Storia
Canosa: Una nuova storia il Museo nella scuola “G. Mazzini”
Alla presentazione il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
Canosa - sabato 9 novembre 2024
16.01
Un bel colpo d'occhio per il Teatro Comunale "Raffaele Lembo" di Canosa di Puglia, gremito in ogni ordine di posto da autorità, cittadini e studenti che stamani ha ospitato la cerimonia di presentazione del progetto relativo alla realizzazione del nuovo Museo Archeologico Nazionale all'interno dell'edificio scolastico "Giuseppe Mazzini" con l'intervento del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli. «Canosa è meravigliosa! Ho parlato di 'modello Canosa' perché è un modello virtuosissimo di internazionalizzazione della cultura italiana e dell'archeologia italiana», ha tra l'altro dichiarato il ministro Giuli nell'esposizione del «progetto su cui il Ministero della Cultura ha investito e investirà molte risorse per una sede espositiva. Questo non significa soltanto allargare gli spazi di esposizione, significa allargare gli spazi di formazione, di condivisione di laboratori culturali che interessano tutta la cittadinanza».
Il ministro Giuli appena giunto, ha visitato il golfo mistico del Teatro "R. Lembo" dove sono presenti resti archeologici di un incrocio di vie romane, cui ha fatto seguito la presentazione di Canosa di Puglia "Città di Principi Imperatori e Vescovi" attraverso un video. A fare gli onori di casa, è stato il sindaco di Canosa Vito Malcangio che ha evidenziato «come la comunità abbia fame di cultura e voglia di crescere, di affermarsi nel panorama culturale italiano e non solo. La nascita del Museo Archeologico Nazionale nell'edificio "Giuseppe Mazzini" è un traguardo storico, che segnerà l'inizio di un nuovo periodo di prosperità, alla luce di una città in movimento, vero e proprio cantiere a cielo aperto considerando i lavori che stanno interessando alcuni siti archeologici come San Leucio, Battistero San Giovanni, Necropoli di Santa Sofia e la via Appia Traiana per quello che è un percorso di crescita intrapreso in questi anni».
Sul palco del teatro hanno preso la parola: l'Assessore alla Cultura di Canosa, Cristina Saccinto, in veste di moderatrice; il sindaco di Canosa Vito Malcangio; la soprintendente all'Archeologia, Belle arti e Paesaggio Anita Guarnieri; il delegato alla Direzione Regionale Musei Nazionali Puglia, Francesco Longobardi; il presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Sergio Fontana; l'Assessore alla Cultura della Regione Puglia Viviana Matrangola e l'europarlamentare Francesco Ventola facendo presente che il dialogo tra i vari attori sia l'inizio di un nuovo percorso che vede tutti coinvolti, fianco a fianco, per raggiungere la meta, il Museo Archeologico Nazionale nella Scuola "G. Mazzini". La nuova sede più ampia consentirà di sviluppare "il racconto della storia della città, testimoniata da reperti, qualitativamente e quantitativamente unici in spazi adeguati e accessibili a tutti.Il Museo si doterà di idonei depositi per ospitare attività culturali e didattiche, di laboratori per il restauro e lo studio dei reperti conservati." Il nuovo Museo sarà un luogo di riferimento culturale ed esperienziale per la comunità canosina e per gli studiosi, visitatori e turisti che già numerosi visitano la città per conoscere il suo patrimonio di inestimabile valore e di una bellezza senza tempo.
Tra le novità annunciate, anche la mostra "Forme e Colori dall'Italia Preromana. Canosa di Puglia" curata da Massimo Osanna, Direttore generale Musei, e da Luca Mercuri che a breve sarà inaugurata a Roma. Dopo essere stata ospitata negli Istituti Italiani di Cultura di Santiago del Cile, Buenos Aires, San Paolo del Brasile e Città del Messico, il pubblico potrà ammirare nella capitale italiana : artefatti originali appartenenti alla cultura Dauna (IV e II secolo a.C.), tra cui armature, ceramiche, gioielli, ornamenti e altri importanti manufatti provenienti dalle colonie greche fondate in Puglia prima della dominazione romana, oltre a materiale proveniente dagli ipogei (gallerie sotterranee destinate ai riti funerari), conservati nei depositi dei musei di Puglia o recuperati dal traffico illegale. La mostra illustra i tratti peculiari della cultura dei Dauni, attraverso materiali archeologici provenienti da uno dei principali centri della regione, l'area di quella che oggi è Canosa di Puglia. Qui, tra il IV e il II secolo a.C., i cosiddetti principi, personalità ai vertici delle elite locali, venivano sepolti in tombe di famiglia, scavate nel tufo locale, gli ipogei, con ricchi corredi funerari che ostentavano, davanti alla comunità, il loro status economico e culturale.
