Associazioni
Fermare le trivelle, votando Sì per il mare
I messaggi di Greenpeace dalle profondita dei mari
Italia - mercoledì 6 aprile 2016
23.36
Diversi gruppi di subacquei professionisti si sono immersi per Greenpeace in alcune tra le più belle località al largo delle coste italiane per documentare i tesori sommersi minacciati dalle trivellazioni offshore. Da Portofino all'Isola d'Elba, passando per Ventotene, Capri, Santa Maria di Leuca, fino alla Sicilia, l'associazione ambientalista ha così voluto dare voce alle creature che popolano i fondali marini, ritraendole con messaggi come "Più prezioso del petrolio" e "Salvami dalle trivelle".
«Turchino, blu, azzurro, turchese, verde: questi sono e questi devono restare i colori del nostro mare, un mondo meraviglioso abitato da creature straordinarie e per lo più ancora sconosciute. Non possiamo permettere che tutto questo vada perduto per una manciata di barili di petrolio», dichiara il famoso apneista italiano Enzo Maiorca, testimonial d'eccezione insieme alla figlia Patrizia dell'iniziativa di Greenpeace. «Proteggiamo quella che è, ora e per sempre, la vera ricchezza di noi tutti. Votiamo Sì al referendum del 17 aprile e salviamo il mare».
Gorgonie, stelle e cavallucci marini, pesci e spugne coloratissime sono stati ritratti da subacquei professionisti per far conoscere agli italiani le meravigliose creature che vivono sotto la superficie del mare e che rischiano di subire danni dalle estrazioni di gas e petrolio. Come purtroppo testimonia il recente rapporto di Greenpeace "Trivelle fuorilegge", le piattaforme offshore stanno già avvelenando i nostri mari, minacciando attività cruciali per la nostra economia come il turismo e la pesca. Se non invertiamo rotta, investendo in energie rinnovabili e riducendo le emissioni di gas serra, rischiamo di compromettere per sempre la salute del mare: i climatologi hanno infatti dimostrato che i cambiamenti climatici stanno già causando l'aumento delle temperature del Mediterraneo, con gravi impatti sull'ecosistema marino. «È ora di pensare a un diverso modello di sviluppo che tuteli il mare e investa sulle vere risorse del nostro Paese: il turismo, le energie rinnovabili, la bellezza dei nostri paesaggi», ha affermato Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia. «Le nostre coste, la nostra storia, la vita sottomarina sono le vere risorse della nostra economia, non le trivelle. Il mare è di tutti noi, e per proteggerlo invitiamo tutti gli italiani a votare Sì al referendum del prossimo 17 aprile». Greenpeace ringrazia di cuore tutti i gruppi di subacquei che hanno aderito all'iniziativa. Con la loro passione e il loro amore per il mare hanno superato tutte le difficoltà metereologiche delle ultime settimane e sono riusciti a dare voce al Mediterraneo e alle creature che abitano le sue profondità: il 17 aprile gli italiani possono fermare le trivelle, votando Sì per il mare.
«Turchino, blu, azzurro, turchese, verde: questi sono e questi devono restare i colori del nostro mare, un mondo meraviglioso abitato da creature straordinarie e per lo più ancora sconosciute. Non possiamo permettere che tutto questo vada perduto per una manciata di barili di petrolio», dichiara il famoso apneista italiano Enzo Maiorca, testimonial d'eccezione insieme alla figlia Patrizia dell'iniziativa di Greenpeace. «Proteggiamo quella che è, ora e per sempre, la vera ricchezza di noi tutti. Votiamo Sì al referendum del 17 aprile e salviamo il mare».
Gorgonie, stelle e cavallucci marini, pesci e spugne coloratissime sono stati ritratti da subacquei professionisti per far conoscere agli italiani le meravigliose creature che vivono sotto la superficie del mare e che rischiano di subire danni dalle estrazioni di gas e petrolio. Come purtroppo testimonia il recente rapporto di Greenpeace "Trivelle fuorilegge", le piattaforme offshore stanno già avvelenando i nostri mari, minacciando attività cruciali per la nostra economia come il turismo e la pesca. Se non invertiamo rotta, investendo in energie rinnovabili e riducendo le emissioni di gas serra, rischiamo di compromettere per sempre la salute del mare: i climatologi hanno infatti dimostrato che i cambiamenti climatici stanno già causando l'aumento delle temperature del Mediterraneo, con gravi impatti sull'ecosistema marino. «È ora di pensare a un diverso modello di sviluppo che tuteli il mare e investa sulle vere risorse del nostro Paese: il turismo, le energie rinnovabili, la bellezza dei nostri paesaggi», ha affermato Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia. «Le nostre coste, la nostra storia, la vita sottomarina sono le vere risorse della nostra economia, non le trivelle. Il mare è di tutti noi, e per proteggerlo invitiamo tutti gli italiani a votare Sì al referendum del prossimo 17 aprile». Greenpeace ringrazia di cuore tutti i gruppi di subacquei che hanno aderito all'iniziativa. Con la loro passione e il loro amore per il mare hanno superato tutte le difficoltà metereologiche delle ultime settimane e sono riusciti a dare voce al Mediterraneo e alle creature che abitano le sue profondità: il 17 aprile gli italiani possono fermare le trivelle, votando Sì per il mare.