Amministrazioni ed Enti
Criminalità organizzata:commissione d'inchiesta
Le riserve di Giannicola De Leonardis
Puglia - martedì 18 ottobre 2016
23.45 Comunicato Stampa
Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, esprime soddisfazione per l'approvazione all'unanimità da parte del Consiglio Regionale della legge istitutiva della Commissione Regionale di Studio e di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia. "Voglio ringraziare tutti i Consiglieri per il voto odierno che fornisce alla nostra Regione un ulteriore strumento nell'analisi dei fenomeni mafiosi. Il mio apprezzamento e la mia gratitudine vanno anche ai magistrati delle Procure pugliesi e della Corte dei Conti ed ai rappresentanti delle Camere Penali e degli Ordini degli Avvocati che hanno partecipato ai lavori preparatori garantendo contributi preziosi e attenzione istituzionale. Sono certo che il lavoro congiunto tra la Sezione antimafia sociale istituita presso la Presidenza e la Commissione che vede la luce oggi, darà buoni frutti a partire dalla redazione di un Testo Unico sull'antimafia sociale".
Nel corso del dibattito odierno nell'aula consiliare sulla proposta di legge che istituisce una Commissione regionale di studio e inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia, il presidente del gruppo Area Popolare Giannicola De Leonardis ha ribadito le riserve già espresse al termine dell'iter in VII Commissione. "La criminalità, organizzata e non, rappresenta un cancro per l'economia, per la società, per il tessuto civile della nostra regione e del nostro Paese. La sua presenza è sempre più radicata e sempre più pericolosa. Ed è doveroso non solo condannarla, ma sconfiggerla. E mi rifiuto anche solo di immaginare che ci possa essere in quest'aula una sola persona che non la pensi allo stesso modo" la sua 'doverosa' premessa. "Il punto è: Come?" ha sottolineato, citando l'art. 117 della Costituzione che disciplina le materie di pertinenza di Stato e Regioni. "In materia di ordine pubblico e sicurezza, noi non possiamo arrogarci prerogative e strumenti non di nostra pertinenza, né abbiamo concreti strumenti operativi; e quelli che abbiamo rientrano negli ambiti già previsti nell'attività dei singoli consiglieri e delle sette Commissioni permanenti" la sua analisi. "Mi sembra quindi una legge-bandiera, iniziativa già proposta in Regioni che non possono certo tacciate di insensibilità rispetto a una problematica così delicata, come l'Emilia Romagna, e non è andata in porto perché ritenuta sostanzialmente inutile, o comunque non efficace rispetto alle aspettative che si verrebbero a creare nell'opinione pubblica" ha continuato. "Per cercare di aggirare e scongiurare il rischio di incostituzionalità la montagna alla fine ha partorito un topolino, una Commissione di studio e inchiesta sui generis che dovrà e potrà semplicemente produrre una relazione a una determinata scadenza: ma la sensazione rimane quella di volontà di propaganda politica, senza una chiara consapevolezza delle nostre reali possibilità e dei nostri limiti, ed è uno stile che francamente non mi appartiene e mi lascia perplesso" la sua conclusione.
Nel corso del dibattito odierno nell'aula consiliare sulla proposta di legge che istituisce una Commissione regionale di studio e inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia, il presidente del gruppo Area Popolare Giannicola De Leonardis ha ribadito le riserve già espresse al termine dell'iter in VII Commissione. "La criminalità, organizzata e non, rappresenta un cancro per l'economia, per la società, per il tessuto civile della nostra regione e del nostro Paese. La sua presenza è sempre più radicata e sempre più pericolosa. Ed è doveroso non solo condannarla, ma sconfiggerla. E mi rifiuto anche solo di immaginare che ci possa essere in quest'aula una sola persona che non la pensi allo stesso modo" la sua 'doverosa' premessa. "Il punto è: Come?" ha sottolineato, citando l'art. 117 della Costituzione che disciplina le materie di pertinenza di Stato e Regioni. "In materia di ordine pubblico e sicurezza, noi non possiamo arrogarci prerogative e strumenti non di nostra pertinenza, né abbiamo concreti strumenti operativi; e quelli che abbiamo rientrano negli ambiti già previsti nell'attività dei singoli consiglieri e delle sette Commissioni permanenti" la sua analisi. "Mi sembra quindi una legge-bandiera, iniziativa già proposta in Regioni che non possono certo tacciate di insensibilità rispetto a una problematica così delicata, come l'Emilia Romagna, e non è andata in porto perché ritenuta sostanzialmente inutile, o comunque non efficace rispetto alle aspettative che si verrebbero a creare nell'opinione pubblica" ha continuato. "Per cercare di aggirare e scongiurare il rischio di incostituzionalità la montagna alla fine ha partorito un topolino, una Commissione di studio e inchiesta sui generis che dovrà e potrà semplicemente produrre una relazione a una determinata scadenza: ma la sensazione rimane quella di volontà di propaganda politica, senza una chiara consapevolezza delle nostre reali possibilità e dei nostri limiti, ed è uno stile che francamente non mi appartiene e mi lascia perplesso" la sua conclusione.