Eventi e cultura
Come il tragitto di una stella… Verso la mangiatoia, un cammino di luce e di fede
Il Concerto di Natale
Canosa - martedì 24 dicembre 2013
9.49
Il 19 dicembre scorso l'Istituto comprensivo "Foscolo-De Muro Lomanto" di Canosa di Puglia(BT) ha organizzato il Concerto di Natale " Come il tragitto di una stella", interpretato dagli alunni di scuola media e delle classi di quinta elementare nell'ambito della continuità educativa e formativa. Sono stati guidati con professionalità e dedizione paziente dalle insegnanti Tenore Caterina, Carella Filomena, Di Tommaso Mariangela, Di Palo Antonella, Iacobone Antonietta, Di Ruvo Elena rispettivamente per l'aspetto musicale, religioso, letterario ed artistico. L'incontro tra parola e musica ha coinvolto con efficacia pubblico ed interpreti, facendo si che idee, sentimenti ed emozioni fossero lì visibili davanti a Gesù che viene. La manifestazione, inserita nel significato dell'Avvento, ha voluto indicare un percorso di cambiamento, in cui sogno e realtà si abbracciano in un miracolo di amore per stimolarci a vivere un Natale più autentico. La crisi economica e valoriale, che il culto sfrenato del denaro e del potere finalizzato al personale tornaconto anziché alla collettività, schiaccia la nostra umanità e il nostro cuore, rendendo sempre più difficile riflettere sui valori che disturbano la realizzazione di sé nello spirito evangelico, nel rispetto dei diritti, nella gioia di vivere. Si è sempre più affannati nella ricerca della felicità e della realizzazione personale fuori di noi, nella logica degli egoismi, della ricchezza, del successo, della fortuna effimera, soffocando le ragioni del cuore che reclamano nel silenzio dell'amore gratuito di Dio la fiaccola della Speranza.
Le chiusure che ci incatenano sono i modi di pensare, gli stili di vita preconfezionati che non lasciano molte possibilità di essere davvero liberi di scoprire la luce divina che è in noi, il volto di Dio Padre che ci sostiene, che ci rassicura a continuare il cammino quotidiano anche se difficile, pur sempre designato alla pienezza gioiosa della vita, coniugando il presente e il futuro in un'unica armonia verso di Lui. Dio è continuamente innamorato dell'umanità e si concretizza nella storia, la invita a farsi abbracciare dalle sue carezze paterne sorgenti di amore, di gioia, di fratellanza proprio come Maria che con il suo docile Sì, insieme a Giuseppe, entra nel disegno divino aprendosi al mistero e alla grazia sconfinata di Dio che si fa uomo nella loro casa per attendere alla promessa di salvezza.
Il Sì di Maria è un canto di amore, di servizio, ma anche di coraggio, se pensiamo al contesto storico culturale in cui la fanciulla viveva, non ancora oggi estinto; un Sì che la proiettava verso l'identità di una ragazza madre, il cui destino era segnato dalla morte. Lei piccola, debole, indifesa, silenziosa di fronte alle domande degli abitanti di Nazareth non sapeva cosa rispondere, perché nessuno le avrebbe creduto e si affida con il silenzio a Dio che l'aveva prescelta. Credere è stato veramente un atto di coraggio e viene spontaneo accogliere le parole di Elisabetta: "Beata te che hai creduto".
Il suo Sì così semplice, coraggioso e consapevole insieme, ci scuote , ci invita ad essere suoi compagni di viaggio per vincere la più grande fatica dell'esistenza: credere, sperare, ed amare quel Dio di Verità e dell'impossibile che si dona all'umanità nonostante tutto, da Lui sempre amata e cercata. Scoprendo questo aspetto Maria ci appare molto vicina in un rapporto non soprannaturale ma umano con la sua voce di donna, di sorella, di maestra perché nella fede ebbe il coraggio di confidare nel Dio dell'Impossibile per la soluzione dei suoi problemi, per aver aderito alla Sua chiamata, così straordinaria. Di fronte al Mistero della Natività non è facile credere, è più facile ragionare, perché il Mistero supera sempre il ragionamento, il nostro limite e la nostra povertà. Risposte così non sono facili per nessuno, tanto meno per una ragazza vissuta in un angolo di una casa, di un piccolo villaggio; Ella sapendo di non aver sognato trova la voce necessaria alle grandi decisioni: "non si può rimanere sordi all'appello d'amore di un Dio". E' questa la grandezza del Sì di Maria, che diventa il cuore amoroso della Madre universale, ma soprattutto Madre della vita armoniosa, bellissima e pacificata quale pensata da Dio creatore…
Natale cos'è? Un sogno, una realtà! L'infinitamente lontano si è fatto l'infinitamente vicino e l'infinitamente potente si è fatto l'infinitamente povero: Dio si è fatto Figlio. Se Dio è il bimbo posato nella "mangiatoia" non ci fa più paura, è dolcezza, abbraccio, entra in ogni casa recando pace a chi apre la porta del proprio cuore. Che differenza c'è tra il sogno e la realtà quando il sogno riguarda la venuta di Dio sulla terra e la realtà è una grotta come quella descritta dagli evangelisti? Credere che Dio si è fatto uomo è il più grande sogno per l'uomo, il Natale è la realizzazione di questo sogno.
