Eventi e cultura
Dalla Tesi al Teatro: Storia “du Munecacìdde” da Canosa
Le anticipazioni sulla commedia che andrà in scena al Teatro Comunale "R. Lembo"
Canosa - lunedì 1 maggio 2023
16.13
L'incontro del diligente Fernando Forino a casa del Maestro Peppino Di Nunno, nei giorni scorsi, ha rievocato la figura dell'immaginario popolare del Munecacìdde di Canosa di Puglia. Era il 1996 quando un giovane Marcello Lagrasta, emigrato da via Settembrini con la famiglia per lavoro nei dintorni di Strasburgo, volle essere accompagnato dal Maestro Peppino Di Nunno "abbàsce a la grotte" di via Abate Fornari per studiare le sculture del Monacello e della Fata, dopo quella del Crocifisso. Quelle foto a colori e lo studio di ricerca approdarono, valicando le Alpi in Francia, in una Tesi di Laurea all'Università delle Scienze Umane di Strasburgo, nella Facoltà di Lettere e Civilizzazione Italiane, sotto le Direzione del Professor Erik Pesenti nel Novembre del 1996. Quella Tesi è nata sotto terra, a Canosa di Puglia nella grotta dell'800 dove i tufaroli hanno scolpito nella roccia tufacea i segni della cultura cristiana e contadina popolare il Cristo Crocifisso ed il folletto dispettoso che nei sogni immaginari sfuggiva alla pesa del suo cappuccio rosso che nascondeva il tesoro di monete.
« Abbiamo riscoperto - spiega il Maestro Peppino Di Nunno- l'immaginario del monacello in tutte le Regioni d'Italia con diverso appellativo, da Scazzamurìdde, Mazzamurìdde, al Monaciello napoletano (sognato spirito Incubo), al Mazzariol di Castelfranco Veneto, Sarvanot in Piemonte, ma con lastessa credenza popolare e con identica raffigurazione del cappuccio, di quel genius cucullatus che il Laureando Marcello Lagrasta Canosino aveva ritrovato nell'Antica Roma. E Fernando Forino curioso ha chiesto il nome del Monacello al tempo dei Romani". »
«Caro Fernando – aggiunge il Maestro Peppino Di Nunno - è stato il Dizionario di Latino a farmi scoprire sulle vie dell'Archeologia il nome di INCUBO (-onis) con lo scrittore del I sec. d. C. Petronio Arbitro. "Mùnne jève e mùnne jà" caro Fernando con la credenza che se riuscivano a prendere il cappuccio trovavano un tesoretto: "si pilleum rapuisset tesaurum invenit" per riconoscere l'arricchimento di qualcuno nato solo con la camicia addosso. Era una credenza già allora in quanto l'autore dell'opera Satyricon (XXXIII, 8) afferma. "non lo so, ma così dicono", "nihil scio, sed dicunt". Così capiterà, come riporta Fernando, all'attore che incontrerà "U Munecacìdde". »
«Caro Fernando, io ho la firma del Munecacìdde Veneto del Mazzariol - evidenzia il Maestro canosino - da uno scrittore di Castelfranco Veneto di cognome,....Mazzariol, mostrando il libro del 2015 "Sulle vie dei ciottoli del Dialetto canosino" che riporta per la prima volta la scoperta della Grotta avvenuta sotto terra nel 1984 con gli amici Michele Matarrese e Sabino Fiore, esplorando 100 cavità tufacee da Consigliere comunale e relatando col Sindaco Raffaele Rizzi al Ministero della Protezione Civile, agli Atti firmati al Comune di Canosa nel 1985 con un censimento di ricerca e rischiando la mia incolumità a spese volontarie spesso anche emarginato e diffidato , quando non c'erano fondi pubblici! In seguito rileggendo la Tesi si è compiuto lo studio ritrovando in francese la credenza popolare della Fata e del Folletto nei dintorni di Strasburgo».
«Lo abbiamo scritto in una monografia- dichiara il Maestro Peppino Di Nunno - consegnata al Presidente della PRO LOCO, Elia Marro. Ritroviamo in francese, e in dialetto Veneto, la magia della criniera intrecciata dei Cavalli dalla Fata. "tùtte u mùnne jà cùme càste". Sono le raffigurazioni dell'inconscio freudiano, dell'affanno dell'esistenza umana e hanno anche la funzione di decodificare il proprio animo nelle sue categorie. In Piemonte ne fanno tirismo tra i boschi. "Tutto il mondo è paese" e ora si fa anche teatro con Fernando Forino ».
«Ma stai attento- conclude il Maestro Peppino Di Nunno - che alla fine delle scene non resti aggrovigliata la criniera ai cavalli nelle stalle di Costantinopoli o a qualche bella giovinetta in Teatro, perchè poi dovresti fare un'altra commedia! Intanto ti mostro il Cappuccio rosso che ho sottratto al Munecacìdde in possesso del mio studio, ma purtroppo le monete sono cadute a terra e non le ho raccolte, assicurandomi solo della mia pensione di Maestro per le opere sociali e la mia sussistenza.Se volete sapere come va a finire con gli attori di Fernando Forino andate a Teatro Comunale "Raffaele Lembo" di Canosa di Puglia ».
