Eventi e cultura
FAC : tutto pronto per l'inaugurazione
Il programma della cerimonia di lunedì
Canosa - domenica 1 marzo 2020
23.53
Cresce l'attesa per la cerimonia di inaugurazione della nuova sede della Fondazione Archeologica Canosina, ubicata in Via Puglia n.12 a Canosa di Puglia, immediate adiacenze della Cattedrale San Sabino che si terrà ore 15.00 di lunedì 2 marzo 2020. Introdurrà e modererà il Presidente della Fondazione Archeologica Canosina Sergio Fontana mentre per i saluti istituzionali :il Sindaco di Canosa di Puglia, Roberto Morra; il Presidente della Provincia BAT, Bernardo Lodispoto; il Parroco della Cattedrale di San Sabino, Mons.Felice Bacco. Nel corso della cerimonia interverranno:Italo Maria Muntoni(Funzionario archeologo della Soprintendenza BAT e FG);Anita Rocco (Direttrice Museo Archeologico Nazionale di Canosa di Puglia - Polo Museale della Puglia).Le conclusioni saranno affidate a:Michele Emiliano(Presidente Regione Puglia) e al dottor Sergio Fontana(Presidente della FAC)
Nel 2018, la Fondazione Archeologica Canosina, è stata oggetto di studio in una tesi di laurea discussa presso l'Università degli Studi di Macerata. "La Fondazione Archeologica Canosina e la valorizzazione del patrimonio culturale di Canosa di Puglia. Dall'analisi del modello di gestione alle prospettive di sviluppo" è stato il titolo di una tesi di Laurea Magistrale in 'Management dei Beni Culturali', presentata dal dottor Luigi Di Gioia(44 anni), da sempre impegnato nel settore della gestione e valorizzazione del patrimonio culturale locale. "Il tema della valorizzazione del patrimonio culturale è attualmente molto dibattuto, a tutti i livelli e, conseguentemente, anche nella nostra città. Tra gli aspetti più interessanti e complessi della valorizzazione vi è certamente quello legato alle forme di gestione del patrimonio, la cui peculiarità italiana sta nella capillarità della sua diffusione, risultando pertanto una 'eredità' straordinaria e complessa che richiede formule gestionali innovative: il nostro territorio ne è un esempio eclatante. Da più parti è stato evidenziato che la gestione di questa 'eredità' non può essere più solo ed esclusivamente in mano allo Stato e alle strutture pubbliche, pertanto il dibattito sulle modalità di gestione dei beni culturali fa emergere la necessità di un'alleanza tra pubblico e privato, tra istituzioni e società civile, proprio come è avvenuto con la costituzione della Fondazione Archeologica Canosina (FAC). Pertanto, quando ho concordato l'argomento di tesi in 'Organizzazione e gestione delle aziende culturali' con la professoressa Mara Cerquetti, è stata una naturale conseguenza pensare alla FAC come 'caso di studio', trattandosi di una consolidata realtà - un interessante connubio tra istituzioni e cittadini - impegnata da diversi anni nella gestione dell'ingente patrimonio culturale e archeologico di Canosa." E' quanto dichiarato dal dottor Luigi Di Gioia nel corso dell'intervista rilasciata a Canosaweb, sottolineando un aspetto fondamentale:"la gestione 'dal basso' del patrimonio culturale locale operata dalla FAC, con il coinvolgimento costante dei cittadini e delle istituzioni (Comune, Provincia, Ministero, etc.), nelle iniziative promosse ma ancor più nella stessa attiva partecipazione alla vita associativa (ogni cittadino può iscriversi alla fondazione e concorrere alla formazione della sua governance, al pari delle istituzioni), può ulteriormente fare dell'eredità culturale un elemento vivo e un fattore di coesione e di crescita della comunità locale, con il conseguente effetto di una diffusa percezione sociale del valore del proprio patrimonio culturale, la cui conservazione sarebbe perciò sempre più oggetto di collettive cure spontanee, assai più efficaci di ogni misura di tutela affidata alla forza delle leggi e delle sanzioni". Auspicando una FAC capace di generare un sistema gestionale virtuoso del patrimonio culturale, per meglio indirizzare le energie, l'entusiasmo, le capacità e le professionalità della comunità locale verso la definizione di un modello di governance più efficace ed efficiente.
Nel 2018, la Fondazione Archeologica Canosina, è stata oggetto di studio in una tesi di laurea discussa presso l'Università degli Studi di Macerata. "La Fondazione Archeologica Canosina e la valorizzazione del patrimonio culturale di Canosa di Puglia. Dall'analisi del modello di gestione alle prospettive di sviluppo" è stato il titolo di una tesi di Laurea Magistrale in 'Management dei Beni Culturali', presentata dal dottor Luigi Di Gioia(44 anni), da sempre impegnato nel settore della gestione e valorizzazione del patrimonio culturale locale. "Il tema della valorizzazione del patrimonio culturale è attualmente molto dibattuto, a tutti i livelli e, conseguentemente, anche nella nostra città. Tra gli aspetti più interessanti e complessi della valorizzazione vi è certamente quello legato alle forme di gestione del patrimonio, la cui peculiarità italiana sta nella capillarità della sua diffusione, risultando pertanto una 'eredità' straordinaria e complessa che richiede formule gestionali innovative: il nostro territorio ne è un esempio eclatante. Da più parti è stato evidenziato che la gestione di questa 'eredità' non può essere più solo ed esclusivamente in mano allo Stato e alle strutture pubbliche, pertanto il dibattito sulle modalità di gestione dei beni culturali fa emergere la necessità di un'alleanza tra pubblico e privato, tra istituzioni e società civile, proprio come è avvenuto con la costituzione della Fondazione Archeologica Canosina (FAC). Pertanto, quando ho concordato l'argomento di tesi in 'Organizzazione e gestione delle aziende culturali' con la professoressa Mara Cerquetti, è stata una naturale conseguenza pensare alla FAC come 'caso di studio', trattandosi di una consolidata realtà - un interessante connubio tra istituzioni e cittadini - impegnata da diversi anni nella gestione dell'ingente patrimonio culturale e archeologico di Canosa." E' quanto dichiarato dal dottor Luigi Di Gioia nel corso dell'intervista rilasciata a Canosaweb, sottolineando un aspetto fondamentale:"la gestione 'dal basso' del patrimonio culturale locale operata dalla FAC, con il coinvolgimento costante dei cittadini e delle istituzioni (Comune, Provincia, Ministero, etc.), nelle iniziative promosse ma ancor più nella stessa attiva partecipazione alla vita associativa (ogni cittadino può iscriversi alla fondazione e concorrere alla formazione della sua governance, al pari delle istituzioni), può ulteriormente fare dell'eredità culturale un elemento vivo e un fattore di coesione e di crescita della comunità locale, con il conseguente effetto di una diffusa percezione sociale del valore del proprio patrimonio culturale, la cui conservazione sarebbe perciò sempre più oggetto di collettive cure spontanee, assai più efficaci di ogni misura di tutela affidata alla forza delle leggi e delle sanzioni". Auspicando una FAC capace di generare un sistema gestionale virtuoso del patrimonio culturale, per meglio indirizzare le energie, l'entusiasmo, le capacità e le professionalità della comunità locale verso la definizione di un modello di governance più efficace ed efficiente.