Cina: Mostra “I doni degli Dei
Cina: Mostra “I doni degli Dei"
Archeologia

Cina: Inaugurata la mostra “I doni degli Dei. L’Apulia felix tra greci, indigeni e romani”

Ruota attorno alle divinità del pantheon greco-romano, fondamentali per celebrare alcune peculiari produzioni pugliesi, di ieri come di oggi.

È stata inaugurata questa mattina all'Oriental Metropolitan Museum di Nanchino, in Cina, la mostra "I doni degli Dei. L'Apulia felix tra greci, indigeni e romani", la grande esposizione di reperti archeologici provenienti dai musei di Puglia.
Alla cerimonia ha preso parte una delegazione pugliese costituita dalla consigliera regionale, con delega alla Cultura, Grazia Di Bari, in rappresentanza del presidente Michele Emiliano, dal coordinatore del comitato scientifico Giuliano Volpe dell'Università di Bari, con i funzionari tecnici della Regione (Anna Lucia Tempesta, Giuseppe Tritto) e del MiC (Sara Airò, Elena Dellù, Luisa Rosato), incaricate, nelle fasi di trasporto ed allestimento, a tutela dei reperti.
La mostra è il risultato di un progetto che, nato nel 2019 come accordo di collaborazione stipulato tra due musei, il Castromediano di Lecce (Puglia, Italia) e il Nazionale di Shenzhen (provincia di Guangdong, nella Cina sud-orientale), si è via via affermato come cantiere internazionale di strategia culturale, un esempio concreto di integrazione e condivisione e di co-progettazione integrata.

"I doni degli Dei, Apulia felix tra greci, indigeni e romani" parte dall'idea iniziale di una mostra che potesse illustrare la Puglia archeologica nell'arco della sua lunghissima storia, in un periodo compreso tra il Paleolitico e la fine dell'Impero romano. L'esposizione è il risultato di una stretta collaborazione tra Stato italiano, con i rappresentanti dei diversi istituti del Ministero della Cultura (MIC) (la Direzione Regionale Musei di Puglia, il Segretariato regionale Puglia, la Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo di Taranto, le tre Soprintendenze Archeologia Belle Arti Paesaggio di Bari, Brindisi e Lecce, e Barletta-Andria-Trani e Foggia, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA), le Università di Bari, di Foggia e del Salento e Regione Puglia. La volontà degli organizzatori riuniti nel Comitato Scientifico è stata far sì che la mostra fosse un laboratorio di cooperazione tra le istituzioni che operano nel campo della ricerca, della tutela, della valorizzazione e della gestione del patrimonio culturale, e questo ha portato alla costruzione di un progetto scientifico e allestitivo collegiale, che si è andato ulteriormente delineando con il supporto dei partner cinesi, in particolare il China Cultural Exchange Center di Pechino.

"Il punto di partenza della mostra, che con un filo rosso unisce tutta la mostra e i reperti archeologici - ha dichiarato la consigliera regionale delegata alle Politiche Culturali Grazia Di Bari - ruota attorno alle divinità del pantheon greco-romano, fondamentali per celebrare alcune peculiari produzioni pugliesi, di ieri come di oggi. Su tutto in maniera trasversale il ruolo del mare e, quindi, centrale è anche la figura del dio Poseidon. La Puglia al centro del Mediterraneo con un mare che è un vero e proprio patrimonio; quel mare che non separa ma unisce i popoli e le culture. Non solo. Sono ricordati anche il culto di Atena che ci riporta, tra storia e mito, della guerra di Troia e della fondazione di Roma. Ma anche il dio Apollo, che proteggeva le arti e specificamente la musica, oltre al pensiero filosofico, alle scienze mediche e alle capacità profetiche, è presente con il suo culto. La mostra è anche un 'viaggio' nella cultura enogastronomica della Puglia: terra di vigneti e di ottimi vini. Un viaggio che rappresenta anche un invito a viaggiare in Puglia alla scoperta delle città, dei musei, dei parchi archeologici, delle tradizioni e delle culture, delle tante storie stratificate nei suoi paesaggi. Qui intendiamo rinnovare e rinsaldare il rapporto tra la Puglia e la Cina e avviare nuove reti".
"La mostra di Nanchino – ha dichiarato il prof. Giuliano Volpe – è il risultato di un solido progetto culturale e scientifico, frutto del lavoro comune di un comitato composto da archeologi del Ministero della Cultura, della Regione e delle Università pugliesi. Anche in tal senso rappresenta un risultato rilevante. Attraverso non una mera esposizione di oggetti belli ma grazie a una selezione di reperti significativi legati a sei divinità, raccontiamo al pubblico cinese alcuni caratteri economici e culturali della Puglia antica e contemporanea. La presenza numerosa e qualificata di personalità e di pubblico in occasione della inaugurazione, l'interesse e il vivo apprezzamento con il quale è stata seguita la visita guidata alla mostra, l'attenzione prestata dai media cinesi, l'alto numero di visitatori che abbiamo registrato nelle sale della mostra già nel primo giorno di apertura e anche l'interesse riservato alla conferenza sull'archeologia della Puglia da me tenuta in coincidenza con la cerimonia di inaugurazione, dimostrano che il progetto ha colto nel segno e sta producendo un successo sotto vari profili. Voglio ringraziare tutti i componenti del comitato scientifico e, a conclusione di questi giorni impegnativi di lavoro a Nanchino, i funzionari della Regione e del MiC che hanno curato le complesse operazioni di allestimento: Sarà Airò, Elena Dellù, Luisa Rosato, Anna Lucia Tempesta, Giuseppe Tritto. Siamo tutti molto fiduciosi che la mostra possa non solo rinsaldare e sviluppare i rapporti tra l'Italia, e specificamente la Puglia, e la Cina, contribuendo alla cooperazione scientifica, culturale ed economica tra i due paesi, ma anche stimolare la curiosità di molti cinesi e la loro volontà di conoscere direttamente la Puglia, il suo patrimonio culturale, le sue città, i suoi paesaggi".
  • Giuliano Volpe
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