Amministrazioni ed Enti
Chiude l'ospedale di Canosa
A seguito della Delibera della Regione Puglia
Canosa - giovedì 12 aprile 2018
21.30
Tra i 39 Punti di Primo Intervento operativi in Puglia destinati alla chiusura, ci sarebbe anche quello di Canosa di Puglia(BT), insieme a quelli di Minervino Murge e Spinazzola come riporta "La Gazzetta del Mezzogiorno" a seguito della Delibera della Regione approvata martedì scorso. La disattivazione del servizio dovrà avvenire entro il 30 aprile, quindi dal 1° maggio il cittadino non potrà più recarsi presso l'ex Ospedale di Canosa dove era possibile eventualmente stabilizzare il paziente, ma chiamare direttamente il 118 o recarsi nel Pronto Soccorso più vicino. In merito il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano incontrerà, insieme con la struttura tecnica del Dipartimento delle Politiche per la Salute, i direttori generali delle 6 Asl pugliesi per un ulteriore confronto sulla proposta di riordino dei Punti di Primo Intervento, dopo il passaggio informale e preliminare che si è svolto in Giunta con gli assessori. L'incontro avrà luogo a Bari presso il Dipartimento Regionale delle Politiche per la Salute ubicato in via Gentile nr. 52, a partire dalle ore 15.00 di venerdì 20 aprile. Tutto ciò è propedeutico all'organizzazione delle conferenze dei sindaci che si svolgeranno sui territori, prima dell'ulteriore confronto con gli assessori che si svolgerà nuovamente nel corso di una Giunta ordinaria.
"La conversione dei Punti di Primo Intervento in postazioni medicalizzate è stata la conditio sine qua non attraverso la quale ci hanno approvato, ai tavoli romani, il piano di riordino ospedaliero. Se a fine 2018 i Ministeri dovessero riscontrare una inadempienza in tal senso, non è escluso che possano utilizzare la circostanza per mandarci, per un altro triennio, in Programma Operativo. Non solo. Non avremmo le premialità che invece ci spetterebbero. Ricordo che a fine 2015, ci hanno mandato in Programma Operativo per molto, molto, ma molto meno. E comunque la riconversione dei PPI è scritta e dettata dal DM70 e, mi preme dirlo e sottolinearlo, non comporta nessun nocumento per i cittadini in termini di assistenza sanitaria perché comunque i cittadini troveranno la loro risposta sul territorio, in alcuni casi, anche con l'auto medicalizzata che invece prima non era presente. Non cambia nulla. Stiamo solo razionalizzando le risorse". Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha commentato così la presentazione agli assessori, nel corso della penultima Giunta, di una proposta di delibera di riordino dei Punti di primo intervento, così come prevede il decreto ministeriale n.70 del 2015 laddove parla di riconversione dei Punti di Primo Intervento in Presidi Medicalizzati 118, presentazione effettuata dalla struttura tecnica dell'assessorato alle Politiche per la salute.
La riconversione dei PPI infatti è uno degli obblighi cui deve far fronte la Regione Puglia, essendo previsto dal Programma Operativo concordato dai Ministeri. "La struttura tecnica – ha specificato Emiliano - ha illustrato la sua proposta in base allo stato dell'arte e alle predisposizioni elencate dal DM 70. Ora questa proposta sarà verificata con gli assessori e con i territori, prima di tutto con i sindaci, in un percorso di confronto e condivisione già iniziato nel 2017. Nel processo di condivisione degli interventi che caratterizza questa amministrazione – ha ribadito il Presidente – era importante illustrare lo stato di attuazione del riordino. Successivamente, e prossimamente quindi la delibera di riconversione dei PPI sarà ridiscussa in una giunta ordinaria. Non stiamo smantellando nulla e non stiamo tradendo nessuno" – ha continuato Emiliano – dobbiamo attuare una riconversione che ci chiede il Ministero, sempre nell'ottica della messa in sicurezza i cittadini e nell'ottica di condivisione degli interventi con i territori. Ma ripeto, per i cittadini non cambia nulla. Dobbiamo imparare ad utilizzare meglio i presidi sul territorio e ricorrere alla emergenza urgenza solo per affrontare casi più gravi. Per i problemi di minore impatto non dobbiamo rivolgerci né al Pronto soccorso, né ai PPI. Si deve andare dai medici della continuità assistenziale, ovvreo presso i presidi territoriali che stiamo attrezzando e rafforzando. Tra l'altro il 70 per cento degli accessi ai Punti di primo intervento finora ha riguardato proprio i codici bianchi che, vorrei ricordare, da normativa del 2007 (la DGR 2289 del 29/12/2007 ndr) è un codice che va gestito dai medici di continuità assistenziale mentre i gialli e i rossi vanno gestiti dall'emergenza urgenza, quindi dal Pronto soccorso".
