Politica
Chi amministra non faccia commedie. Decida!
Mariangela Petroni si rivolge agli amministratori
Canosa - giovedì 11 febbraio 2016
23.54 Comunicato Stampa
Visti gli interventi seguiti all'indignazione del Presidente dell'Associazione "La Buona Terra di Francesco" sul mancato utilizzo del Teatro Lembo, verrebbe da dire che la tempesta di leopardiana memoria viene dopo la quiete. Il nostro è un paese al contrario, i ruoli si invertono, sono altri a doversi giustificare. Chi amministra, anziché dare spiegazioni, parla e sparla, spostando su altro e altri l'attenzione. Un dato è certo: il Teatro Comunale Raffele Lembo è chiuso. Bene, anzi male, malissimo. Dall'assessore Facciolongo, uomo di cultura, ci aspettavamo condivisione e sostegno, invece parla a sproposito di persone vicine al presidente dell'associazione, usando la proprietà transitiva.
Mi risulta che l'iniziativa dell'Associazione La Buona Terra di Francesco ha avuto l'adesione di sei diverse compagnie teatrali: due di Canosa, tre della Provincia Bat ed una di Bari. Al di là dei si dice e del pettegolezzo, che mal si addice ai rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione, sono stati lamentati due aspetti della vicenda. Il primo è legato al necessario riscontro, ancora sconosciuto all'Associazione che, che ché ne dica l'assessore Facciolongo, riguarda la tempistica organizzativa, in caso di riscontro positivo alla disponibilità del teatro e, in caso contrario, per svincolare le compagine teatrali. Questi aspetti, pur importanti per l'associazione, evidenziano il comportamento deplorevole del Comune di Canosa: assessore, alla città tutto questo interessa relativamente e sono certa che intimamente lei lo sappia già.
L'altro aspetto, di sostanza, ha motivato il mio intervento come consigliera di minoranza. Non sente, assessore, il dovere di essere più chiaro e circostanziato con i canosini? D'altronde non le dovrebbe essere difficile, visto quanto si è intrattenuto su argomenti di contorno. Ma quanto e cosa serve per avere operativo il nostro teatro? I costi di cui lei parla, almeno una parte di quelli: le spese vive, i costi per le figure professionali richieste e l'apertura del "contenitore", pari a circa 1.500 euro al giorno, non sono a carico di chi noleggia il teatro? Perciò, l'amministrazione ci faccia capire quali sono ed a quanto ammontano i costi di manutenzione di cui si è tanto parlato, in modo da evitare la confusione tra piccola, ordinaria e straordinaria manutenzione. Quanto all'uso degli spazi pubblici, le ricordo che non tutte le nostre scuole sono in regola con le certificazioni. Stessa cosa per gli uffici pubblici, gli ospedali e i servizi vari. Eppure, si va avanti, sforzandosi di garantire sicurezza e fruibilità. Tra i teatri restituiti ai pugliesi in questi ultimi anni, alcuni sono privi di certificazioni di agibilità. In passato, lo ha fatto anche il Sindaco Ventola, rispettando i requisiti minimi. Scellerato, direte voi! Per noi, coraggioso e avremmo voluto non fosse stato l'unico a Canosa. Il teatro per noi non è un capriccio, ma una necessità culturale, luogo di incontri e di emozioni. Il teatro è uno dei nostri fiori all'occhiello, unitamente alle numerose bellezze della nostra Canosa. Ritenendo il teatro comunale utile allo sviluppo della nostra città ormai spenta, più volte abbiamo fatto proposte e sollecitate decisioni per la sua gestione pubblico-privato, ma ad oggi nessuna decisione è stata presa, nonostante il regalo "culturale" elargito da Matteo Renzi a docenti e diciottenni per andare a teatro. Non si può accettare che il teatro rimanga chiuso nel periodo invernale, per questo concordo con il Presidente dell'Associazione, Antonio Piscitelli e i tanti che hanno espresso le stesse considerazioni. Per voi è troppo se c'è chi si indigna? Pur accettando che ognuno ha la sua sensibilità, questo immobilismo è colpa dell'assessore Facciolongo che fa da parafulmine o del sindaco La Salvia che non appare? Sappiamo bene che investire in cultura difficilmente dà profitto, ma serve e tanto. Di sicuro, assessore, le attenzioni sul nostro teatro saranno sempre alte e continueremo a parlarne affinché le questioni ostative siano superate. Non venga a nessuno in mente di vendere questo gioiello!
