Vita di città
Festa della Donna: il commento del sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia
"Auguri a tutte le Donne"
Canosa - sabato 8 marzo 2014
15.45
In occasione dell'8 Marzo, Festa della Donna, il sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia, scrive quanto segue:
"Non vi sarebbe necessità di festeggiare una "metà del cielo" se fosse superata nei fatti la disparità evidente tra i due sessi. E senza paura di essere smentiti, sembra che nulla si muova per modificare radicalmente questa assurda realtà. Che è frutto di ancestrale retaggio culturale, a latitudini diverse ancora più radicato (pensate ai paesi arabi integralisti, per esempio). L'uomo organizza e raggiunge posizioni di "controllo e comando", le donne "fanno la spesa". E ne fanno le spese! Ma non ci sarà più spazio all'arrocco maschile quando, tra qualche anno, il numero dei laureati sarà invertito rispetto al genere: sono più numerose le donne degli uomini a concludere gli studi universitari, più determinate nell'apprendimento e spesso anche le più brave. Spero con tutto il cuore di non dover festeggiare più la "Festa della Donna" negli anni futuri: mi piacerebbe che fossero tutte le donne equivalenti in tutto agli uomini ed avessero le stesse possibilità, tanto da rendere ridicola una simile celebrazione. Ma immaginate OGGI la festa degli uomini? Al pari di questo vorrei che si giungesse. Mi piacerebbe dedicare a tutte le donne una frase di William Shakespeare (La donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata) e vorrei che fosse fatta propria dalle giovani generazioni. Perchè solo queste possono cambiare le cose, solo da quel terreno può nascere la pianta dell'antipregiudizio, pur concimata da retaggio e sospetto. Auguri a tutte le Donne. Confidando che in un futuro prossimo non serva più augurarlo".
"Non vi sarebbe necessità di festeggiare una "metà del cielo" se fosse superata nei fatti la disparità evidente tra i due sessi. E senza paura di essere smentiti, sembra che nulla si muova per modificare radicalmente questa assurda realtà. Che è frutto di ancestrale retaggio culturale, a latitudini diverse ancora più radicato (pensate ai paesi arabi integralisti, per esempio). L'uomo organizza e raggiunge posizioni di "controllo e comando", le donne "fanno la spesa". E ne fanno le spese! Ma non ci sarà più spazio all'arrocco maschile quando, tra qualche anno, il numero dei laureati sarà invertito rispetto al genere: sono più numerose le donne degli uomini a concludere gli studi universitari, più determinate nell'apprendimento e spesso anche le più brave. Spero con tutto il cuore di non dover festeggiare più la "Festa della Donna" negli anni futuri: mi piacerebbe che fossero tutte le donne equivalenti in tutto agli uomini ed avessero le stesse possibilità, tanto da rendere ridicola una simile celebrazione. Ma immaginate OGGI la festa degli uomini? Al pari di questo vorrei che si giungesse. Mi piacerebbe dedicare a tutte le donne una frase di William Shakespeare (La donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata) e vorrei che fosse fatta propria dalle giovani generazioni. Perchè solo queste possono cambiare le cose, solo da quel terreno può nascere la pianta dell'antipregiudizio, pur concimata da retaggio e sospetto. Auguri a tutte le Donne. Confidando che in un futuro prossimo non serva più augurarlo".