Notizie
Cardiologia Barletta: Impianto di pacemaker bicamerale con stimolazione selettiva della branca sinistra
Eseguito per la prima volta nella unità operativa del Dimiccoli
BAT - giovedì 11 gennaio 2024
12.57
Per la prima volta è stato eseguito nella unità operativa di Cardiologia dell'ospedale Dimiccoli di Barletta un impianto di pacemaker bicamerale utilizzando una stimolazione selettiva della branca sinistra, tecnica di stimolazione cardiaca innovativa. In sala ha lavorato l'equipe di elettrofisiologia della Cardiologia-UTIC composta dal dottor Francesco Palma, dal dottor Giuseppe Carpagnano e dalla dottoressa Francesca Pomarico, coadiuvati dagli infermieri Salvatore Donvito e Marcello Barbaro. "Si tratta di una nuova tecnica per la terapia elettrica dell'insufficienza cardiaca - commenta il dottor Carpagnano - stimolando selettivamente la branca sinistra si ottiene una conduzione dello stimolo elettrico dagli atri ai ventricoli nel modo più simile alla normale fisiologia elettrica del cuore. Il risultato è un effetto "anti-desincronizzante" dei due ventricoli con conseguente recupero funzionale dell'azione cardiaca che si traduce in un miglioramento della qualità di vita per il paziente".
Mentre, il neo direttore della unità operativa di Cardiologia, dottor Giuseppe Diaferia commenta: "Attraverso un percorso di formazione dei nostri operatori presso cliniche riconosciute a livello nazionale e internazionale e la spinta all'innovazione dell'intero gruppo di lavoro siamo riusciti a compiere il primo passo di un lungo cammino volto a ottimizzare la qualità delle cure. I benefici per il paziente quando viene utilizzata questa tecnica sono un miglior recupero clinico e una migliore funzionalità per una qualità di vita ottimale".
Mentre, il neo direttore della unità operativa di Cardiologia, dottor Giuseppe Diaferia commenta: "Attraverso un percorso di formazione dei nostri operatori presso cliniche riconosciute a livello nazionale e internazionale e la spinta all'innovazione dell'intero gruppo di lavoro siamo riusciti a compiere il primo passo di un lungo cammino volto a ottimizzare la qualità delle cure. I benefici per il paziente quando viene utilizzata questa tecnica sono un miglior recupero clinico e una migliore funzionalità per una qualità di vita ottimale".