Mariangela Petroni, Capogruppo Consiliare Conservatori e Riformisti, Canosa
Mi risulta che l'iniziativa dell'Associazione La Buona Terra di Francesco ha avuto l'adesione di sei diverse compagnie teatrali: due di Canosa, tre della Provincia Bat ed una di Bari. Al di là dei si dice e del pettegolezzo, che mal si addice ai rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione, sono stati lamentati due aspetti della vicenda. Il primo è legato al necessario riscontro, ancora sconosciuto all'Associazione che, che ché ne dica l'assessore Facciolongo, riguarda la tempistica organizzativa, in caso di riscontro positivo alla disponibilità del teatro e, in caso contrario, per svincolare le compagine teatrali. Questi aspetti, pur importanti per l'associazione, evidenziano il comportamento deplorevole del Comune di Canosa: assessore, alla città tutto questo interessa relativamente e sono certa che intimamente lei lo sappia già.
L'altro aspetto, di sostanza, ha motivato il mio intervento come consigliera di minoranza. Non sente, assessore, il dovere di essere più chiaro e circostanziato con i canosini? D'altronde non le dovrebbe essere difficile, visto quanto si è intrattenuto su argomenti di contorno. Ma quanto e cosa serve per avere operativo il nostro teatro? I costi di cui lei parla, almeno una parte di quelli: le spese vive, i costi per le figure professionali richieste e l'apertura del "contenitore", pari a circa 1.500 euro al giorno, non sono a carico di chi noleggia il teatro? Perciò, l'amministrazione ci faccia capire quali sono ed a quanto ammontano i costi di manutenzione di cui si è tanto parlato, in modo da evitare la confusione tra piccola, ordinaria e straordinaria manutenzione. Quanto all'uso degli spazi pubblici, le ricordo che non tutte le nostre scuole sono in regola con le certificazioni. Stessa cosa per gli uffici pubblici, gli ospedali e i servizi vari. Eppure, si va avanti, sforzandosi di garantire sicurezza e fruibilità. Tra i teatri restituiti ai pugliesi in questi ultimi anni, alcuni sono privi di certificazioni di agibilità. In passato, lo ha fatto anche il Sindaco Ventola, rispettando i requisiti minimi. Scellerato, direte voi! Per noi, coraggioso e avremmo voluto non fosse stato l'unico a Canosa. Il teatro per noi non è un capriccio, ma una necessità culturale, luogo di incontri e di emozioni. Il teatro è uno dei nostri fiori all'occhiello, unitamente alle numerose bellezze della nostra Canosa. Ritenendo il teatro comunale utile allo sviluppo della nostra città ormai spenta, più volte abbiamo fatto proposte e sollecitate decisioni per la sua gestione pubblico-privato, ma ad oggi nessuna decisione è stata presa, nonostante il regalo "culturale" elargito da Matteo Renzi a docenti e diciottenni per andare a teatro. Non si può accettare che il teatro rimanga chiuso nel periodo invernale, per questo concordo con il Presidente dell'Associazione, Antonio Piscitelli e i tanti che hanno espresso le stesse considerazioni. Per voi è troppo se c'è chi si indigna? Pur accettando che ognuno ha la sua sensibilità, questo immobilismo è colpa dell'assessore Facciolongo che fa da parafulmine o del sindaco La Salvia che non appare? Sappiamo bene che investire in cultura difficilmente dà profitto, ma serve e tanto. Di sicuro, assessore, le attenzioni sul nostro teatro saranno sempre alte e continueremo a parlarne affinché le questioni ostative siano superate. Non venga a nessuno in mente di vendere questo gioiello!
Mariangela Petroni, Capogruppo Consiliare Conservatori e Riformisti, Canosa