Territorio
Elezioni Europee: nella Bat, oltre il 45% non andrà a votare
Percentuale di astensionismo tra elettori di micro e piccole imprese registrata da Unimpresa Bat
BAT - venerdì 23 maggio 2014
15.59
Elezioni europee e pericolo astensionismo. Si stima che a livello nazionale la percentuale dei 'delusi', e quindi di coloro che eviteranno volentieri le urne domenica 25 maggio, si aggira attorno al 39%.
E nella provincia Barletta-Andria-Trani? Ci ha pensato Unimpresa Bat, sondando il corpo elettorale del micro e piccolo commercio nei tre comuni co-capoluoghi.
Oltre il 45% dei micro e piccoli commercianti hanno risposto di non volersi recare alle urne in quanto non si riconoscono nell'Europa, avendo visto i nostri territori quasi sempre esclusi dall'utilizzo di fondi finalizzati all'innovazione e alla creazione di reti infrastrutturali tuttora inesistenti ma più che mai necessarie ed indispensabili.
«Una disaffezione, quindi, più ingenerata dall'incapacità dei territori e del sistema politico-dirigenziale locale di utilizzare in modo appropriate le risorse e le opportunità fornite dal sistema Europa che non da avversione preconcetta verso l'Europa comunque ancora vista come opportunità anche se l'assenza di una linea politica comune e la mancata affermazione come "Confederazione di Stati" continua a pesare per tante motivazioni ampiamente note.
Particolarmente sentito il malcontento generalizzato rispetto alle modalità di introduzione e di gestione della moneta unica che però viene ancora oggi considerato elemento irrinunciabile nelle attuali condizioni in cui versa il Paese Italia in questo particolare momento.
I dati rilevati nella Provincia Bat sono sovrapponibili a quelli elaborati da altre Associazioni nell'ambito della Provincia di Bari anche se le elezioni amministrative nel comune capoluogo di Regione "salvano" il dato generale comunque molto preoccupante.
Aumenta, infine, la tendenza al voto "alternativo" in chi ha risposto di volersi recare alle urne il prossimo 25 maggio per esprimere il proprio voto in modo libero e democratico esercitando un dovere che, a nostro avviso, rimane una grande conquista che non può e non deve essere dispersa anche perché una delle poche opportunità per ambire al cambiamento, quello vero e non da spot elettorale».
E nella provincia Barletta-Andria-Trani? Ci ha pensato Unimpresa Bat, sondando il corpo elettorale del micro e piccolo commercio nei tre comuni co-capoluoghi.
Oltre il 45% dei micro e piccoli commercianti hanno risposto di non volersi recare alle urne in quanto non si riconoscono nell'Europa, avendo visto i nostri territori quasi sempre esclusi dall'utilizzo di fondi finalizzati all'innovazione e alla creazione di reti infrastrutturali tuttora inesistenti ma più che mai necessarie ed indispensabili.
«Una disaffezione, quindi, più ingenerata dall'incapacità dei territori e del sistema politico-dirigenziale locale di utilizzare in modo appropriate le risorse e le opportunità fornite dal sistema Europa che non da avversione preconcetta verso l'Europa comunque ancora vista come opportunità anche se l'assenza di una linea politica comune e la mancata affermazione come "Confederazione di Stati" continua a pesare per tante motivazioni ampiamente note.
Particolarmente sentito il malcontento generalizzato rispetto alle modalità di introduzione e di gestione della moneta unica che però viene ancora oggi considerato elemento irrinunciabile nelle attuali condizioni in cui versa il Paese Italia in questo particolare momento.
I dati rilevati nella Provincia Bat sono sovrapponibili a quelli elaborati da altre Associazioni nell'ambito della Provincia di Bari anche se le elezioni amministrative nel comune capoluogo di Regione "salvano" il dato generale comunque molto preoccupante.
Aumenta, infine, la tendenza al voto "alternativo" in chi ha risposto di volersi recare alle urne il prossimo 25 maggio per esprimere il proprio voto in modo libero e democratico esercitando un dovere che, a nostro avviso, rimane una grande conquista che non può e non deve essere dispersa anche perché una delle poche opportunità per ambire al cambiamento, quello vero e non da spot elettorale».