Assessore Sabino Facciolongo
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Dimensionamento scolastico

L’assessore Facciolongo replica al consigliere comunale Petroni. “Corre l’obbligo di confutare quanto scritto dal Consigliere Petroni"

Dimensionamento scolastico: l'assessore Sabino Facciolongo replica al consigliere comunale Petroni

L'assessore alla Pubblica istruzione, Sabino Facciolongo, replica alla lettera del consigliere comunale, Mariangela Petroni, pubblicata dalla Gazzetta del Mezzogiorno il 4 dicembre e dal titolo "Canosa, le scuole e il piano".

"Spiace dover ammorbare ulteriormente la città – ha dichiarato l'assessore Facciolongo - , con l'eco di polemiche senza capo né coda, fatte da persone che hanno ben poca cognizione di causa per poter parlare della questione specifica, tranne un'esperienza di dirigente scolastico, per altro esercitata in un'altra città. La questione è ancora quella del Piano di Dimensionamento scolastico, cavalcato dall'opposizione in Consiglio comunale, forse per una sorta di rivalsa a quanto subito in passato. Con la piccola differenza che la campagna stampa promossa da privati cittadini contro il Piano di Dimensionamento approvato dall'allora Giunta Ventola, aveva uno scopo: bloccarne l'attuazione, prima che potesse essere troppo tardi. Il senso delle attuali dichiarazioni alla stampa, invece mi sfugge, ed ogni cittadino può dar loro la veste che preferisce: tutte, tranne quella di evitare l'applicazione di qualcosa che ormai sta ampiamente esercitando i suoi nefasti effetti sulla scuola canosina".

"Corre l'obbligo perciò di confutare, punto per punto, quanto scritto dal Consigliere Petroni – ha aggiunto Facciolongo - , a proposito della vicenda del Piano di Dimensionamento scolastico.
L'allora professor Facciolongo, non ha solo raccontato per mesi dei disastri del Piano di Dimensionamento Ventola, ma ne aveva previsto gli effetti, avvertendone poi direttamente le conseguenze, quale docente di una scuola media cittadina smembrata dal detto Piano: difficoltà nelle supplenze, problemi nella divisione del fondo di Istituto, caos nell'integrazione con la scuola primaria e si potrebbe proseguire a lungo, con un elenco di problemi che se la Petroni non lavorasse nel buon retiro di Barletta, potrebbe tranquillamente toccare con mano in prima persona.

Inoltre, la promessa fatta dall'attuale maggioranza in campagna elettorale è stata mantenuta, e al massimo livello, dato che, appena un mese dopo l'insediamento, questa Giunta comunale aveva deliberato un Piano diverso, irrituale certamente, perché concepito in una fase di vacatio legis, ma dal profondo significato, tendente a frenare l'applicazione pratica della precedente proposta di dimensionamento, prima che fosse troppo tardi. Purtroppo era davvero troppo tardi!
Infatti, la macchina amministrativa, pur assopita dalle imminenti vacanze estive, si era ormai messa in moto, con inenarrabili disagi, contabili e organizzativi per le scuole canosine. E di questo forse la Petroni dovrebbe avere qualche vaga contezza.

Quanto al fumo negli occhi agli insegnanti e ai genitori, le risposte più coerenti sono state l'impegno profuso per mesi affinché il Piano di dimensionamento non venisse applicato, e il dialogo continuo, costante e faticoso con chi questo Piano lo avrebbe pagato a caro prezzo. Quindi ben più di qualche incontro, consigliere Petroni, ma un filo continuo di contatti che ancora oggi non si è spezzato. Circostanza che se lei lavorasse nel nostro comune, conoscerebbe di sicuro!

Ovviamente, data la sua posizione e i suoi impegni di lavoro, non è tenuta a conoscere tali contatti informali e pertanto si limita a parlare di quelli di cui le è arrivata ufficialmente notizia. Anche in questi però, egregio consigliere, lei non può non notare che tutte le componenti della scuola sono state convocate più volte, e a brevissima distanza.

Da questi incontri il malessere che è emerso mi ha rafforzato nella mia convinzione. Ma la prospettiva di un malessere ancora maggiore, derivato da uno smantellamento del Piano ormai applicato, circostanza rappresentatami soprattutto dai dirigenti scolastici, mi ha convinto mio malgrado a mantenere in vita un Piano che continuo a non condividere, verificandone in prima persona gli effetti deleteri. Diverso sarebbe stato se il Piano non fosse mai partito o avesse avuto correttamente una applicazione pluriennale. A questo proposito, consigliere, la famosa lettera del sindaco Ventola, mai inviata alla Regione o mai ritrovata (faccia lei), non era affatto ininfluente come lei la definisce, poiché avrebbe bloccato l'applicazione tout court del Piano.
A dirlo non è il sottoscritto ma è stata l'assessore Regionale, Alba Sasso in persona, durante un colloquio privato alla presenza di altri rappresentanti della scuola canosina, allorché ci ricordava di aver bloccato in extremis l'applicazione di un Piano di Dimensionamento in altro comune della Provincia di Bari, proprio a causa di una tempestiva comunicazione del sindaco. Ci esortava, quindi, a farne pervenire una simile, dall'allora primo cittadino del nostro comune. Comprendo che tali circostanze non possano essere note al consigliere scrivente, dato che, nella querelle, la sua figura ha brillato per la propria assenza".

"Il mantenimento del Piano – ha concluso l'assessore alla Pubblica Istruzione - non è stato, e questo sia chiaro una volta per tutte, voluto dall'attuale Amministrazione, ma è solo la conseguenza di linee guida emanate dalla Regione e di una volontà espressa esplicitamente dagli interventi istituzionali ai due incontri provinciali, cui il sottoscritto è stato presente.
Ripeto, non è stato voluto né desiderato come non può esserlo da parte di un assessore che vede altri Comuni giovarsi del mantenimento dell'autonomia di istituti scolastici sottodimensionati, anche in virtù del fatto che nel proprio comune, ogni istituto comprensivo ha un numero di alunni superiore a mille. E ciò suona ancora di più come una beffa. Perché ormai, nelle linee regionali, ciò che conta è soltanto la media generale di 900 alunni per ogni dirigente scolastico. E null'altro!"

ufficio stampa
Francesca Lombardi
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