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E' intollerabile morire di lavoro

La dichiarazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della 73ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro

In occasione della 73ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha rilasciato la seguente dichiarazione: «L'intollerabile e dolorosa progressione delle morti e degli incidenti sul lavoro sollecita una urgente e rigorosa ricognizione sulle condizioni di sicurezza nelle quali si trovano a operare lavoratori. Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure. La sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso: ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona. Occorre un impegno corale di istituzioni, aziende, sindacati, lavoratori, luoghi di formazione affinché si diffonda ovunque una vera cultura della prevenzione».

La 73ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro che quest'anno si celebra l'8 ottobre, istituzionalizzata con D.P.C.M. nel '98, ha in corso manifestazioni organizzate dall'ANMIL in tutt'Italia con il Patrocinio della RAI, che ha inteso garantire il pieno sostegno delle testate giornalistiche, per sottolineare quanto sia importante mettere la sicurezza sul lavoro al primo posto. «Purtroppo continuiamo a contare tre morti al giorno sul lavoro e oltre 2.000 infortuni, come nel 2008, anno in cui è stato emanato il Testo Unico sulla sicurezza dei lavoratori». E' il grido d'allarme del presidente dell'Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro Zoello Forni, intervenuto in occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. «L'incidente di Brandizzo ha riacceso l'attenzione sui media e dell'opinione pubblica sulle morti sul lavoro, di cui spesso si parla solo nelle occasioni più eclatanti. Sotto i nostri occhi si consuma invece, quotidianamente, una strage silenziosa».

Nei primi 8 mesi del 2023 si registrano 383.242 denunce di infortunio, in calo del 20,9% rispetto allo stesso periodo del 2022 e dell'8,1% rispetto al 2019, anno pre-pandemia. Le denunce con esito mortale sono 657, in calo rispetto al periodo gennaio-agosto 2022, e rispetto al 2019. Sono stati invece 817 i lavoratori deceduti nel 2022 con riconoscimento di malattia professionale, di cui 161 per silicosi/asbestosi. Sono i dati anticipati dal commissario straordinario dell'Inail, Fabrizio D'Ascenzo, in occasione della Relazione annuale 2022 presentata oggi nella capitale.
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