
Vita di città
Comitato B619 per l'Ospedale di Canosa di Puglia
Si può fare, basta avere il coraggio di agire e non fermarsi a parlare
Canosa - mercoledì 19 novembre 2014
11.02
Non siamo dei rivoluzionari, ma delle persone comuni che hanno cercato di stimolare l'intera cittadinanza. Continueremo a farlo, nonostante le perplessità di qualcuno. Ora più che mai, dato che la Regione - a cui abbiamo dato una moderata fiducia pur avendo perso con estrema delusione la battaglia per il mantenimento del reparto di Ostetricia e Ginecologia nel nostro Ospedale – ci ha traditi nuovamente. Esattamente un anno dopo l'incontro in aula consiliare con l'ex assessore Elena Gentile, che aveva rassicurato misure compromissorie pur di dimostrarci che il Nosocomio non sarebbe stato chiuso, da Bari hanno cambiato improvvisamente idea, paventando, tramite una "geniale" ordinanza datata 28 ottobre, il declassamento del nostro Pronto Soccorso in un semplice "Centro di Primo Intervento", che verificherebbe le condizioni solo in codice bianco o verde. Detto in parole povere, chi ha un infarto in atto, chi ha un grave malore, pensiamo all'ictus, ad una emorragia, chi ha avuto un grave incidente, muore. Questa, secondo la concezione univoca dei vertici regionali (a pochi mesi dal rinnovo del consiglio e della presidenza), è l'applicazione piena dei principi costituzionali della tutela alla salute o della sussidiarietà sul territorio. Un altro affronto che merita di avere una risposta.
La dott.ssa Gentile, ora, siede tra i banchi più prestigiosi del Parlamento Europeo e quindi non può più spiegarci come mai il 28 ottobre 2013, nell'Aula Consigliare di Canosa, alla presenza di amministratori, dirigenti ASL e cittadini accettò la richiesta del nostro portavoce affinchè la Regione desse indicazione alla Direzione Generale a ciò che quanto non potesse sopperire l'Ospedale di Andria sarebbe passato al plesso Canosa ed in forza di questo ennesima balla il reparto di Anatomia Patologica da Andria potrebbe essere trasferito presso l'ospedale di Trani(!) ?.
Quest'ultimo strutturalmente inferiore rispetto al nostro nosocomio, è unito all'ospedale di Bisceglie mentre quello di Andria a Canosa. Di conseguenza è Donato Pentassuglia il quarto assessore regionale nell'arco di 5 anni(!) con cui ci dobbiamo confrontare e a cui dobbiamo ripetere nuovamente come stanno le cose.
Un cane che si morde la coda, con la amministrazione che – sia chiaro – non è stata impassibile ma non riesce ad avere la forza politica necessaria per imporsi. Il comitato B619 comunque non demorde e va avanti mantenendo sempre alta la guardia: Intraprenderemo le opportune azioni legali al fine di tutelare il nostro diritto alla salute gravemente compromesso dalle scellerate delibere della regione puglia.
Questi soprusi vanno delegittimati immediatamente e i responsabili di questi abusi nei confronti dei cittadini che devono essere da statuto tutelati devono finire. L'azione legale era una ipotesi tra le più estreme, ma altrettanto estremo è stato lo sprezzo dimostrato da chi siede comodamente sui banchi della regione. Ci hanno preso in giro per troppo tempo; stupidi noi ad accettare la buona fede. Si fa sul serio: speriamo che tutta Canosa, adesso, risponda compatta.
Ufficio Stampa Comitato B619 Canosa