Eventi e cultura
Educare a un’amicizia dell'altro mondo
Un convivio per il sostegno a distanza
Canosa - sabato 28 aprile 2018
14.53
La scorsa domenica, si è svolto il convivio "Educare a un'amicizia dell'altro mondo", giunto alla settima edizione,, che ha avuto luogo a Canosa di Puglia(BT) presso la sala Re-Noir dello Smeraldo Ricevimenti per promuovere il sostegno a distanza, a cura dell'A.V.S.I.(Associazione Volontari per il Servizio Internazionale), sotto il patrocinio del Comune di Canosa. La missione della Fondazione A.V.S.I. e` quella di promuovere la dignità della persona attraverso attività di cooperazione allo sviluppo, con particolare attenzione all'educazione nel solco della dottrina sociale cattolica. Affascinato dalla forma e dai contenuti dell'evento, il dott. Luciano Papagna, ha aderito all' iniziativa ospitando anche quest'anno la "comunità del sostegno a distanza". Per l'occasione, ha preso parte un congruo numero di persone, alcuni fedeli allo scopo, altri hanno fatto esperienza per la prima volta, tra i quali docenti di tutti gli ordini di scuole, genitori di figli in età scolare, studenti di un istituto d'istruzione superiore, tutti accomunati dallo stesso desiderio di solidarietà, che si traduce nel condividere i bisogni per condividere il senso della vita. L'assessore alla Cultura del Cmune di Canosa, Mara Gerardi, nel suo intervento, ha voluto richiamare sia lo scopo educativo per tutti, adulti e nuove generazioni, che il valore sociale dell'evento. L'assessore ha aggiunto che la diffusione del sostegno a distanza, promuove la cultura della solidarietà, educa noi cittadini di Canosa ad accogliere e integrare persone provenienti da paesi afflitti dalla povertà e dalla guerra, che chiedono il riconoscimento della loro dignità. I partecipanti hanno assistito al collegamento via skype col Rwanda (Africa), con Lucrezia Falcone, cooperante dell'A.V.S.I., l'assistente sociale Elvanie, Rwandese, responsabile dei programmi di sviluppo, che segue il progetto per il sostegno a distanza di un ragazzo Hirwa Mujyambere Fiacre anche lui Rwandese.Gli studenti presenti hanno rivolto alcune domande al ragazzo Rwandese, orfano di ambedue i genitori, ma con un desiderio di essere felice, nonostante la grave situazione economica. Le risposte sono state tutte caratterizzate dal desiderio espresso di realizzarsi attraverso gli studi e con l'aiuto degli adulti responsabili, diventare medico e protagonista di sviluppo nella società in cui vive. Siamo convinti che riaffermare il "valore" della persona e la sua dignita` con opere concrete, aiuti tutti a vivere con un significato. Ringraziamo tutti i partecipanti che hanno avuto un ruolo nella costruzione di "un luogo" dove l'educazione del popolo è tangibile e può realizzare una società giusta perché solidale, come sosteneva Benedetto XVI : "La carità sarà sempre necessaria anche nella società più giusta". Trovarsi davanti a un uomo che ha bisogno di amore, di affezione, fa capire che il servizio di questo amore, di questa affezione non sarà mai abbastanza, non sarà mai superfluo e che non possiamo costruire una civiltà dove di questo non ci sia più bisogno, perché un uomo, forse, può non avere bisogno di soldi, ma di un abbraccio, di più abbracci della nostra comunità, anche a distanza di chilometri.
Prof. Leonardo Di Nunno
Prof. Leonardo Di Nunno