Sindacati
Canosa: Le problematiche dell'edilizia scolastica
La Cgil chiede un incontro al Sindaco Morra e al presidente della BAT
Canosa - lunedì 16 novembre 2020
16.51
"A Canosa di Puglia ci sono alcuni interventi di edilizia scolastica sospesi da molti anni, si tratta di istituti sia di competenza comunale che provinciale". Lo sostiene il coordinatore della Camera del lavoro cittadina Francesco Di Nicoli che scrive al presidente della Bat, Bernardo Lodispoto e al sindaco di Canosa di Puglia, Roberto Morra per chiedere un incontro al fine di trovare una soluzione ad alcune problematiche o capire se ci sono già eventuali progettualità in cantiere. Nello specifico Di Nicoli porta all'attenzione delle istituzioni la questione della zona 167 che spiega "attende da decenni la costruzione di una scuola d'istruzione secondaria di primo grado come previsto dal piano di zona, sin dalla sua cinquantennale approvazione. Da moltissimi anni la scuola secondaria di primo grado, in zona 167, è ospitata in una struttura privata, la quale riceve un corrispettivo pagato annualmente dal Comune. In zona 167 risiedono oltre un terzo degli abitanti di Canosa (circa 10000 cittadini), di conseguenza molti studenti della zona sono costretti ad utilizzare i mezzi pubblici e privati per recarsi presso le scuole del centro, incrementando traffico ed inquinamento giornaliero, oltre al tempo ed ai costi del trasporto sostenuti dalle famiglie in moltissimi anni".
"Poi c'è anche il tema del Plesso scolastico dell'infanzia e primaria "S. G. Bosco" di viale 1° maggio che è stato chiuso dal 2015 a causa del cedimento della pavimentazione dei marciapiedi, delle fessurazioni delle pareti interne e lungo il prospetto e l'Istituto professionale per il commercio "N. Garrone" di via De Gasperi che fu chiuso perché doveva essere oggetto di lavori urgenti per adeguarlo alle norme (approvati con deliberazione della Giunta della Provincia Bat n.136 del 12 agosto 2010) ma, ad oggi, risulta ancora chiuso ed in un uno stato di degrado. Ed è così che soluzioni attuate per assicurare il diritto allo studio da provvisorie sono diventate definitive, considerando il lungo tempo trascorso", aggiunge il coordinatore della Cdl.
"L'epidemia SARS-CoV-2 ha determinato l'esigenza di spazi più ampi per le attività didattiche, in modo da poter garantire il diritto allo studio ai nostri studenti in idonee strutture ed in sicurezza, secondo le norme vigenti. Le disponibilità di risorse pubbliche per Regioni, Province e Comuni in materia di edilizia scolastica avrebbero potuto interessare le nostre comunità, al fine di poter risolvere le problematiche inerenti le strutture scolastiche abbandonate o chiuse o per la costruzione di nuovi edifici. Per tali ragioni vorremmo sapere quali sono i provvedimenti programmati dal Comune e della Provincia per riaprire queste scuole e per la costruzione dell'edificio scolastico in zona 167? Quali le richieste di finanziamenti pubblici fatte dal Comune e dalla Provincia Bat per questi interventi e quali i tempi per realizzare i progetti? Restiamo in attesa di risposte e della convocazione di un incontro da parte del Sindaco e del Presidente viste le tematiche di grande interesse per la nostra comunità", conclude Di Nicoli.
"Poi c'è anche il tema del Plesso scolastico dell'infanzia e primaria "S. G. Bosco" di viale 1° maggio che è stato chiuso dal 2015 a causa del cedimento della pavimentazione dei marciapiedi, delle fessurazioni delle pareti interne e lungo il prospetto e l'Istituto professionale per il commercio "N. Garrone" di via De Gasperi che fu chiuso perché doveva essere oggetto di lavori urgenti per adeguarlo alle norme (approvati con deliberazione della Giunta della Provincia Bat n.136 del 12 agosto 2010) ma, ad oggi, risulta ancora chiuso ed in un uno stato di degrado. Ed è così che soluzioni attuate per assicurare il diritto allo studio da provvisorie sono diventate definitive, considerando il lungo tempo trascorso", aggiunge il coordinatore della Cdl.
"L'epidemia SARS-CoV-2 ha determinato l'esigenza di spazi più ampi per le attività didattiche, in modo da poter garantire il diritto allo studio ai nostri studenti in idonee strutture ed in sicurezza, secondo le norme vigenti. Le disponibilità di risorse pubbliche per Regioni, Province e Comuni in materia di edilizia scolastica avrebbero potuto interessare le nostre comunità, al fine di poter risolvere le problematiche inerenti le strutture scolastiche abbandonate o chiuse o per la costruzione di nuovi edifici. Per tali ragioni vorremmo sapere quali sono i provvedimenti programmati dal Comune e della Provincia per riaprire queste scuole e per la costruzione dell'edificio scolastico in zona 167? Quali le richieste di finanziamenti pubblici fatte dal Comune e dalla Provincia Bat per questi interventi e quali i tempi per realizzare i progetti? Restiamo in attesa di risposte e della convocazione di un incontro da parte del Sindaco e del Presidente viste le tematiche di grande interesse per la nostra comunità", conclude Di Nicoli.