Eventi e cultura
Canosa: Maria "Sola contro la mafia"
Presentata la pièce teatrale tratta dal libro "Non la picchiare così"
Canosa - lunedì 14 marzo 2022
23.19
Una vigilia di storie raccontate, quella vissuta stasera al Teatro Comunale "Raffaele Lembo" di Canosa di Puglia, in attesa della rappresentazione teatrale "Sola contro la mafia" per "Diffondere nelle nuove generazioni la cultura della legalità – come ha spiegato l'assessore alla cultura Mara Gerardi nella presentazione del dibattito - e favorire una forte presa di coscienza nei confronti del fenomeno della violenza di genere"" Davanti ad una platea di studenti delle superiori, docenti, rappresentanti di associazioni culturali, sportive e sociali, forze dell'ordine e volontari della protezione civile sono intervenuti al dibattito tra gli altri : il sindaco di Canosa di Puglia Roberto Morra; l'assessore alla cultura, Mara Gerardi; la consigliera regionale delegata alle politiche culturali, Grazia Di Bari; lo scrittore Francesco Minervini; Pinuccio Fazio, il papà di Michele, un ragazzo di 15 anni che nel 2001, mentre tornava a casa nel centro storico di Bari, rimase vittima durante una sparatoria tra i clan rivali delle famiglie Capriati e Strisciuglio; l'avvocato Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo, vittima innocente di camorra; Antonio Piccirillo, figlio di un elemento di spicco di un clan della malavita campana che ha fatto una scelta coraggiosa, prendendone pubblicamente le distanze e condannandone il percorso di vita.
Momenti toccanti ed intensi, quando lo scrittore Francesco Minervini, docente di Lettere, ha narrato la storia di "Maria una testimone di giustizia canosina. Non una pentita. Non una collaboratrice. Non ha commesso reati, non è stata complice di niente, non ha sbagliato davanti alla legge. Ha solo visto l'impossibile, l'incredibile che non ha voluto accettare subito, l'impensabile per una ragazza innamorata. È fuggita e ha deciso di vivere di nuovo. E ha subito violenza, tanta, sino a quando ha detto basta. E ha deciso di vivere di nuovo."" Dettagli del libro intitolato "Non la picchiare così" di Francesco Minervini, dal quale è tratta la rappresentazione teatrale intitolata "Sola contro la mafia" per capire la violenza, il dolore, la mafia. La storia di una donna, una figlia, una madre e di quella rete di abusi fisici e psicologici intorno ad essa. Maria è vittima e protagonista inconsapevole delle efferate vicende che tra gli anni ottanta e novanta hanno scandito la parabola della cosiddetta "quarta mafia", in terra di Capitanata. Un calvario dolorosamente punteggiato di stupri, sfruttamento, abusi, minacce, estorsioni, droga, aborti, malaffare. Il ritratto di un modello patriarcale del Meridione contadino di provincia che si intreccia "con ingenua rassegnazione al rampantismo dei boss della mala locale, divisi tra l'attività criminale e la 'bella vita' dei festini a base di escort e cocaina". La ricostruzione di Maria, il suo sguardo di donna succube per amore e per "destino" di un sistema di volenza e umiliazione, offre la via d'accesso ad una comprensione profonda, culturale, antropologica, del fenomeno mafioso (non solo) in Puglia. "La voglia di riscatto, nata nella protagonista dall'attesa di un figlio, illumina questa storia di una speranza e una fede che restituiscono la cronaca criminale ad un tessuto di umanità che non possiamo non sentire incredibilmente prossimo a noi, come domanda sul nostro presente e come appello alla nostra responsabilità".
