Territorio
Carbonara Day : Festa amara per il rincaro del prezzo della pasta
La ricetta è una delle più' amate
Puglia - mercoledì 6 aprile 2022
14.52
Festa amara quest'anno per il carbonara day con il prezzo della pasta che è aumentato del 13% e quello delle uova del +3,6% rispetto allo scorso anno per effetto delle tensioni internazionali e dei rincari energetici e delle materie prime. E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti Puglia, divulgata in occasione della Giornata internazionale della carbonara che si festeggia in tutto il mondo. Il covid e le tensioni internazionali hanno anche tagliato dello 0,6% le esportazioni di pasta Made in Puglia nel mondo dove la ricetta della carbonara è una delle più' amate ma anche delle piu' taroccate.
La spinta salutista impressa dal Covid e la guerra con il necessario recupero della sovranità alimentare, impongono l'utilizzo degli ingredienti nazionali. Oltre al pecorino Dop anche la pasta di grano italiano al 100% e il guanciale da maiali allevati nella Penisola come le galline dalle quali si ottengono le uova. Una versione promossa dai cuochi contadini di Terranostra e di Campagna Amica che in occasione dell'emergenza hanno promosso dei video tutorial per aiutare i consumatori a riscoprire le ricette del passato.
L'invito è quello di condividere sui social ai fornelli, in cucina, in salotto o dai balconi la propria esperienza nella preparazione del tipico piatto Made in Italy conosciuto in tutto il mondo. La carbonara è un primo piatto tipico della cucina laziale a base di uova, guanciale, pecorino romano grattugiato e pepe. Tra gli errori più comuni commessi in Italia – spiega la Coldiretti – ci sono quelli di usare la pancetta al posto del guanciale e di sostituire il pecorino romano con formaggi anonimi. Un rischio molto diffuso all'estero dove – riferisce la Coldiretti – viene utilizzato spesso il cosiddetto "Romano cheese" che, oltre a non rispettare il rigoroso disciplinare di produzione, viene addirittura ottenuto negli Stati Uniti e in Canada dal latte di mucca e non di pecora.
Una crescita che ha favorito purtroppo anche la moltiplicazione di inquietanti tarocchi del prestigioso piatto della tradizione popolare italiana a partire dall'abitudine belga di modificarla in molti continenti con l'impiego della panna fino alla "Smoky Tomato Carbonara", ovvero la carbonara di pomodoro affumicata pubblicata recentemente dal prestigioso New York Times. La versione inventata dal quotidiano Usa utilizza oltre al pomodoro – riferisce la Coldiretti – il bacon al posto del guanciale mentre il Pecorino Romano viene sostituito dal Parmesan una brutta copia Made in Usa del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano. La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di prodotti alimentari taroccati all'estero dove – conclude la Coldiretti – le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale che è causa di danni economici, ma anche di immagine.
L'origine del nome incerta, dai movimenti carbonari a Carbonia, località sarda originaria di un cuoco che lavorava a Roma, fino all'aspetto conferito dal pepe che, aggiunto alla pasta, assomiglia al carbone. Per preparare la ricetta tradizionale occorre tagliare il guanciale a dadini e rosolarlo in una padella con poco olio fino a farlo divenire trasparente mentre a parte si grattugia il pecorino romano da aggiungere in una terrina con due uova sbattute e una manciata di pepe, amalgamando gli ingredienti per ottenere un condimento cremoso. La pasta cotta – conclude la Coldiretti – deve essere versata in padella e fatta saltare con il guanciale per un minuto per poi aggiungere il condimento mescolando molto rapidamente con il cucchiaio di legno per poi spegnere il fuoco e servire la pasta.
La spinta salutista impressa dal Covid e la guerra con il necessario recupero della sovranità alimentare, impongono l'utilizzo degli ingredienti nazionali. Oltre al pecorino Dop anche la pasta di grano italiano al 100% e il guanciale da maiali allevati nella Penisola come le galline dalle quali si ottengono le uova. Una versione promossa dai cuochi contadini di Terranostra e di Campagna Amica che in occasione dell'emergenza hanno promosso dei video tutorial per aiutare i consumatori a riscoprire le ricette del passato.
L'invito è quello di condividere sui social ai fornelli, in cucina, in salotto o dai balconi la propria esperienza nella preparazione del tipico piatto Made in Italy conosciuto in tutto il mondo. La carbonara è un primo piatto tipico della cucina laziale a base di uova, guanciale, pecorino romano grattugiato e pepe. Tra gli errori più comuni commessi in Italia – spiega la Coldiretti – ci sono quelli di usare la pancetta al posto del guanciale e di sostituire il pecorino romano con formaggi anonimi. Un rischio molto diffuso all'estero dove – riferisce la Coldiretti – viene utilizzato spesso il cosiddetto "Romano cheese" che, oltre a non rispettare il rigoroso disciplinare di produzione, viene addirittura ottenuto negli Stati Uniti e in Canada dal latte di mucca e non di pecora.
Una crescita che ha favorito purtroppo anche la moltiplicazione di inquietanti tarocchi del prestigioso piatto della tradizione popolare italiana a partire dall'abitudine belga di modificarla in molti continenti con l'impiego della panna fino alla "Smoky Tomato Carbonara", ovvero la carbonara di pomodoro affumicata pubblicata recentemente dal prestigioso New York Times. La versione inventata dal quotidiano Usa utilizza oltre al pomodoro – riferisce la Coldiretti – il bacon al posto del guanciale mentre il Pecorino Romano viene sostituito dal Parmesan una brutta copia Made in Usa del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano. La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di prodotti alimentari taroccati all'estero dove – conclude la Coldiretti – le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale che è causa di danni economici, ma anche di immagine.
L'origine del nome incerta, dai movimenti carbonari a Carbonia, località sarda originaria di un cuoco che lavorava a Roma, fino all'aspetto conferito dal pepe che, aggiunto alla pasta, assomiglia al carbone. Per preparare la ricetta tradizionale occorre tagliare il guanciale a dadini e rosolarlo in una padella con poco olio fino a farlo divenire trasparente mentre a parte si grattugia il pecorino romano da aggiungere in una terrina con due uova sbattute e una manciata di pepe, amalgamando gli ingredienti per ottenere un condimento cremoso. La pasta cotta – conclude la Coldiretti – deve essere versata in padella e fatta saltare con il guanciale per un minuto per poi aggiungere il condimento mescolando molto rapidamente con il cucchiaio di legno per poi spegnere il fuoco e servire la pasta.