"Che ne dici tu, Maria – ci viene da chiedere - non ti pareva un sogno l'aver un tal figlio? Ti pareva cosa reale? Vedere il tuo Bimbo era facile, ma credere, mentre lo accudivi, lo educavi, lo rimproveravi, che proprio il tuo Bimbo nato in una mangiatoia era il figlio di Dio, non era cosa facile."
Non è stato facile per Maria e ancor di più per Giuseppe capire il dono di salvezza del Mistero della Natività. È stato un cammino, un cammino per imparare, un cammino di crescita, ma nel cammino ci si stanca, ci si vorrebbe fermare, è un cammino sì di gioia, ma anche di dubbi, smarrimenti, rinunce, solitudini, incomprensioni, silenzi che necessitano di essere trasformati in una grande impresa d'amore, proprio come ha fatto anche Giuseppe, il protagonista dell'infanzia di Gesù: con il suo Sì va obbediente a dare subito corso ai misteriosi annunci in sogno non solo nei confronti di Maria, pur tra dubbi e incertezze, nonché ad adoperarsi nel sottrarsi ai pericoli che di volta in volta incombevano sulla sua famiglia, in pronta obbedienza alla volontà di Dio, contribuendo a rendere concreto nella storia la Parola della Scrittura e dei Profeti. Il suo rapporto con il mistero della Natività lo affronta con la fede, egli si assume la responsabilità della famiglia così speciale in piena consapevolezza, pur non capendo e soffrendo. Questo travaglio forse trova la sua spiegazione nelle parole della sua amata, bellissima e dolcissima Maria tratte dal romanzo "Come il tragitto di una stella" – Non siamo noi che scegliamo la strada da percorrere. C'è chi la fa in vece nostra infinitamente meglio […] È come il tragitto di una stella. Tutto è affidato alla stessa mano che regola il cammino degli astri […].
Sull'esempio della Sacra Famiglia anche noi siamo invitati a dire il nostro Sì, ad aprire con la luce della fede il nostro cuore davanti alla mangiatoia per accogliere la logica di amore e di servizio che ci impegna in un cammino di rischio, di rinunce, di fallimenti ma anche di consapevolezza e di gioia nella ricerca della verità, della sete di Lui che continuamente smuove il nostro cuore a cercare con devozione, pazienza e sacrificio la luce della sua stella dentro di noi, ad osare strade nuove, a scoprire la bellezza di andare sempre un po' più in là per incontrare negli altri il volto di Gesù.
"""La preghiera che eleviamo loro ci aiuti in questo santo Natale ad orientare i pensieri, le azioni nello spirito d'amore e di solidarietà cemento della fratellanza umana" – è il commento compiaciuto, commosso della dirigente dottoressa Nadia Landolfi al termine dello spettacolo in sintonia con la commozione dell'intero pubblico. """
"""L'interpretazione canora – precisa la professoressa Caterina Tenore – non è stata l'espressione di un coro come siamo soliti pensare, costituito da voci selezionate, ma è l'espressione di un percorso fatto insieme di recupero del vero significato del Natale, che gli alunni hanno voluto condividere in un'atmosfera gioiosa comunitaria che è in sintesi il significato del Natale."""