Nella mattinata di martedì 15 marzo la rappresentazione teatrale "Sola contro la mafia", tratta dal libro "Non la picchiare così" di Francesco Minervini, andrà in scena alle ore 9,00, ed in replica alle ore 11,00 al Teatro Comunale "Raffaele Lembo" di Canosa di Puglia cui prenderanno parte gli studenti dei locali istituti superiori ."La scuola è il luogo privilegiato per sviluppare coscienze critiche nei nostri studenti – ha concluso l'assessore Mara Gerardi -. Partendo dalle testimonianze dei nostri ospiti vogliamo piantare un seme per radicare nei giovani valori quali il rispetto delle regole e delle leggi, ma anche per promuovere rapporti sani basati sulla tolleranza, il rispetto e l'uguaglianza." Mentre, lo scrittore Francesco Minervini ha scritto "Ad ogni compagno di strada che crede in orizzonti di legalità" in una dedica su un libro a margine della serata che come un bel film lascia senza parole ma ricco di suggestioni e valori.
Foto a cura di Savino Mazzarella
Momenti toccanti ed intensi, quando lo scrittore Francesco Minervini, docente di Lettere, ha narrato la storia di "Maria una testimone di giustizia canosina. Non una pentita. Non una collaboratrice. Non ha commesso reati, non è stata complice di niente, non ha sbagliato davanti alla legge. Ha solo visto l'impossibile, l'incredibile che non ha voluto accettare subito, l'impensabile per una ragazza innamorata. È fuggita e ha deciso di vivere di nuovo. E ha subito violenza, tanta, sino a quando ha detto basta. E ha deciso di vivere di nuovo."" Dettagli del libro intitolato "Non la picchiare così" di Francesco Minervini, dal quale è tratta la rappresentazione teatrale intitolata "Sola contro la mafia" per capire la violenza, il dolore, la mafia. La storia di una donna, una figlia, una madre e di quella rete di abusi fisici e psicologici intorno ad essa. Maria è vittima e protagonista inconsapevole delle efferate vicende che tra gli anni ottanta e novanta hanno scandito la parabola della cosiddetta "quarta mafia", in terra di Capitanata. Un calvario dolorosamente punteggiato di stupri, sfruttamento, abusi, minacce, estorsioni, droga, aborti, malaffare. Il ritratto di un modello patriarcale del Meridione contadino di provincia che si intreccia "con ingenua rassegnazione al rampantismo dei boss della mala locale, divisi tra l'attività criminale e la 'bella vita' dei festini a base di escort e cocaina". La ricostruzione di Maria, il suo sguardo di donna succube per amore e per "destino" di un sistema di volenza e umiliazione, offre la via d'accesso ad una comprensione profonda, culturale, antropologica, del fenomeno mafioso (non solo) in Puglia. "La voglia di riscatto, nata nella protagonista dall'attesa di un figlio, illumina questa storia di una speranza e una fede che restituiscono la cronaca criminale ad un tessuto di umanità che non possiamo non sentire incredibilmente prossimo a noi, come domanda sul nostro presente e come appello alla nostra responsabilità".
Nella mattinata di martedì 15 marzo la rappresentazione teatrale "Sola contro la mafia", tratta dal libro "Non la picchiare così" di Francesco Minervini, andrà in scena alle ore 9,00, ed in replica alle ore 11,00 al Teatro Comunale "Raffaele Lembo" di Canosa di Puglia cui prenderanno parte gli studenti dei locali istituti superiori ."La scuola è il luogo privilegiato per sviluppare coscienze critiche nei nostri studenti – ha concluso l'assessore Mara Gerardi -. Partendo dalle testimonianze dei nostri ospiti vogliamo piantare un seme per radicare nei giovani valori quali il rispetto delle regole e delle leggi, ma anche per promuovere rapporti sani basati sulla tolleranza, il rispetto e l'uguaglianza." Mentre, lo scrittore Francesco Minervini ha scritto "Ad ogni compagno di strada che crede in orizzonti di legalità" in una dedica su un libro a margine della serata che come un bel film lascia senza parole ma ricco di suggestioni e valori.
Foto a cura di Savino Mazzarella