Teatro
Domenica va in scena la commedia dialettale “L’u-tm dsderj ovvero una proposta quasi indecente”
Nell’accogliente sede estiva del circolo “La Fenice”. Sipario alle ore 21,00
Canosa - sabato 3 agosto 2013
11.22
Nell'accogliente sede estiva del circolo "La Fenice", ubicata in Via Fontana dei Tartari a Canosa di Puglia(BT), andrà in scena la commedia dialettale in due atti dal titolo "L'u-tm dsderj ovvero una proposta quasi indecente", ideata e scritta da Mimmo Giuliani.
L'apertura del sipario è prevista alle ore 21,00 di domenica 4 agosto che vedrà in scena i seguenti protagonisti ed interpreti: Raffaele Barbarossa (Il nonno), Sabino Coletti (Il becchino), Domenico Samele (Lo spasimante), Gianfranca Barile (La spasimante), Nicola Luisi (Il dottore "Don Aronz"), Rita Germinario (La moglie), Carmela Coletti (La sorella).
La regia porta la firma di Lilia Pierno, mentre luci e scenografie saranno affidate a Nicola Germinario, le musiche a Roberto De Corato, i trucchi a Marilena Coletti che ha curato anche la traduzione dell'opera teatrale in vernacolo.
Il dialetto al centro della teatralità come mezzo per esprimersi e continuare a coltivare l'amore per la propria lingua, l'attaccamento alle proprie radici, ai propri affetti, in un happening divertente attraverso usi e costumi della vita quotidiana locale.
Bartolo Carbone
L'apertura del sipario è prevista alle ore 21,00 di domenica 4 agosto che vedrà in scena i seguenti protagonisti ed interpreti: Raffaele Barbarossa (Il nonno), Sabino Coletti (Il becchino), Domenico Samele (Lo spasimante), Gianfranca Barile (La spasimante), Nicola Luisi (Il dottore "Don Aronz"), Rita Germinario (La moglie), Carmela Coletti (La sorella).
La regia porta la firma di Lilia Pierno, mentre luci e scenografie saranno affidate a Nicola Germinario, le musiche a Roberto De Corato, i trucchi a Marilena Coletti che ha curato anche la traduzione dell'opera teatrale in vernacolo.
Il dialetto al centro della teatralità come mezzo per esprimersi e continuare a coltivare l'amore per la propria lingua, l'attaccamento alle proprie radici, ai propri affetti, in un happening divertente attraverso usi e costumi della vita quotidiana locale.
Bartolo Carbone