Riproduzione@riservata
Il ministro Giuli appena giunto, ha visitato il golfo mistico del Teatro "R. Lembo" dove sono presenti resti archeologici di un incrocio di vie romane, cui ha fatto seguito la presentazione di Canosa di Puglia "Città di Principi Imperatori e Vescovi" attraverso un video. A fare gli onori di casa, è stato il sindaco di Canosa Vito Malcangio che ha evidenziato «come la comunità abbia fame di cultura e voglia di crescere, di affermarsi nel panorama culturale italiano e non solo. La nascita del Museo Archeologico Nazionale nell'edificio "Giuseppe Mazzini" è un traguardo storico, che segnerà l'inizio di un nuovo periodo di prosperità, alla luce di una città in movimento, vero e proprio cantiere a cielo aperto considerando i lavori che stanno interessando alcuni siti archeologici come San Leucio, Battistero San Giovanni, Necropoli di Santa Sofia e la via Appia Traiana per quello che è un percorso di crescita intrapreso in questi anni».
Sul palco del teatro hanno preso la parola: l'Assessore alla Cultura di Canosa, Cristina Saccinto, in veste di moderatrice; il sindaco di Canosa Vito Malcangio; la soprintendente all'Archeologia, Belle arti e Paesaggio Anita Guarnieri; il delegato alla Direzione Regionale Musei Nazionali Puglia, Francesco Longobardi; il presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Sergio Fontana; l'Assessore alla Cultura della Regione Puglia Viviana Matrangola e l'europarlamentare Francesco Ventola facendo presente che il dialogo tra i vari attori sia l'inizio di un nuovo percorso che vede tutti coinvolti, fianco a fianco, per raggiungere la meta, il Museo Archeologico Nazionale nella Scuola "G. Mazzini". La nuova sede più ampia consentirà di sviluppare "il racconto della storia della città, testimoniata da reperti, qualitativamente e quantitativamente unici in spazi adeguati e accessibili a tutti.Il Museo si doterà di idonei depositi per ospitare attività culturali e didattiche, di laboratori per il restauro e lo studio dei reperti conservati." Il nuovo Museo sarà un luogo di riferimento culturale ed esperienziale per la comunità canosina e per gli studiosi, visitatori e turisti che già numerosi visitano la città per conoscere il suo patrimonio di inestimabile valore e di una bellezza senza tempo.
Tra le novità annunciate, anche la mostra "Forme e Colori dall'Italia Preromana. Canosa di Puglia" curata da Massimo Osanna, Direttore generale Musei, e da Luca Mercuri che a breve sarà inaugurata a Roma. Dopo essere stata ospitata negli Istituti Italiani di Cultura di Santiago del Cile, Buenos Aires, San Paolo del Brasile e Città del Messico, il pubblico potrà ammirare nella capitale italiana : artefatti originali appartenenti alla cultura Dauna (IV e II secolo a.C.), tra cui armature, ceramiche, gioielli, ornamenti e altri importanti manufatti provenienti dalle colonie greche fondate in Puglia prima della dominazione romana, oltre a materiale proveniente dagli ipogei (gallerie sotterranee destinate ai riti funerari), conservati nei depositi dei musei di Puglia o recuperati dal traffico illegale. La mostra illustra i tratti peculiari della cultura dei Dauni, attraverso materiali archeologici provenienti da uno dei principali centri della regione, l'area di quella che oggi è Canosa di Puglia. Qui, tra il IV e il II secolo a.C., i cosiddetti principi, personalità ai vertici delle elite locali, venivano sepolti in tombe di famiglia, scavate nel tufo locale, gli ipogei, con ricchi corredi funerari che ostentavano, davanti alla comunità, il loro status economico e culturale.
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