Politica
Andrea Caroppo: Vendola ha fatto outing, la nuova Giunta è solo un'operazione di potere
La nuova Giunta è solo un'operazione di potere. Opaco e fine a se stesso
Canosa - lunedì 18 marzo 2013
12.20
Il consigliere regionale del gruppo consiliare "Puglia Prima di Tutto" Andrea Caroppo ha diffuso la seguente nota:
"L'ennesima, sterminata intervista di Vendola nella quale ha svelato la "ratio" della scelta della nuova Giunta è assolutamente emblematica di una concezione di parte, sostanzialmente proprietaria, delle istituzioni che il nostro Governatore interpreta senza troppi scrupoli sulla pelle dei pugliesi.
Apprendiamo infatti da essa che l'alleanza privilegiata con Emiliano a scapito dello stesso PD, la scelta del super-assessorato all'on. Decaro e alla Gentile, il declassamento di Minervini, la giubilazione di Amati, la promozione della Barbanente, non hanno nulla a che vedere con la soluzione dei problemi pugliesi, di cui pertanto si conferma l'assoluta ininfluenza sulle politiche del nostro Governatore, ma sono scelte tutte e soltanto ispirate a valutazioni elettoralistiche e partitiche personali e di parte.
Siamo di fronte cioè ad un "outing" ai limiti della spudoratezza, che conferma in termini ormai definitivi le nostre denunce di metodi di governo finalizzati esclusivamente alla conservazione e alla crescita di un potere opaco e fine a se stesso, come i pugliesi, con il voto del 24 e 25 febbraio, retrocedendo ad un umiliante terzo posto la "gioiosa armata da guerra" del trio Vendola-D'Alema-Emiliano, ha dimostrato di avere ben compreso.
Tant'è che il terrore che muove oggi il nostro Governatore è quello che la Puglia, provato il vendolismo, ritorni alla sua collocazione politica naturale, con il centro-destra".
"L'ennesima, sterminata intervista di Vendola nella quale ha svelato la "ratio" della scelta della nuova Giunta è assolutamente emblematica di una concezione di parte, sostanzialmente proprietaria, delle istituzioni che il nostro Governatore interpreta senza troppi scrupoli sulla pelle dei pugliesi.
Apprendiamo infatti da essa che l'alleanza privilegiata con Emiliano a scapito dello stesso PD, la scelta del super-assessorato all'on. Decaro e alla Gentile, il declassamento di Minervini, la giubilazione di Amati, la promozione della Barbanente, non hanno nulla a che vedere con la soluzione dei problemi pugliesi, di cui pertanto si conferma l'assoluta ininfluenza sulle politiche del nostro Governatore, ma sono scelte tutte e soltanto ispirate a valutazioni elettoralistiche e partitiche personali e di parte.
Siamo di fronte cioè ad un "outing" ai limiti della spudoratezza, che conferma in termini ormai definitivi le nostre denunce di metodi di governo finalizzati esclusivamente alla conservazione e alla crescita di un potere opaco e fine a se stesso, come i pugliesi, con il voto del 24 e 25 febbraio, retrocedendo ad un umiliante terzo posto la "gioiosa armata da guerra" del trio Vendola-D'Alema-Emiliano, ha dimostrato di avere ben compreso.
Tant'è che il terrore che muove oggi il nostro Governatore è quello che la Puglia, provato il vendolismo, ritorni alla sua collocazione politica naturale, con il centro-destra".