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E’ allarme in Puglia per i furti di olive

"Dobbiamo ringraziare le forze dell'ordine per l'opera che stanno già svolgendo, per arginare i fenomeni di criminalità"Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia

E' allarme in Puglia per i furti di olive che grazie all'intensificarsi del presidio delle forze dell'ordine, a cui va il plauso per l'opera di controllo, vigilanza e spesso scorta, in parte sono sventati. E' quanto afferma Coldiretti Puglia che segnala lo stato di difficoltà che vivono gli agricoltori in campagna in Puglia, in occasione dell'ennesimo furto, per fortuna sventato in agro di Andria , dove la Polizia di Stato ha colto i ladri in flagrante, recuperando e restituendo all'azienda olivicola la refurtiva, le olive che valgono come oro in questo momento. "Per il ritardo nella raccolta delle olive a causa della siccità che ha portato in alcune aree della Puglia gli imprenditori agricoli ad aspettare affinché le olive raggiungessero il giusto grado di maturazione e la giusta consistenza, si moltiplicano i furti in campagna, con gli agricoltori che subiscono l'assalto di bande ben organizzate che in 2/3 minuti riescono a portare via oltre 30 kg di olive ad albero, battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto, danneggiando al contempo le piante. Le squadre di malfattori trascinano le reti sotto gli olivi a mano a mano che i complici percuotono i rami, per raccogliere il maggiore numero possibile di olive in caduta." Denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia.

Oltre alla perdita di reddito per il furto di olive e al danneggiamento delle piante, gli agricoltori sono costretti ad impiegare più manodopera per recuperare dal terreno parte della 'refurtiva' che i ladri non riescono a portare via. "Dobbiamo ringraziare le forze dell'ordine per l'opera che stanno già svolgendo, per arginare i fenomeni di criminalità nelle campagne attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto o di guardiania alle aziende agricole, danneggiamento delle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, caporalato e truffe nei confronti dell'Unione europea fino al controllo di intere catene di supermercati e ristoranti", aggiunge Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

Capitolo a parte merita il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio 'made in Puglia', a danno dell'imprenditoria agricola pugliese e dei consumatori.

Secondo l'analisi dell'Osservatorio sulla criminalità dell'agricoltura e sul sistema agroalimentare promosso da Coldiretti sui risultati conseguiti dalle Forze di Polizia, l'intero comparto agroalimentare è caratterizzato da fenomeni criminali legati a furti, estorsioni e alla contraffazione di prodotti alimentari ed agricoli e dei relativi marchi garantiti. I danni al sistema sociale ed economico sono molteplici, dal pericolo per la salute dei consumatori finali, all'alterazione del regolare andamento del mercato agroalimentare. Per questo Coldiretti Puglia, ringraziando le forze dell'ordine per l'opera incessante svolta quotidianamente, chiede una stretta sui controlli per assicurare maggiore sicurezza agli agricoltori, agli operai e al mercato del vero Made in Italy prodotto in Puglia.
  • Coldiretti Puglia
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