
Vita di città
Dare il proprio sangue per il prossimo è un dovere della comunità
Domenica donazione straordinaria a cura dell’AVIS di Canosa
Canosa - venerdì 22 febbraio 2019
16.35
Proseguono a cura dell'AVIS di Canosa, le iniziative di sensibilizzazione sulla donazione del sangue e degli emoderivati. Domenica 24 febbraio, in collaborazione con la Asl Bt, dalle ore 8,00 alle 10,30, presso l'Unità di raccolta fissa, sita al primo piano dell'ospedale di Canosa di Puglia(BT) si terrà una donazione straordinaria festiva, e tutti i donatori riceveranno in omaggio un cuore di cioccolata. La donazione di sangue consiste nel prelievo di un determinato volume di sangue da un soggetto sano, chiamato donatore, al fine di trasfonderlo in un soggetto che ha bisogno di sangue o di uno dei suoi componenti, chiamato ricevente. Il rapporto donatore-ricevente non è un rapporto 1 a 1; ogni unità di sangue intero donato viene frazionata in tre emocomponenti, cioè globuli rossi, plasma e piastrine, ognuno dei quali può essere trasfuso separatamente ad un diverso paziente: il rapporto quindi è 1 a 3. Va anche sottolineato che nell'organismo umano i vari componenti del sangue hanno durate di vita limitate: i granulociti durano alcune ore, le piastrine una settimana ed i globuli rossi 100 giorni. Il sangue donato, al pari di quello non donato, è dunque deperibile ed ha pertanto una scadenza temporale, dopo la quale non può essere più utilizzato. La necessità di donazioni è dunque continua, non stagionale. Dare il proprio sangue per il prossimo non è né un diritto, né un dovere individuale, ma è un dovere della comunità o collettivo, nel senso che anche se non sono tutti obbligati a darlo, qualcuno però "deve" farlo, essendo l'uomo l'unica fonte di approvvigionamento del sangue. Essere quel qualcuno che dà o essere gli altri che non lo fanno è una scelta libera dell'individuo e l'atto che ne consegue è un dono. Per questo si parla di "donazione" del sangue, perché si tratta di un atto volontario di generosità.