"""Con questo progetto, ho notato che stiamo crescendo non solo per l'educazione, il rispetto, ma soprattutto per l'amore, per Dio che non è una persona qualunque. Noi siamo la speranza del futuro, lo scrigno pieno di qualità immense, che quest'oggi noi ragazzi non sfruttiamo, non usando la mente e il cuore, che potrebbe farci diventare da dei piccoli frammenti a delle grandi immensità . La mente potrebbe aiutarci nelle scelte; il cuore se fosse una luce illuminerebbe il mondo e tutti noi uomini ci ameremo come il nostro Dio ci ama. Attraverso questo Concerto noi ragazzi abbiamo scoperto una gioia grande che aiuterà chiunque: un amico non precipita se la nostra mano lo sorregge."""
"""Per me è stata una sorpresa accorgermi che mai avevo sentito in maniera forte lo spirito natalizio come in questa occasione. Io grazie, a questa manifestazione, ho capito che lo spirito natalizio non riguarda solo regali, caramelle, cioccolatini e cose materiali ma la gentilezza e la condivisione sono i sentimenti più importanti. Tutto questo l'ho vissuto, capito, in un'unica serata di divertimento, gioia, felicità e grandissima amicizia! Spero solo che questo evento serva a ricordarmi che Natale può essere ogni giorno, in ogni azione e gesto quotidiano."""
"""È stato emozionante, coinvolgente e piacevole, ascoltare riflessioni che forse diamo per scontate in questo periodo così frenetico, in cui molto spesso si pensa solo al consumismo e non ai valori veri. Nella chiesa , la presenza di tutti quei genitori, bambini e nonni mi hanno fatto comprendere come basta poco per unire tutti in un unico messaggio d' amore, dove l'amore fraterno, rende il Natale più autentico e più vivo."""
"""Le emozioni che ho provato nello stare insieme hanno allontanato da me la tristezza e il broncio della vita di tutti i giorni. Ed è proprio questo lo spirito del Natale che Gesù vuole trasmetterci:dimenticare tutto quello che di brutto è successo durante l'anno e ricominciare con un nuovo inizio, uno spirito nuovo: quello dell'amore. """
"""Questa manifestazione per molti può essere una esperienza come tante altre, ma per me ha significato AMORE e FEDE che noi proviamo verso Dio Padre e che ci aiutano a comprendere i veri valori del Natale che troppo spesso vengono dimenticati e che solo grazie alla fede possiamo recuperare per infonderli nei cuori di tutti gli uomini."""
"""I canti mi sono piaciuti un sacco soprattutto <> che tradotto significa <>. Quando ogni anno arriva il Natale sembra quasi che l'aria si rassereni, perché nasce Gesù nei cuori di tutti noi, donando a noi uno spirito nuovo."""
"""Lo spirito natalizio ha inondato i nostri cuori, riempiendoci di gioia e amore verso il prossimo. Per un momento ci siamo soffermati sul vero significato del Natale, cercando di riscoprire i veri valori della vita: condivisione, gioia, fratellanza e amore."""
Sono le testimonianze raccolte alla fine della serata che evidenziano la positività di tale manifestazione. Vorrei rivolgere un augurio speciale: che tutti noi possiamo trasformare le solitudini, gli egoismi, le stanchezze, le incomprensioni in una grande impresa d'amore.
Buon Natale, Agata Pinnelli.
foto di Savino Mazzarella
Le chiusure che ci incatenano sono i modi di pensare, gli stili di vita preconfezionati che non lasciano molte possibilità di essere davvero liberi di scoprire la luce divina che è in noi, il volto di Dio Padre che ci sostiene, che ci rassicura a continuare il cammino quotidiano anche se difficile, pur sempre designato alla pienezza gioiosa della vita, coniugando il presente e il futuro in un'unica armonia verso di Lui. Dio è continuamente innamorato dell'umanità e si concretizza nella storia, la invita a farsi abbracciare dalle sue carezze paterne sorgenti di amore, di gioia, di fratellanza proprio come Maria che con il suo docile Sì, insieme a Giuseppe, entra nel disegno divino aprendosi al mistero e alla grazia sconfinata di Dio che si fa uomo nella loro casa per attendere alla promessa di salvezza.
