Eventi e cultura
Canosa: Dalla “Sanbola-Tombola dei Santi” alla "Calza dei Morti"
Momenti di preghiera, di testimonianze, di condivisione e di convivialità vissuti dalla comunità parrocchiale di Maria SS. Assunta
Canosa - sabato 2 novembre 2024
19.53
Momenti di preghiera, di testimonianze, di condivisione e di convivialità sono stati vissuti dalla comunità parrocchiale di Maria SS. Assunta di Canosa di Puglia, guidata da don Nicola Caputo durante la "Festa dei Santi" presso il salone parrocchiale lo scorso 31 ottobre e in chiesa il 1° novembre; mentre, oggi "Commemorazione dei Defunti" in esterna con la consegna della "Calza dei morti" e la visita al Cimitero Comunale. "Noi vogliamo il Paradiso", l'incipit per la festa cristiana di Ognissanti (Festum omnium Sanctorum), la "Solennità di Tutti i Santi, nel Vangelo (cfr Mt 5,1-12) Gesù proclama la carta d'identità del cristiano. E qual è la carta d'identità del cristiano? Le Beatitudini. È una carta di identità nostra, e anche la via della santità (cfr Esort. ap. Gaudete et exsultate, 63). Gesù ci mostra un cammino, quello dell'amore, che Lui stesso ha percorso per primo facendosi uomo, e che per noi è ad un tempo dono di Dio e nostra risposta. Dono e risposta." Evocato il pensiero di Papa Francesco, che propone "la santità come meta desiderabile e dono di Dio a ogni persona, risposta quotidiana alla chiamata di Dio. Una strada bella, affascinante, delicata e impegnativa, senza essere vista tropo lontana o segnata solo e soprattutto da ascesi impossibili, sofferenze scoraggianti, ma donata nei sentimenti e attese di ogni giorno nella vita delle persone: è la strada delle beatitudini." Per l'approfondimento sui Santi, grandi e piccoli, nonni, genitori e figli della comunità con il parroco Don Nicola Caputo si sono uniti in un grande cerchio per la "Sanbola- Tombola dei Santi", tesa a coltivare la cultura religiosa attraverso un gioco educativo e formativo e al contempo un modo per passare assieme momenti conviviali e di spensieratezza.
Mentre, nella mattinata odierna Don Nicola Caputo accompagnato da alcuni ragazzi della parrocchia ha consegnato la "Calza dei Morti" agli ospiti del Centro Sorriso e del Centro Nicolas di Canosa che l'hanno gradita con entusiasmo, rievocando i tempi di quando era piena di frutti di stagione(melagrane, melacotogne, fichi secchi, carrube, noci e mandorle) e poi di dolciumi. Nell'intrattenimento, alcuni hanno ricordato che secondo "la credenza i nonni morti, la lasciavano appesa al letto in visita nelle case durante la notte tra il 1° e il 2 novembre" e che la simbologia della "Calza dei Morti" si ritrova nel significato del piede, che costituisce l'orma, la traccia del cammino sulla terra e nell'aldilà. Nel pomeriggio di oggi una delegazione della comunità parrocchiale di Maria SS. Assunta ha preso parte al pellegrinaggio interparrocchiale che si è recato al Cimitero Comunale per la celebrazione della Santa Messa presieduta dal Vescovo della Diocesi di Andria, S.E. Monsignor Luigi Mansi e poi in preghiera la visita alle tombe dei defunti, nel ricordo dei propri cari.
Riproduzione@riservata
Mentre, nella mattinata odierna Don Nicola Caputo accompagnato da alcuni ragazzi della parrocchia ha consegnato la "Calza dei Morti" agli ospiti del Centro Sorriso e del Centro Nicolas di Canosa che l'hanno gradita con entusiasmo, rievocando i tempi di quando era piena di frutti di stagione(melagrane, melacotogne, fichi secchi, carrube, noci e mandorle) e poi di dolciumi. Nell'intrattenimento, alcuni hanno ricordato che secondo "la credenza i nonni morti, la lasciavano appesa al letto in visita nelle case durante la notte tra il 1° e il 2 novembre" e che la simbologia della "Calza dei Morti" si ritrova nel significato del piede, che costituisce l'orma, la traccia del cammino sulla terra e nell'aldilà. Nel pomeriggio di oggi una delegazione della comunità parrocchiale di Maria SS. Assunta ha preso parte al pellegrinaggio interparrocchiale che si è recato al Cimitero Comunale per la celebrazione della Santa Messa presieduta dal Vescovo della Diocesi di Andria, S.E. Monsignor Luigi Mansi e poi in preghiera la visita alle tombe dei defunti, nel ricordo dei propri cari.
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