Continuate a coltivare la solidarietà.

Lo scorso lunedì, le comunità parrocchiali, i gruppi di boy scout e tantissimi cittadini unitamente alle autorità locali si sono raccolte in una "preghiera solidale" nella Basilica Cattedrale di San Sabino a Canosa di Puglia(BT) che ha visto la partecipazione di Mons. Luigi Mansi, Vescovo della Diocesi di Andria, per commemorare la memoria delle vittime dell'incidente ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016 e per far sentire la vicinanza alle famiglie sconvolte dalla immane tragedia. Ancora una volta, le parole pronunciate dal Vescovo Mansi sono state molto incisive e toccanti : """Ho apprezzato molto questa iniziativa che è partita da voi, dal popolo. Naturalmente non è che con una veglia noi risolviamo tutto, però risolviamo certamente il problema del nostro cuore che ha bisogno di vincere un certo cinismo che a volte ci prende. Viviamo tempi difficili, non si fa altro che piangere morti: da una strage ad un'altra; appena ci asciughiamo le lacrime di una strage, ne sentiamo subito notizia di un'altra e ci domandiamo: 'ma che mondo è questo, ma che vita è questa…' Allora ci prende un senso di smarrimento, di sfiducia, di paura. Ecco la Chiesa è la locanda dove noi troviamo ristoro alle nostre paure e troviamo un Dio che ci dice: 'Non abbiate paura, io sono con voi. Continuate a credere nella forza del bene, nella forza contagiosa del bene. E anche se il male fa notizia, fa strage…il male non può vincere perché Cristo è risorto'. L'ultima parola della storia è la parola della vita. Continuate a coltivare la solidarietà… non aspettiamo però i momenti tragici per mettere fuori il meglio di ognuno di noi; tiriamolo fuori sempre: ogni giorno, ogni momento e daremo sicuramente un volto più bello alla nostra vita""".

Al termine della veglia di preghiera è seguito un lancio di palloncini bianchi all'esterno della Cattedrale di San Sabino, e successivamente la comunità canosina in massa si è recata sul Ponte Romano del fiume Ofanto dove l'omonima Associazione locale ha predisposto un lancio di lanterne bianche, "simboli di purezza, di forza e giustizia", per stringersi idealmente "ai fratelli" vittime di questo terribile disastro ferroviario. Nel buio illuminato dalla luna piena sono state lanciate 23 sky lanterns per ricordare le vittime del disastro ferroviario, avvenuto il 12 luglio scorso nella tratta Andria-Corato: Fulvio Schinzari(59 anni), di Galatina, vice questore aggiunto della Polizia di Stato, molto conosciuto e stimato a Canosa per aver prestato servizio nel locale commissariato dal 2000 al 2002 e dal febbraio 2007 a giugno 2012; Gabriele Zingaro(23 anni), di Andria; Francesco Ludovico Tedone(17 anni),di Terlizzi; Giovanni Porro, (60 anni), di Andria; Maurizio Pisani (51 anni), di Pavia; Donata Pepe(63 anni), di Cerignola; Benedetta Merra (53 anni), di Andria; Jolanda Inchingolo(25 anni), di Andria; Nicola Gaeta(57 anni), di Bari; Giulia Favale(51 anni), nata in Francia; Salvatore Di Costanzo(56 anni), di Bergamo; Albino De Nicolo (57 anni), di Terlizzi; Michele Corsini(61 anni), di Milano; Luciano Caterino(37 anni), di Ruvo di Puglia; Enrico Castellano (74 anni), di Ostuni; Pasqua Carnimeo, (30 anni), di Modugno; Rossella Bruni, (22 anni), di Trani; Alessandra Bianchino(29 anni), di Trani; Maria Aloysi (50 anni), di Bari; Giuseppe Acquaviva (59 anni) e la sorella Serafina (62 anni) di Andria; Pasquale Abbasciano(61 anni), di Andria ed il piccolo Antonio Summo(15 anni), di Terlizzi. Inoltre, è stata depositata sulle acque del fiume Ofanto una ghirlanda di fiori bianchi che ha concluso la serata per onorare e pregare per le vittime della strage ferroviaria ed essere più vicini al dolore dei familiari ed esprimere piena solidarietà ai sopravvissuti che devono riprendersi dal tremendo shock e dalle ferite indelebili dell'incidente. Ora la gente attende giustizia ed auspica una maggiore attenzione alla sicurezza con interventi immediati sulla mobilità per evitare ulteriori disastri in futuro, attraverso treni e tratte ferroviarie più efficienti in grado di offrire ai viaggiatori, tra i quali pendolari del lavoro e studenti, un trasporto dignitoso e funzionale, degno di una società civile.
Bartolo Carbone
Foto Savino Mazzarella