Amministrazioni ed Enti
Chiusura della locale sezione distaccata del Tribunale di Trani
Il sindaco Ernesto La Salvia spiega le motivazioni per le quali la maggioranza ha disertato il Consiglio comunale. Durante il quale si sarebbe dovuto discutere della chiusura degli uffici giudiziari
Canosa - giovedì 12 settembre 2013
13.41
Non si è svolto nella serata di ieri, 11 settembre, il Consiglio comunale monotematico durante il quale si sarebbe dovuto discutere della chiusura degli uffici giudiziari di Canosa.
A illustrare le motivazioni per le quali i consiglieri di maggioranza hanno preferito disertare il Consiglio è il sindaco Ernesto La Salvia, il quale ripercorre l'iter amministrativo che ha portato a questa scelta: "Tra le tante preoccupazioni che affliggono gli amministratori di tutti i Comuni italiani, la prima è evitare gli sprechi e contenere la spesa, mai però a discapito della democrazia. Quel che è accaduto a Canosa ieri è andato in questa direzione. Facciamone un breve resoconto storico: nel corso dell'ennesimo incontro convocato dal Presidente del Tribunale di Trani, tenutosi il 30 agosto 2013, sono state ufficializzate le voci di corridoio, puntualmente confermate il 6 settembre, relative alla chiusura delle sedi distaccate di Canosa e Barletta. Certi che rappresentare la collettività su simili argomenti non può vedere "fazioni contrapposte", ci siamo immediatamente interfacciati con i rappresentanti del foro canosino, condividendo con loro l'unica strada percorribile: quella del ricorso al Tar, già preannunciata nel citato incontro del 30 agosto. È in quest'ottica che, per rafforzare la loro azione, la Giunta comunale ha deliberato, in data 7 settembre, l'affidamento dell'incarico per il ricorso all'avvocato Domenico Casamassima, rappresentante del foro canosino".
Un provvedimento, quello dell'incarico per il ricorso, approvato tempestivamente. Per questa ragione il sindaco La Salvia aggiunge: "Se contemporaneamente l'opposizione propone un Ordine del Giorno finalizzato a raggiungere la stessa conclusione, ovvero il ricorso, attraverso la celebrazione di un Consiglio comunale monotematico, la cosa, consentitecelo, ci sembra pleonastica. Condividiamo appieno la loro preoccupazione, ma poiché già la Giunta ha anticipato l'approvazione del provvedimento (l'unico praticabile), e il Sindaco si è impegnato in tal senso, è venuta meno la necessità del confronto su un tema che comunque ci vede solidali (come non esserlo?); inoltre, risparmiare oltre 1000 Euro (a tanto ammontano i costi di un Consiglio comunale monotematico), ci sembra un obbligo morale in questi tempi. D'altronde, a mezzo stampa e a seguito dell'interessamento dei media, la posizione del Comune di Canosa e dei canosini tutti era stata già resa nota. Abbiamo dato informazione ai cittadini del nostro percorso spendendo pochi euro per la stampa di manifesti che, avendo contenuto istituzionale, non sono stati nemmeno gravati delle spese di affissione. Il Comune di Canosa – conclude il primo cittadino – ha agito, lo ripeto, in sintonia completa con gli avvocati del foro canosino, nell'esclusivo interesse di tutti i nostri concittadini, senza bandiere, senza se e senza ma".
A illustrare le motivazioni per le quali i consiglieri di maggioranza hanno preferito disertare il Consiglio è il sindaco Ernesto La Salvia, il quale ripercorre l'iter amministrativo che ha portato a questa scelta: "Tra le tante preoccupazioni che affliggono gli amministratori di tutti i Comuni italiani, la prima è evitare gli sprechi e contenere la spesa, mai però a discapito della democrazia. Quel che è accaduto a Canosa ieri è andato in questa direzione. Facciamone un breve resoconto storico: nel corso dell'ennesimo incontro convocato dal Presidente del Tribunale di Trani, tenutosi il 30 agosto 2013, sono state ufficializzate le voci di corridoio, puntualmente confermate il 6 settembre, relative alla chiusura delle sedi distaccate di Canosa e Barletta. Certi che rappresentare la collettività su simili argomenti non può vedere "fazioni contrapposte", ci siamo immediatamente interfacciati con i rappresentanti del foro canosino, condividendo con loro l'unica strada percorribile: quella del ricorso al Tar, già preannunciata nel citato incontro del 30 agosto. È in quest'ottica che, per rafforzare la loro azione, la Giunta comunale ha deliberato, in data 7 settembre, l'affidamento dell'incarico per il ricorso all'avvocato Domenico Casamassima, rappresentante del foro canosino".
Un provvedimento, quello dell'incarico per il ricorso, approvato tempestivamente. Per questa ragione il sindaco La Salvia aggiunge: "Se contemporaneamente l'opposizione propone un Ordine del Giorno finalizzato a raggiungere la stessa conclusione, ovvero il ricorso, attraverso la celebrazione di un Consiglio comunale monotematico, la cosa, consentitecelo, ci sembra pleonastica. Condividiamo appieno la loro preoccupazione, ma poiché già la Giunta ha anticipato l'approvazione del provvedimento (l'unico praticabile), e il Sindaco si è impegnato in tal senso, è venuta meno la necessità del confronto su un tema che comunque ci vede solidali (come non esserlo?); inoltre, risparmiare oltre 1000 Euro (a tanto ammontano i costi di un Consiglio comunale monotematico), ci sembra un obbligo morale in questi tempi. D'altronde, a mezzo stampa e a seguito dell'interessamento dei media, la posizione del Comune di Canosa e dei canosini tutti era stata già resa nota. Abbiamo dato informazione ai cittadini del nostro percorso spendendo pochi euro per la stampa di manifesti che, avendo contenuto istituzionale, non sono stati nemmeno gravati delle spese di affissione. Il Comune di Canosa – conclude il primo cittadino – ha agito, lo ripeto, in sintonia completa con gli avvocati del foro canosino, nell'esclusivo interesse di tutti i nostri concittadini, senza bandiere, senza se e senza ma".