Cronaca
False polizze fideiussorie e assunzioni in cambio di voti
La Guardia di Finanza esegue perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Bari
Puglia - mercoledì 1 luglio 2020
17.04
Nella mattinata odierna i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari - su delega della Procura della Repubblica di Bari - stanno eseguendo, in tutta la provincia, perquisizioni ed acquisizioni documentali nell'ambito di un'inchiesta avviata nei confronti di privati imprenditori e funzionari pubblici, coinvolti, a vario titolo, in un collaudato sistema fraudolento finalizzato alla produzione di polizze fideiussorie false, utilizzate a corredo di istanze amministrative volte ad ottenere autorizzazioni regionali per l'esercizio di attività economiche ovvero ingenti contributi pubblici. In particolare, grazie alle polizze fideiussorie false - rilasciate da un cittadino monopolitano, peraltro, in assenza delle necessarie verifiche patrimoniali/finanziarie - gli imprenditori hanno ottenuto anche un'accelerazione dell'iter burocratico senza correre il rischio di subire un controllo in ordine alla loro validità.
Nel corso delle indagini è stato accertato che, nel triennio 2018/2020, gli imprenditori che hanno fatto ricorso alle polizze false hanno percepito illecitamente contributi regionali a fondo perduto, a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR 2014/2020), per oltre 50 milioni di euro. Oltre alle illecite attività connesse all'emissione e all'utilizzo di polizze false, gli accertamenti sinora svolti hanno consentito di rilevare che un esponente politico locale, per il tramite del proprio fratello - in cambio della promessa del sostegno elettorale in vista delle prossime elezioni regionali - si sarebbe adoperato, in più occasioni, al fine di favorire l'assunzione di talune persone di sua conoscenza presso società baresi, aggiudicatarie di rilevanti appalti di servizi o beneficiarie di contributi pubblici.
Nel corso delle indagini è stato accertato che, nel triennio 2018/2020, gli imprenditori che hanno fatto ricorso alle polizze false hanno percepito illecitamente contributi regionali a fondo perduto, a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR 2014/2020), per oltre 50 milioni di euro. Oltre alle illecite attività connesse all'emissione e all'utilizzo di polizze false, gli accertamenti sinora svolti hanno consentito di rilevare che un esponente politico locale, per il tramite del proprio fratello - in cambio della promessa del sostegno elettorale in vista delle prossime elezioni regionali - si sarebbe adoperato, in più occasioni, al fine di favorire l'assunzione di talune persone di sua conoscenza presso società baresi, aggiudicatarie di rilevanti appalti di servizi o beneficiarie di contributi pubblici.