Intanto la Compagnia Ideateatro '89 ha comunicato che la commedia teatrale "U Munecacìdde", in 2 atti, scritta e diretta da Fernando Forino, in calendario sabato e domenica 13 e 14 maggio 2023, andrà in scena al Teatro Comunale "Raffaele Lembo" di Canosa di Puglia. Ingresso alle ore 20,30. Sipario ore 21,00. E' attiva l'utenza telefonica 340 2400116 per ulteriori informazioni e prenotazioni.
« Abbiamo riscoperto - spiega il Maestro Peppino Di Nunno- l'immaginario del monacello in tutte le Regioni d'Italia con diverso appellativo, da Scazzamurìdde, Mazzamurìdde, al Monaciello napoletano (sognato spirito Incubo), al Mazzariol di Castelfranco Veneto, Sarvanot in Piemonte, ma con lastessa credenza popolare e con identica raffigurazione del cappuccio, di quel genius cucullatus che il Laureando Marcello Lagrasta Canosino aveva ritrovato nell'Antica Roma. E Fernando Forino curioso ha chiesto il nome del Monacello al tempo dei Romani". »
«Caro Fernando – aggiunge il Maestro Peppino Di Nunno - è stato il Dizionario di Latino a farmi scoprire sulle vie dell'Archeologia il nome di INCUBO (-onis) con lo scrittore del I sec. d. C. Petronio Arbitro. "Mùnne jève e mùnne jà" caro Fernando con la credenza che se riuscivano a prendere il cappuccio trovavano un tesoretto: "si pilleum rapuisset tesaurum invenit" per riconoscere l'arricchimento di qualcuno nato solo con la camicia addosso. Era una credenza già allora in quanto l'autore dell'opera Satyricon (XXXIII, 8) afferma. "non lo so, ma così dicono", "nihil scio, sed dicunt". Così capiterà, come riporta Fernando, all'attore che incontrerà "U Munecacìdde". »
«Caro Fernando, io ho la firma del Munecacìdde Veneto del Mazzariol - evidenzia il Maestro canosino - da uno scrittore di Castelfranco Veneto di cognome,....Mazzariol, mostrando il libro del 2015 "Sulle vie dei ciottoli del Dialetto canosino" che riporta per la prima volta la scoperta della Grotta avvenuta sotto terra nel 1984 con gli amici Michele Matarrese e Sabino Fiore, esplorando 100 cavità tufacee da Consigliere comunale e relatando col Sindaco Raffaele Rizzi al Ministero della Protezione Civile, agli Atti firmati al Comune di Canosa nel 1985 con un censimento di ricerca e rischiando la mia incolumità a spese volontarie spesso anche emarginato e diffidato , quando non c'erano fondi pubblici! In seguito rileggendo la Tesi si è compiuto lo studio ritrovando in francese la credenza popolare della Fata e del Folletto nei dintorni di Strasburgo».
«Lo abbiamo scritto in una monografia- dichiara il Maestro Peppino Di Nunno - consegnata al Presidente della PRO LOCO, Elia Marro. Ritroviamo in francese, e in dialetto Veneto, la magia della criniera intrecciata dei Cavalli dalla Fata. "tùtte u mùnne jà cùme càste". Sono le raffigurazioni dell'inconscio freudiano, dell'affanno dell'esistenza umana e hanno anche la funzione di decodificare il proprio animo nelle sue categorie. In Piemonte ne fanno tirismo tra i boschi. "Tutto il mondo è paese" e ora si fa anche teatro con Fernando Forino ».
«Ma stai attento- conclude il Maestro Peppino Di Nunno - che alla fine delle scene non resti aggrovigliata la criniera ai cavalli nelle stalle di Costantinopoli o a qualche bella giovinetta in Teatro, perchè poi dovresti fare un'altra commedia! Intanto ti mostro il Cappuccio rosso che ho sottratto al Munecacìdde in possesso del mio studio, ma purtroppo le monete sono cadute a terra e non le ho raccolte, assicurandomi solo della mia pensione di Maestro per le opere sociali e la mia sussistenza.Se volete sapere come va a finire con gli attori di Fernando Forino andate a Teatro Comunale "Raffaele Lembo" di Canosa di Puglia ».
Intanto la Compagnia Ideateatro '89 ha comunicato che la commedia teatrale "U Munecacìdde", in 2 atti, scritta e diretta da Fernando Forino, in calendario sabato e domenica 13 e 14 maggio 2023, andrà in scena al Teatro Comunale "Raffaele Lembo" di Canosa di Puglia. Ingresso alle ore 20,30. Sipario ore 21,00. E' attiva l'utenza telefonica 340 2400116 per ulteriori informazioni e prenotazioni.