Cronaca
Dilaga la criminalità nelle campagne
COLDIRETTI PUGLIA chiede l'intervento dell'Esercito
Puglia - giovedì 4 aprile 2019
16.05
Il fenomeno della criminalità nelle campagne pugliesi si espande a macchia d'olio, interessando anche l'area infetta da Xylella, denuncia Coldiretti Puglia, dove stanno lievitando i casi furti di piante di Favolosa (FS17) e Leccino appena piantumate che spariscono durante veri e propri raid notturni. "Sono atti vergognosi e inaccettabili che vanno fermati con ogni mezzo, anche con l'intervento dell'Esercito", tuona Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce. "A Ugento gli olivicoltori, dopo anni di blocco produttivo a causa della Xylella e della burocrazia, stanno timidamente iniziando a reimpiantare e c'è chi vigliaccamente sta togliendo nuovamente una speranza di futuro alle nostre imprese, rubando le piante appena piantumate. Ultimo caso in ordine tempo si è verificato ad Ugento, dove in una notte sono state rubate 250 piante di Leccino, con regolare certificazione. Il danno economico è risibile rispetto all'impatto psicologico su un olivicoltore che, dopo anni di attesa, vede andare in fumo in 1 notte il sogno di poter ricominciare a produrre".
Si registra un'impennata di fenomeni criminosi che colpiscono e indeboliscono il settore agricolo - rileva Coldiretti Puglia - e non si tratta più soltanto di "ladri di polli", quanto di veri criminali che organizzano raid capaci di mettere in ginocchio un'azienda, specie se di dimensioni medie o piccole. "Saranno le forze dell'ordine a fare le opportune indagini - aggiunge il presidente Cantele - ma è immaginabile che le piante rubate sono destinate al mercato parallelo delle piante resistenti che sarà sempre più appetibile perché si alimenterà in maniera direttamente proporzionale alla crescita dei reimpianti. Chiediamo alle forze dell'ordine di intensificare il presidio del territorio evidentemente sovraesposto". Intanto, altrettanto a rischio è il settore viticolo, con bande organizzate che stanno rubando barbatelle appena messe a dimora nell'area a nord di Lecce, teste degli idranti dei pozzi artesiani spariti a Salice Salentino e a Guagnano,i pali di ferro dai terreni e le corone, oltre a tagliare i cavi delle spalliere con gravissimi danni ai vigneti. Per questo Coldiretti Puglia ha invocato l'intervento diretto del Ministro dell'Interno Salvini, perché le aree rurali sono drammaticamente esposte alla 'stagionalità' delle attività criminose in campagna, dove squadre ben organizzate tagliano i ceppi dell'uva da vino a marzo e aprile, rubano l'uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le ciliegie a maggio, rubano le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l'anno, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi perché molto apprezzati dai mercati, rubano gli ulivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca.
Si registra un'impennata di fenomeni criminosi che colpiscono e indeboliscono il settore agricolo - rileva Coldiretti Puglia - e non si tratta più soltanto di "ladri di polli", quanto di veri criminali che organizzano raid capaci di mettere in ginocchio un'azienda, specie se di dimensioni medie o piccole. "Saranno le forze dell'ordine a fare le opportune indagini - aggiunge il presidente Cantele - ma è immaginabile che le piante rubate sono destinate al mercato parallelo delle piante resistenti che sarà sempre più appetibile perché si alimenterà in maniera direttamente proporzionale alla crescita dei reimpianti. Chiediamo alle forze dell'ordine di intensificare il presidio del territorio evidentemente sovraesposto". Intanto, altrettanto a rischio è il settore viticolo, con bande organizzate che stanno rubando barbatelle appena messe a dimora nell'area a nord di Lecce, teste degli idranti dei pozzi artesiani spariti a Salice Salentino e a Guagnano,i pali di ferro dai terreni e le corone, oltre a tagliare i cavi delle spalliere con gravissimi danni ai vigneti. Per questo Coldiretti Puglia ha invocato l'intervento diretto del Ministro dell'Interno Salvini, perché le aree rurali sono drammaticamente esposte alla 'stagionalità' delle attività criminose in campagna, dove squadre ben organizzate tagliano i ceppi dell'uva da vino a marzo e aprile, rubano l'uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le ciliegie a maggio, rubano le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l'anno, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi perché molto apprezzati dai mercati, rubano gli ulivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca.