Eventi e cultura
Facies Passionis: boom di presenze
Oltre 12mila visitatori alla terza edizione della mostra a Taranto
Puglia - mercoledì 19 febbraio 2020
22.45
Il pubblico delle grandi occasioni, abbondantemente oltre 12mila i visitatori affluiti alla terza edizione di Facies Passionis, i volti della Passione, la mostra promossa dall'Arciconfraternita del Carmine di Taranto e allestita nell'omonima chiesa che si è conclusa domenica scorsa nella Città dei due mari. Un successo più che lusinghiero che migliora i risultati, pur importanti, raggiunti nelle edizioni del 2018 e del 2019. Il bilancio triennale di Facies Passionis registra ora più di 30mila visitatori. Risultati ottenuti grazie ai biglietti a numero progressivo distribuiti all'ingresso – che era gratuito – a ciascun visitatore. Quest'anno, la mostra – inaugurata il 12 febbraio scorso dall'arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, e dal sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci – era dedicata alle Lacrime Mariane. Una edizione monografica, che ha rivolto la sua attenzione sulla Madonna Addolorata, uno dei simulacri più importanti dei riti che animano la Settimana Santa in Puglia. Rispetto alle edizioni precedenti, quando sono state esposte le statue delle processioni dei Misteri della regione – e anche gruppi statuari, come è accaduto nel 2019 con quelli arrivati da Trapani – stavolta, da dieci località della Puglia, sono arrivate a Taranto altrettante statue dell'Addolorata grazie alla collaborazione prestata da altre Confraternite pugliesi, parrocchie e sodalizi religiosi. "Quella di quest'anno – ha spiegato il priore del Carmine, Antonello Papalia, tracciando un primo consuntivo – è stata sicuramente l'edizione che ha avuto un più alto impatto emozionale. L'Addolorata è infatti un'immagine di dolore, di una Madre distrutta dalla perdita del proprio figlio. Ma è anche l'immagine che, attraverso le preghiere, suscita speranza e affidamento. Anche nella cromaticità – ha aggiunto Papalia – l'edizione del 2020, come hanno dichiarato diversi visitatori, è stata una mostra particolare, nel senso che se con le statue dei Misteri abbiamo visto i i colori della vita e della Passione di Gesù, con l'Addolorata, invece, sono prevalsi il nero, l'oro e l'argento. Le tinte degli abiti e degli ornamenti che rivestivano quasi tutti i simulacri esposti".
Nell'ambito delle iniziative collaterali di Facies Passionis, venerdì scorso si è tenuto, nella sala conferenze della sede di Taranto dell'Università di Bari (ex caserma Rossarol), un convegno per la presentazione del volume relativo agli atti del convegno di febbraio 2019 sul tema: "Le Confraternite e le nuove sfide: fede, arte, diritto e terzo settore". La presentazione è avvenuta da parte dell'editore Antonio Mandese, del curatore del volume, l'avvocato Francesco Lozupone, e del padre spirituale dell'Arciconfraternita nonché parroco del Carmine, monsignor Marco Gerardo. In sala, una folta rappresentanza di studenti del liceo Moscati di Grottaglie. "Il lavoro che è stato fatto e che si è tradotto in questo volume – ha sottolineato don Marco – è apprezzabile per due ragioni. Il primo è che è una Confraternita, in questo caso il Carmine di Taranto, a promuovere una riflessione sulle Confraternite. Il secondo è che questo rompe un certo clichè, una certa facile lettura, presente anche nel mondo religioso, che interpreta le Confraternite come realtà desuete se non proprio obsolete". "Invece nella realtà – ha spiegato monsignor Gerardo – non è affatto così, perché le Confraternite sono realtà vive e con una capacità aggregante che mette insieme persone diverse per età, cultura e professione. E se i giovani, dopo aver ricevuto il sacramento della Cresima, abbandonano, nella maggior parte dei casi, la loro parrocchia di appartenenza, le Confraternite, invece, proprio perchè espressione attiva del laicato, attraggono giovani". Questo, secondo monsignor Gerardo, ci porta a dire che le Confraternite sono anche quelle realtà che esprimono "concreta aderenza e vicinanza alle situazioni di bisogno. E allora, visto che alle Confraternite sono iscritti imprenditori, ma anche tanti giovani, e che oggi un problema primario è quello del lavoro, perché non proviamo a incrociare domanda e offerta? Attenzione – ha chiarito il padre spirituale del Carmine – non penso a Confraternite che fungano da ufficio di collocamento, ma che garantiscano la serietà dei rapporti. E la stessa cosa – prendendo spunto da esperienze importanti già realizzate a Napoli – si potrebbe fare per i beni culturali, allestendo percorsi di visita artistici, culturali, di fede, turistici".
Domenica scorsa, prima della Messa di ringraziamento, officiata nella chiesa dell'istituto Maria Immacolata, dal padre spirituale e parroco del Carmine monsignor Marco Gerardo, concelebranti i padri spirituali don Carmine Catalano di Canosa di Puglia, padre Nicola Di Summa di Triggiano, don Vincenzo Speranza di Ruvo di Puglia e don Giancarlo Ruggieri di San Giorgio Ionico – tutte località che hanno partecipato alla mostra – nel salone delle troccole al Carmine c'è stato un momento conclusivo tra i priori e gli amministratori dei Sodalizi religiosi partecipanti. Introdotto dal priore Papalia, sono intervenuti don Carmine Catalano per la parrocchia Santi Francesco e Biagio di Canosa di Puglia, Vito Greco, priore della Confraternita del Carmine di Mottola, Pierpaolo Gallone per le confraternite di Carbonara di Bari, Nicola Cambione per il Capitolo Cattedrale Maria Santissima Assunta in Cielo di Bitonto, Massimo Albanese, priore della Confraternita dell'Immacolata di Latiano e don Giancarlo Ruggieri, parroco di Maria Santissima Immacolata di San Giorgio. Tutti hanno evidenziato l'importanza della mostra Facies Passionis, il percorso di crescita e di coinvolgimento che c'è stato nei primi tre anni, e la necessità per le Confraternite pugliesi di proseguire un lavoro di squadra che promuova sia le forme della pietà popolare che il patrimonio storico, culturale e artistico posseduto dalle stesse Confraternite. Il priore Papalia, a fronte delle numerose richieste di partecipazione che giungono al Carmine, ha annunciato che sarà insediato un organo terzo, il cui compito sarà quello di fare le scelte selettive migliori, in aderenza ai temi che la stessa mostra svilupperà nei prossimi anni.
Nella giornata di domenica, molti sono stati i gruppi giunti da varie località della Puglia, che hanno visitato la mostra dove era esposta la "Vergine Santissima Desolata" di Canosa ed assistito al concerto dell'Associazione "G.Verdi" Banda Musicale "Città di Canosa di Puglia" diretta dal M° G.Lentini. Questo a dimostrazione di come la mostra può generare anche turismo e richiamo nella città. Come ha evidenziato nella serata inaugurale il sindaco di Taranto, Melucci, i riti costituiscono la matrice identitaria della città. E anche su questo bisogna far leva, ha detto il sindaco, per raccontare finalmente Taranto in modo diverso, che non significa nascondere i problemi che ci sono, ma cominciare a valorizzare le sue risorse migliori.
Foto a cura di Luigi Barbarossa
Nell'ambito delle iniziative collaterali di Facies Passionis, venerdì scorso si è tenuto, nella sala conferenze della sede di Taranto dell'Università di Bari (ex caserma Rossarol), un convegno per la presentazione del volume relativo agli atti del convegno di febbraio 2019 sul tema: "Le Confraternite e le nuove sfide: fede, arte, diritto e terzo settore". La presentazione è avvenuta da parte dell'editore Antonio Mandese, del curatore del volume, l'avvocato Francesco Lozupone, e del padre spirituale dell'Arciconfraternita nonché parroco del Carmine, monsignor Marco Gerardo. In sala, una folta rappresentanza di studenti del liceo Moscati di Grottaglie. "Il lavoro che è stato fatto e che si è tradotto in questo volume – ha sottolineato don Marco – è apprezzabile per due ragioni. Il primo è che è una Confraternita, in questo caso il Carmine di Taranto, a promuovere una riflessione sulle Confraternite. Il secondo è che questo rompe un certo clichè, una certa facile lettura, presente anche nel mondo religioso, che interpreta le Confraternite come realtà desuete se non proprio obsolete". "Invece nella realtà – ha spiegato monsignor Gerardo – non è affatto così, perché le Confraternite sono realtà vive e con una capacità aggregante che mette insieme persone diverse per età, cultura e professione. E se i giovani, dopo aver ricevuto il sacramento della Cresima, abbandonano, nella maggior parte dei casi, la loro parrocchia di appartenenza, le Confraternite, invece, proprio perchè espressione attiva del laicato, attraggono giovani". Questo, secondo monsignor Gerardo, ci porta a dire che le Confraternite sono anche quelle realtà che esprimono "concreta aderenza e vicinanza alle situazioni di bisogno. E allora, visto che alle Confraternite sono iscritti imprenditori, ma anche tanti giovani, e che oggi un problema primario è quello del lavoro, perché non proviamo a incrociare domanda e offerta? Attenzione – ha chiarito il padre spirituale del Carmine – non penso a Confraternite che fungano da ufficio di collocamento, ma che garantiscano la serietà dei rapporti. E la stessa cosa – prendendo spunto da esperienze importanti già realizzate a Napoli – si potrebbe fare per i beni culturali, allestendo percorsi di visita artistici, culturali, di fede, turistici".
Domenica scorsa, prima della Messa di ringraziamento, officiata nella chiesa dell'istituto Maria Immacolata, dal padre spirituale e parroco del Carmine monsignor Marco Gerardo, concelebranti i padri spirituali don Carmine Catalano di Canosa di Puglia, padre Nicola Di Summa di Triggiano, don Vincenzo Speranza di Ruvo di Puglia e don Giancarlo Ruggieri di San Giorgio Ionico – tutte località che hanno partecipato alla mostra – nel salone delle troccole al Carmine c'è stato un momento conclusivo tra i priori e gli amministratori dei Sodalizi religiosi partecipanti. Introdotto dal priore Papalia, sono intervenuti don Carmine Catalano per la parrocchia Santi Francesco e Biagio di Canosa di Puglia, Vito Greco, priore della Confraternita del Carmine di Mottola, Pierpaolo Gallone per le confraternite di Carbonara di Bari, Nicola Cambione per il Capitolo Cattedrale Maria Santissima Assunta in Cielo di Bitonto, Massimo Albanese, priore della Confraternita dell'Immacolata di Latiano e don Giancarlo Ruggieri, parroco di Maria Santissima Immacolata di San Giorgio. Tutti hanno evidenziato l'importanza della mostra Facies Passionis, il percorso di crescita e di coinvolgimento che c'è stato nei primi tre anni, e la necessità per le Confraternite pugliesi di proseguire un lavoro di squadra che promuova sia le forme della pietà popolare che il patrimonio storico, culturale e artistico posseduto dalle stesse Confraternite. Il priore Papalia, a fronte delle numerose richieste di partecipazione che giungono al Carmine, ha annunciato che sarà insediato un organo terzo, il cui compito sarà quello di fare le scelte selettive migliori, in aderenza ai temi che la stessa mostra svilupperà nei prossimi anni.
Nella giornata di domenica, molti sono stati i gruppi giunti da varie località della Puglia, che hanno visitato la mostra dove era esposta la "Vergine Santissima Desolata" di Canosa ed assistito al concerto dell'Associazione "G.Verdi" Banda Musicale "Città di Canosa di Puglia" diretta dal M° G.Lentini. Questo a dimostrazione di come la mostra può generare anche turismo e richiamo nella città. Come ha evidenziato nella serata inaugurale il sindaco di Taranto, Melucci, i riti costituiscono la matrice identitaria della città. E anche su questo bisogna far leva, ha detto il sindaco, per raccontare finalmente Taranto in modo diverso, che non significa nascondere i problemi che ci sono, ma cominciare a valorizzare le sue risorse migliori.
Foto a cura di Luigi Barbarossa