Il Sì di Maria è un canto di amore, di servizio, ma anche di coraggio, se pensiamo al contesto storico culturale in cui la fanciulla viveva, non ancora oggi estinto; un Sì che la proiettava verso l'identità di una ragazza madre, il cui destino era segnato dalla morte. Lei piccola, debole, indifesa, silenziosa di fronte alle domande degli abitanti di Nazareth non sapeva cosa rispondere, perché nessuno le avrebbe creduto e si affida con il silenzio a Dio che l'aveva prescelta. Credere è stato veramente un atto di coraggio e viene spontaneo accogliere le parole di Elisabetta: "Beata te che hai creduto".
Il suo Sì così semplice, coraggioso e consapevole insieme, ci scuote , ci invita ad essere suoi compagni di viaggio per vincere la più grande fatica dell'esistenza: credere, sperare, ed amare quel Dio di Verità e dell'impossibile che si dona all'umanità nonostante tutto, da Lui sempre amata e cercata. Scoprendo questo aspetto Maria ci appare molto vicina in un rapporto non soprannaturale ma umano con la sua voce di donna, di sorella, di maestra perché nella fede ebbe il coraggio di confidare nel Dio dell'Impossibile per la soluzione dei suoi problemi, per aver aderito alla Sua chiamata, così straordinaria. Di fronte al Mistero della Natività non è facile credere, è più facile ragionare, perché il Mistero supera sempre il ragionamento, il nostro limite e la nostra povertà. Risposte così non sono facili per nessuno, tanto meno per una ragazza vissuta in un angolo di una casa, di un piccolo villaggio; Ella sapendo di non aver sognato trova la voce necessaria alle grandi decisioni: "non si può rimanere sordi all'appello d'amore di un Dio". E' questa la grandezza del Sì di Maria, che diventa il cuore amoroso della Madre universale, ma soprattutto Madre della vita armoniosa, bellissima e pacificata quale pensata da Dio creatore…
Natale cos'è? Un sogno, una realtà! L'infinitamente lontano si è fatto l'infinitamente vicino e l'infinitamente potente si è fatto l'infinitamente povero: Dio si è fatto Figlio. Se Dio è il bimbo posato nella "mangiatoia" non ci fa più paura, è dolcezza, abbraccio, entra in ogni casa recando pace a chi apre la porta del proprio cuore. Che differenza c'è tra il sogno e la realtà quando il sogno riguarda la venuta di Dio sulla terra e la realtà è una grotta come quella descritta dagli evangelisti? Credere che Dio si è fatto uomo è il più grande sogno per l'uomo, il Natale è la realizzazione di questo sogno.
"Che ne dici tu, Maria – ci viene da chiedere - non ti pareva un sogno l'aver un tal figlio? Ti pareva cosa reale? Vedere il tuo Bimbo era facile, ma credere, mentre lo accudivi, lo educavi, lo rimproveravi, che proprio il tuo Bimbo nato in una mangiatoia era il figlio di Dio, non era cosa facile."
Non è stato facile per Maria e ancor di più per Giuseppe capire il dono di salvezza del Mistero della Natività. È stato un cammino, un cammino per imparare, un cammino di crescita, ma nel cammino ci si stanca, ci si vorrebbe fermare, è un cammino sì di gioia, ma anche di dubbi, smarrimenti, rinunce, solitudini, incomprensioni, silenzi che necessitano di essere trasformati in una grande impresa d'amore, proprio come ha fatto anche Giuseppe, il protagonista dell'infanzia di Gesù: con il suo Sì va obbediente a dare subito corso ai misteriosi annunci in sogno non solo nei confronti di Maria, pur tra dubbi e incertezze, nonché ad adoperarsi nel sottrarsi ai pericoli che di volta in volta incombevano sulla sua famiglia, in pronta obbedienza alla volontà di Dio, contribuendo a rendere concreto nella storia la Parola della Scrittura e dei Profeti. Il suo rapporto con il mistero della Natività lo affronta con la fede, egli si assume la responsabilità della famiglia così speciale in piena consapevolezza, pur non capendo e soffrendo. Questo travaglio forse trova la sua spiegazione nelle parole della sua amata, bellissima e dolcissima Maria tratte dal romanzo "Come il tragitto di una stella" – Non siamo noi che scegliamo la strada da percorrere. C'è chi la fa in vece nostra infinitamente meglio […] È come il tragitto di una stella. Tutto è affidato alla stessa mano che regola il cammino degli astri […].
