Sindacati
Coronavirus: tampone per tutto il personale di Polizia Penitenziaria
La richiesta dell'OSAPP al governatore Emiliano
Puglia - sabato 28 marzo 2020
10.38
L'OSAPP, Organizzazione Sindacale Autonoma di Polizia Penitenziaria, quale sindacato maggiormente rappresentativo di categoria, con una lettera a firma del segretario regionale Puglia, Nicola Di Nicoli si rivolge al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e al Responsabile della Protezione Civile Regione Puglia per richiedere il tampone a tappeto per tutto il personale di Polizia Penitenziaria e del Comparto Sicurezza. La richiesta dell'OSAPP è avanzata «nel pieno rispetto del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196, a seguito di precedenti missive e condividendo quanto appreso su alcuni quotidiani dove viene riportato che "in Regione hanno detto che non è utile che si consenta di identificare i singoli contagiati – inoltre non è bene che venga divulgato il numero preciso per ragioni di sicurezza ma anche per ragioni connesse all'attendibilità puntuale e precisa dei dati stessi. E' invece giusto indicare il range con un colore"..Nella vicina Regione Campania invece è stata diffusa la notizia nel corso del programma Rai di "Uno Mattina" che alcuni sindaci hanno disposto il tampone a tappeto per i propri cittadini».
«Questa Organizzazione Sindacale preoccupata oggi più di ieri della notizia del decesso di un appartenente alla Polizia Penitenziaria in altra regione che svolgeva servizio operativo nel reparto del Nucleo Traduzioni e – prosegue nella richiesta al Governatore della Regione Puglia - dalla mancanza di comunicazioni da parte delle singole Direzioni degli istituti, del vertice Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria (P.R.A.P.), e anche dei vertici dello stesso Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e dello stesso Capo del D.A.P., in merito al numero di personale di Polizia Penitenziaria che sono risultati postivi o che hanno avuto contatto con persone contagiate da COVID – 19, nonché l'assenza anche da parte della stessa S.V. circa eventuali accorgimenti o cenni nelle sue diverse dichiarazioni stampa sulla situazione dei contagi negli istituti della Puglia; CHIEDE, quali attività a scopo precauzionale sono state adottate per gli istituti di pena della Regione Puglia ed eventuali dati con un range di colore; e se si sia mai pensato di effettuare il tampone a tappeto per tutto il personale di Polizia penitenziaria e del Comparto Ministeri al fine di prevenire ed individuare eventuali casi di contagio in istituti penitenziari quale comunità chiuse e sovraffollate che dopo i fatti di alcune Case di Riposo per anziani dovrebbero avere maggiore attenzioni e quali eventuali accorgimenti precauzionali sono stati adottati o indicati al fine della tutela della salute e salvaguardia del restante personale, in merito a coloro sottoposti a tampone da diversi giorni e ad oggi senza gli esiti ma ancora in servizio. Tutto ciò infine alla luce delle mai cessate traduzioni di detenuti e di personale di scorta disposti dal Provveditore da un istituto ad un altro tra una provincia e un'altra in ambito regionale e anche da fuori regione, senza apparenti motivi di giustizia e/o richiesti dalle varie Autorità Giudiziarie. Ma anche perché sembrerebbe che le Direzioni tentino a trattenere in servizio il personale che ha comunicato di aver avuto contatto con persone contagiate senza predisporre gli opportuni accertamenti sanitari».
«La richiesta avanzata - conclude il segretario regionale OSAPP Puglia, Nicola Di Nicoli - è tesa allo scopo di rendere una maggiore serenità lavorativa in uno stato di preoccupazione che determina disagi nello status quo delle famiglie dei Poliziotti Penitenziari e di tutti gli operatori dei vari comparti».
«Questa Organizzazione Sindacale preoccupata oggi più di ieri della notizia del decesso di un appartenente alla Polizia Penitenziaria in altra regione che svolgeva servizio operativo nel reparto del Nucleo Traduzioni e – prosegue nella richiesta al Governatore della Regione Puglia - dalla mancanza di comunicazioni da parte delle singole Direzioni degli istituti, del vertice Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria (P.R.A.P.), e anche dei vertici dello stesso Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e dello stesso Capo del D.A.P., in merito al numero di personale di Polizia Penitenziaria che sono risultati postivi o che hanno avuto contatto con persone contagiate da COVID – 19, nonché l'assenza anche da parte della stessa S.V. circa eventuali accorgimenti o cenni nelle sue diverse dichiarazioni stampa sulla situazione dei contagi negli istituti della Puglia; CHIEDE, quali attività a scopo precauzionale sono state adottate per gli istituti di pena della Regione Puglia ed eventuali dati con un range di colore; e se si sia mai pensato di effettuare il tampone a tappeto per tutto il personale di Polizia penitenziaria e del Comparto Ministeri al fine di prevenire ed individuare eventuali casi di contagio in istituti penitenziari quale comunità chiuse e sovraffollate che dopo i fatti di alcune Case di Riposo per anziani dovrebbero avere maggiore attenzioni e quali eventuali accorgimenti precauzionali sono stati adottati o indicati al fine della tutela della salute e salvaguardia del restante personale, in merito a coloro sottoposti a tampone da diversi giorni e ad oggi senza gli esiti ma ancora in servizio. Tutto ciò infine alla luce delle mai cessate traduzioni di detenuti e di personale di scorta disposti dal Provveditore da un istituto ad un altro tra una provincia e un'altra in ambito regionale e anche da fuori regione, senza apparenti motivi di giustizia e/o richiesti dalle varie Autorità Giudiziarie. Ma anche perché sembrerebbe che le Direzioni tentino a trattenere in servizio il personale che ha comunicato di aver avuto contatto con persone contagiate senza predisporre gli opportuni accertamenti sanitari».
«La richiesta avanzata - conclude il segretario regionale OSAPP Puglia, Nicola Di Nicoli - è tesa allo scopo di rendere una maggiore serenità lavorativa in uno stato di preoccupazione che determina disagi nello status quo delle famiglie dei Poliziotti Penitenziari e di tutti gli operatori dei vari comparti».