Amministrazioni ed Enti
Censimento del patrimonio culturale immateriale
L’assessore Bray presenta il disegno di legge per l’istituzione dell’Inventario regionale
Puglia - mercoledì 28 luglio 2021
22.57
La Giunta Regionale ha approvato la proposta di disegno di legge presentata dall'assessore alla Cultura e al Turismo, Massimo Bray, con la quale si riconosce il valore dei beni immateriali all'interno dell'immenso patrimonio culturale della Regione, che non fa riferimento solo a monumenti, siti di rilevante interesse culturale o storico-architettonico e collezioni di oggetti, antichi o contemporanei che siano, ma anche a espressioni orali, incluso il linguaggio, arti dello spettacolo, pratiche sociali, riti e feste, conoscenza e pratiche concernenti la natura e l'universo, artigianato tradizionale, che si siano conservate nella trasmissione di generazione in generazione. L'iniziativa legislativa va ad integrare nella legge regionale n. 17/2013 "Disposizioni in materia di beni culturali" la definizione di bene culturale immateriale, ne specifica i termini per l'inventariazione e per la successiva valorizzazione, precisando in tal senso il ruolo della Regione anche per favorire la partecipazione diffusa alla ricognizione e inventariazione dei beni immateriali presenti nelle nostre comunità e nel territorio.
La Convenzione UNESCO del 2003 per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (ICH- Intangible Cultural Heritage) prevede espressamente che ciascun elemento per poter essere candidato al riconoscimento di Patrimonio UNESCO deve essere iscritto in un inventario nazionale o regionale. E la principale misura di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, secondo l'UNESCO, è data proprio dall'istituzione di Inventari o Registri che hanno il compito di catalogare il patrimonio culturale immateriale di riferimento di una comunità, censendolo e assicurandone il monitoraggio periodico così da evitare di perderlo e assicurarne il passaggio alle future generazioni, costituendo esso stesso il tessuto connettivo su cui si fondo una comunità e la sua identità culturale.
Con la proposta di legge, dunque, la Regione assume su di sé il compito di salvaguardare e promuovere il patrimonio culturale immateriale, definito come "l'insieme di pratiche, rappresentazioni, espressioni artigianali e artistiche, narrazioni, tradizioni, sapere e capacità, che le comunità riconoscono come parte integrante del loro patrimonio culturale e che sono impegnate a trasmettere di generazione in generazione. Il patrimonio culturale immateriale garantisce un senso di identità e continuità ed incoraggia il rispetto per la diversità culturale, la creatività umana, lo sviluppo sostenibile, oltre ché il rispetto reciproco tra le comunità stesse ed i soggetti coinvolti." Il costituendo Inventario del Patrimonio culturale Immateriale Pugliese si configura, nella proposta dell'Assessore Bray, quale articolazione funzionale del Sistema Informativo Regionale del Patrimonio Culturale e sarà alimentato e reso fruibile in linea con i più recenti indirizzi ministeriali e standard internazionali di catalogazione.
Ad oggi gli elementi italiani iscritti nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO sono 14, tra cui figurano, a titolo esemplificativo, l'Opera dei Pupi Siciliani e l'Arte dei Muretti a Secco (elemento transnazionale). "Vogliamo adoperarci – ha ribadito l'assessore Bray - perché una parte importante di patrimonio culturale pugliese sia messo in sicurezza, prima di tutto, e poi fatto conoscere ad un pubblico sempre più ampio, reso fruibile e messo a valore anche per la crescita identitaria delle comunità locali e per la promozione del territorio in chiave culturale e turistica. E penso ad esempio ai riti della Settimana Santa, ai riti dei fuochi, alle musiche della tradizione popolare garganica o di quella salentina, all'immenso patrimonio di storie e racconti già censiti con le Strade dalla Fiaba, le più antiche tradizioni di artigianato artistico quale quello della cartapesta legato ai carnevali: tutto questo abbiamo il dovere di preservare, di far conoscere e di valorizzare. Finalmente anche la Puglia avrà tutti gli strumenti necessari per farlo".
La Convenzione UNESCO del 2003 per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (ICH- Intangible Cultural Heritage) prevede espressamente che ciascun elemento per poter essere candidato al riconoscimento di Patrimonio UNESCO deve essere iscritto in un inventario nazionale o regionale. E la principale misura di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, secondo l'UNESCO, è data proprio dall'istituzione di Inventari o Registri che hanno il compito di catalogare il patrimonio culturale immateriale di riferimento di una comunità, censendolo e assicurandone il monitoraggio periodico così da evitare di perderlo e assicurarne il passaggio alle future generazioni, costituendo esso stesso il tessuto connettivo su cui si fondo una comunità e la sua identità culturale.
Con la proposta di legge, dunque, la Regione assume su di sé il compito di salvaguardare e promuovere il patrimonio culturale immateriale, definito come "l'insieme di pratiche, rappresentazioni, espressioni artigianali e artistiche, narrazioni, tradizioni, sapere e capacità, che le comunità riconoscono come parte integrante del loro patrimonio culturale e che sono impegnate a trasmettere di generazione in generazione. Il patrimonio culturale immateriale garantisce un senso di identità e continuità ed incoraggia il rispetto per la diversità culturale, la creatività umana, lo sviluppo sostenibile, oltre ché il rispetto reciproco tra le comunità stesse ed i soggetti coinvolti." Il costituendo Inventario del Patrimonio culturale Immateriale Pugliese si configura, nella proposta dell'Assessore Bray, quale articolazione funzionale del Sistema Informativo Regionale del Patrimonio Culturale e sarà alimentato e reso fruibile in linea con i più recenti indirizzi ministeriali e standard internazionali di catalogazione.
Ad oggi gli elementi italiani iscritti nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO sono 14, tra cui figurano, a titolo esemplificativo, l'Opera dei Pupi Siciliani e l'Arte dei Muretti a Secco (elemento transnazionale). "Vogliamo adoperarci – ha ribadito l'assessore Bray - perché una parte importante di patrimonio culturale pugliese sia messo in sicurezza, prima di tutto, e poi fatto conoscere ad un pubblico sempre più ampio, reso fruibile e messo a valore anche per la crescita identitaria delle comunità locali e per la promozione del territorio in chiave culturale e turistica. E penso ad esempio ai riti della Settimana Santa, ai riti dei fuochi, alle musiche della tradizione popolare garganica o di quella salentina, all'immenso patrimonio di storie e racconti già censiti con le Strade dalla Fiaba, le più antiche tradizioni di artigianato artistico quale quello della cartapesta legato ai carnevali: tutto questo abbiamo il dovere di preservare, di far conoscere e di valorizzare. Finalmente anche la Puglia avrà tutti gli strumenti necessari per farlo".