"La conversione dei Punti di Primo Intervento in postazioni medicalizzate è stata la conditio sine qua non attraverso la quale ci hanno approvato, ai tavoli romani, il piano di riordino ospedaliero. Se a fine 2018 i Ministeri dovessero riscontrare una inadempienza in tal senso, non è escluso che possano utilizzare la circostanza per mandarci, per un altro triennio, in Programma Operativo. Non solo. Non avremmo le premialità che invece ci spetterebbero. Ricordo che a fine 2015, ci hanno mandato in Programma Operativo per molto, molto, ma molto meno. E comunque la riconversione dei PPI è scritta e dettata dal DM70 e, mi preme dirlo e sottolinearlo, non comporta nessun nocumento per i cittadini in termini di assistenza sanitaria perché comunque i cittadini troveranno la loro risposta sul territorio, in alcuni casi, anche con l'auto medicalizzata che invece prima non era presente. Non cambia nulla. Stiamo solo razionalizzando le risorse". Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha commentato così la presentazione agli assessori, nel corso della penultima Giunta, di una proposta di delibera di riordino dei Punti di primo intervento, così come prevede il decreto ministeriale n.70 del 2015 laddove parla di riconversione dei Punti di Primo Intervento in Presidi Medicalizzati 118, presentazione effettuata dalla struttura tecnica dell'assessorato alle Politiche per la salute.
La riconversione dei PPI infatti è uno degli obblighi cui deve far fronte la Regione Puglia, essendo previsto dal Programma Operativo concordato dai Ministeri. "La struttura tecnica – ha specificato Emiliano - ha illustrato la sua proposta in base allo stato dell'arte e alle predisposizioni elencate dal DM 70. Ora questa proposta sarà verificata con gli assessori e con i territori, prima di tutto con i sindaci, in un percorso di confronto e condivisione già iniziato nel 2017. Nel processo di condivisione degli interventi che caratterizza questa amministrazione – ha ribadito il Presidente – era importante illustrare lo stato di attuazione del riordino. Successivamente, e prossimamente quindi la delibera di riconversione dei PPI sarà ridiscussa in una giunta ordinaria. Non stiamo smantellando nulla e non stiamo tradendo nessuno" – ha continuato Emiliano – dobbiamo attuare una riconversione che ci chiede il Ministero, sempre nell'ottica della messa in sicurezza i cittadini e nell'ottica di condivisione degli interventi con i territori. Ma ripeto, per i cittadini non cambia nulla. Dobbiamo imparare ad utilizzare meglio i presidi sul territorio e ricorrere alla emergenza urgenza solo per affrontare casi più gravi. Per i problemi di minore impatto non dobbiamo rivolgerci né al Pronto soccorso, né ai PPI. Si deve andare dai medici della continuità assistenziale, ovvreo presso i presidi territoriali che stiamo attrezzando e rafforzando. Tra l'altro il 70 per cento degli accessi ai Punti di primo intervento finora ha riguardato proprio i codici bianchi che, vorrei ricordare, da normativa del 2007 (la DGR 2289 del 29/12/2007 ndr) è un codice che va gestito dai medici di continuità assistenziale mentre i gialli e i rossi vanno gestiti dall'emergenza urgenza, quindi dal Pronto soccorso".