lo separano dalla libertà. Così umano e materiale si mescolano, diventano un'unica cosa rendendo ancora più interessanti e misteriose queste opere».
Una immersione tra arte, storia e civiltà contadina rivelatasi anche preziosa occasione per approfondire la missione del FAI e prendere consapevolezza, una volta di più, delle immense e variegate ricchezze culturali di archeologia preindustriale presenti a Canosa di Puglia, ancora una volta al centro delle attenzioni mediatiche con numerose troupe televisive, tra le quali quelle RAI e giornalisti che hanno ampiamente documentato le Giornate FAI d'Autunno attraverso reportage dedicati alle visite inedite nelle cave di tufo ipogee, sul filo di una nuova percezione del concetto di patrimonio.
Riproduzione@riservata
«Un percorso suggestivo e sorprendente le Cave di tufo ipogee di Canosa, con le sue monumentali gallerie sotterranee» Ha dichiarato il capo delegazione FAI BAT. Giulia Mastrodonato nel corso di uno suoi interventi insieme a Lalla Papagna per gli onori di casa e alle autorità intervenute tra le quali: il sindaco di Canosa Vito Malcangio, l'Assessore alla Cultura Cristina Saccinto.il consigliere regionale Francesco Ventola, la dirigente scolastica dell'Einaudi Brigida Caporale, i docenti Linda Tango, Stefania Zipparri, Francesca Di Chio, Rita Frontino, Antonio Abruzzese e Saverio Dell'Olio per gli allestimenti eno-gastronomici. «Queste cavità, come la casa del contadino di Loos, ci raccontano del lavoro dell'uomo e delle nozioni elementari che egli possiede per costruire una architettura essenziale e necessaria. Le cavità canosine sono spazi funzionali che nessuno mai avrebbe guardato come spazi in possesso di una bellezza del tutto autonoma. Al di là delle forme dettate dalla sola necessità costruttiva, vanno guardate anche le tracce dello scavo sulle pareti non tanto come un retorico racconto della costruzione, ma come i segni del lavoro e della fatica dell'uomo, come le aste incise sul muro della cella da un carcerato che conta i giorni che lo separano dalla libertà. Così umano e materiale si mescolano, diventano un'unica cosa rendendo ancora più interessanti e misteriose queste opere».
Una immersione tra arte, storia e civiltà contadina rivelatasi anche preziosa occasione per approfondire la missione del FAI e prendere consapevolezza, una volta di più, delle immense e variegate ricchezze culturali di archeologia preindustriale presenti a Canosa di Puglia, ancora una volta al centro delle attenzioni mediatiche con numerose troupe televisive, tra le quali quelle RAI e giornalisti che hanno ampiamente documentato le Giornate FAI d'Autunno attraverso reportage dedicati alle visite inedite nelle cave di tufo ipogee, sul filo di una nuova percezione del concetto di patrimonio.
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