Sull'esempio della Sacra Famiglia anche noi siamo invitati a dire il nostro Sì, ad aprire con la luce della fede il nostro cuore davanti alla mangiatoia per accogliere la logica di amore e di servizio che ci impegna in un cammino di rischio, di rinunce, di fallimenti ma anche di consapevolezza e di gioia nella ricerca della verità, della sete di Lui che continuamente smuove il nostro cuore a cercare con devozione, pazienza e sacrificio la luce della sua stella dentro di noi, ad osare strade nuove, a scoprire la bellezza di andare sempre un po' più in là per incontrare negli altri il volto di Gesù.
"""La preghiera che eleviamo loro ci aiuti in questo santo Natale ad orientare i pensieri, le azioni nello spirito d'amore e di solidarietà cemento della fratellanza umana" – è il commento compiaciuto, commosso della dirigente dottoressa Nadia Landolfi al termine dello spettacolo in sintonia con la commozione dell'intero pubblico. """
"""L'interpretazione canora – precisa la professoressa Caterina Tenore – non è stata l'espressione di un coro come siamo soliti pensare, costituito da voci selezionate, ma è l'espressione di un percorso fatto insieme di recupero del vero significato del Natale, che gli alunni hanno voluto condividere in un'atmosfera gioiosa comunitaria che è in sintesi il significato del Natale."""
"""Con questo progetto, ho notato che stiamo crescendo non solo per l'educazione, il rispetto, ma soprattutto per l'amore, per Dio che non è una persona qualunque. Noi siamo la speranza del futuro, lo scrigno pieno di qualità immense, che quest'oggi noi ragazzi non sfruttiamo, non usando la mente e il cuore, che potrebbe farci diventare da dei piccoli frammenti a delle grandi immensità . La mente potrebbe aiutarci nelle scelte; il cuore se fosse una luce illuminerebbe il mondo e tutti noi uomini ci ameremo come il nostro Dio ci ama. Attraverso questo Concerto noi ragazzi abbiamo scoperto una gioia grande che aiuterà chiunque: un amico non precipita se la nostra mano lo sorregge."""
"""Per me è stata una sorpresa accorgermi che mai avevo sentito in maniera forte lo spirito natalizio come in questa occasione. Io grazie, a questa manifestazione, ho capito che lo spirito natalizio non riguarda solo regali, caramelle, cioccolatini e cose materiali ma la gentilezza e la condivisione sono i sentimenti più importanti. Tutto questo l'ho vissuto, capito, in un'unica serata di divertimento, gioia, felicità e grandissima amicizia! Spero solo che questo evento serva a ricordarmi che Natale può essere ogni giorno, in ogni azione e gesto quotidiano."""
"""È stato emozionante, coinvolgente e piacevole, ascoltare riflessioni che forse diamo per scontate in questo periodo così frenetico, in cui molto spesso si pensa solo al consumismo e non ai valori veri. Nella chiesa , la presenza di tutti quei genitori, bambini e nonni mi hanno fatto comprendere come basta poco per unire tutti in un unico messaggio d' amore, dove l'amore fraterno, rende il Natale più autentico e più vivo."""
"""Le emozioni che ho provato nello stare insieme hanno allontanato da me la tristezza e il broncio della vita di tutti i giorni. Ed è proprio questo lo spirito del Natale che Gesù vuole trasmetterci:dimenticare tutto quello che di brutto è successo durante l'anno e ricominciare con un nuovo inizio, uno spirito nuovo: quello dell'amore. """
"""Questa manifestazione per molti può essere una esperienza come tante altre, ma per me ha significato AMORE e FEDE che noi proviamo verso Dio Padre e che ci aiutano a comprendere i veri valori del Natale che troppo spesso vengono dimenticati e che solo grazie alla fede possiamo recuperare per infonderli nei cuori di tutti gli uomini."""
"""I canti mi sono piaciuti un sacco soprattutto <
"""Lo spirito natalizio ha inondato i nostri cuori, riempiendoci di gioia e amore verso il prossimo. Per un momento ci siamo soffermati sul vero significato del Natale, cercando di riscoprire i veri valori della vita: condivisione, gioia, fratellanza e amore."""
Sono le testimonianze raccolte alla fine della serata che evidenziano la positività di tale manifestazione. Vorrei rivolgere un augurio speciale: che tutti noi possiamo trasformare le solitudini, gli egoismi, le stanchezze, le incomprensioni in una grande impresa d'amore.
Buon Natale, Agata Pinnelli.
foto di Savino Mazzarella