Territorio
Flessioni di mercato sui consumi di vino pugliese
L'assessore Pentassuglia: “Favorevoli nel proporre un intervento regionale per la gestione efficiente degli stock e alla modifica del disciplinare di produzione”
Puglia - lunedì 22 maggio 2023
22.19
"Un incontro proficuo in cui ho manifestato la ferma volontà della Regione di sostenere -anche proponendo modifiche alla normativa vigente in materia e con azioni di controllo delle produzioni secondo i disciplinari condivisi - il comparto vitivinicolo pugliese che in questo momento sta facendo i conti con il problema di un prodotto di altissima qualità ma purtroppo fermo in cantina". Lo ha detto l'assessore all'Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, a margine della riunione odierna del Comitato vitivinicolo regionale. Nell'incontro si è discusso proprio della questione delle giacenze - che vedono coinvolte talune tipologie di vino e vitigni - e, in generale, delle possibili scelte finalizzate all'adeguamento della produzione e dell'offerta di vini di qualità alla domanda in evoluzione, in uno scenario che segna il passo anche in diverse altre realtà regionali ed europee.
"Abbiamo condiviso che si tratta di situazioni che originano da condizioni strutturali e che richiedono soluzioni complesse, agendo su più fronti e con iniziative convergenti – ha sottolineato l'assessore Pentassuglia -. Flessioni di mercato sui consumi e il cambio della tipologia dei prodotti pugliesi richiedono nuovi approcci di sistema, in particolare sulle produzioni viticolo-enologiche a indicazione geografica, che è la fascia commerciale maggiormente interessata dalla congiuntura economica. In un clima di aperto confronto sono state ascoltate le istanze degli operatori e affrontate questioni legate alla situazione congiunturale. Dall'incontro con tutti gli attori della filiera è emersa la piena condivisione di agire per una modifica delle rese contenute nei disciplinari di produzione di queste tipologie di vini e di approfondire le valutazioni circa l'opportunità di mantenere le deroghe alla resa massima di uva ad ettaro attualmente previste, in quanto valori non più in linea con le mutate esigenze del mercato".
"Si tratta di un percorso che, come Regione, porteremo avanti – ha aggiunto Pentassuglia -, fermo restando i requisiti obbligatori di modifica previsti dalle norme, sulla base della richiesta supportata da una rappresentatività del 20% dei vitivinicoltori pugliesi e coinvolga almeno una pari percentuale di superficie vitata per la denominazione da modificare". L'assessore ha chiesto a tal proposito al Comitato di far pervenire le loro proposte finalizzate alla diminuzione delle rese sì da redigere e poi adottare un provvedimento con il quale chiedere al Ministero la modifica dei disciplinari di produzione così come previsto dal decreto in materia.
Tra le azioni concrete già realizzate, secondo un approccio sinergico, vi sono quelle dell'ammissibilità della tipologia di investimenti per la spumantizzazione, d'ora in poi 'strutturale', in quanto finanziato con le risorse dell'OCM Vino, e della costante attenzione all'attività di promozione delle eccellenze regionali, favorendo l'incontro tra gli operatori e i principali buyers nazionali ed esteri.
"Per quanto riguarda le misure da intraprendere a livello regionale, ho già dichiarato la piena disponibilità da parte della Regione di agire, in tempi snelli e celeri con un provvedimento, ad accompagnare e valutare tutte le iniziative che le organizzazioni del settore e la filiera, adeguatamente rappresentata, vorranno presentare nel rispetto delle disposizioni ministeriali attualmente vigenti, i cui effetti potremo vedere dalla successiva campagna vitivinicola, in un'ottica di efficienza e sostenibilità economica, tutelando così le imprese, la qualità delle loro produzioni oltre alle nostre specificità e peculiarità territoriali. Per dare impulso a tutto abbiamo attivato, altresì, un gruppo di lavoro tra i diversi uffici regionali, che si avvale di un supporto tecnico scientifico e di analisi dei dati del settore e del mercato. E abbiamo promosso anche l'avvio di azioni di sperimentazione su vitigni e areali di coltivazione, per un più stretto legame tra produzioni autoctone e territorio. Sono soddisfatto dei risultati del tavolo odierno - ha concluso l'assessore - e, soprattutto, dell'unità di intenti e obiettivi da perseguire per la tenuta e la valorizzazione di un settore straordinario come il comparto del vino. Interventi normativi e regolativi a livello regionale e nazionale, insieme a strategie mirate che tutelino e valorizzino i nostri prodotti e le potenzialità commerciali dei nostri vitivinicoltori, possono sicuramente essere soluzioni efficaci nel medio lungo periodo".
"Abbiamo condiviso che si tratta di situazioni che originano da condizioni strutturali e che richiedono soluzioni complesse, agendo su più fronti e con iniziative convergenti – ha sottolineato l'assessore Pentassuglia -. Flessioni di mercato sui consumi e il cambio della tipologia dei prodotti pugliesi richiedono nuovi approcci di sistema, in particolare sulle produzioni viticolo-enologiche a indicazione geografica, che è la fascia commerciale maggiormente interessata dalla congiuntura economica. In un clima di aperto confronto sono state ascoltate le istanze degli operatori e affrontate questioni legate alla situazione congiunturale. Dall'incontro con tutti gli attori della filiera è emersa la piena condivisione di agire per una modifica delle rese contenute nei disciplinari di produzione di queste tipologie di vini e di approfondire le valutazioni circa l'opportunità di mantenere le deroghe alla resa massima di uva ad ettaro attualmente previste, in quanto valori non più in linea con le mutate esigenze del mercato".
"Si tratta di un percorso che, come Regione, porteremo avanti – ha aggiunto Pentassuglia -, fermo restando i requisiti obbligatori di modifica previsti dalle norme, sulla base della richiesta supportata da una rappresentatività del 20% dei vitivinicoltori pugliesi e coinvolga almeno una pari percentuale di superficie vitata per la denominazione da modificare". L'assessore ha chiesto a tal proposito al Comitato di far pervenire le loro proposte finalizzate alla diminuzione delle rese sì da redigere e poi adottare un provvedimento con il quale chiedere al Ministero la modifica dei disciplinari di produzione così come previsto dal decreto in materia.
Tra le azioni concrete già realizzate, secondo un approccio sinergico, vi sono quelle dell'ammissibilità della tipologia di investimenti per la spumantizzazione, d'ora in poi 'strutturale', in quanto finanziato con le risorse dell'OCM Vino, e della costante attenzione all'attività di promozione delle eccellenze regionali, favorendo l'incontro tra gli operatori e i principali buyers nazionali ed esteri.
"Per quanto riguarda le misure da intraprendere a livello regionale, ho già dichiarato la piena disponibilità da parte della Regione di agire, in tempi snelli e celeri con un provvedimento, ad accompagnare e valutare tutte le iniziative che le organizzazioni del settore e la filiera, adeguatamente rappresentata, vorranno presentare nel rispetto delle disposizioni ministeriali attualmente vigenti, i cui effetti potremo vedere dalla successiva campagna vitivinicola, in un'ottica di efficienza e sostenibilità economica, tutelando così le imprese, la qualità delle loro produzioni oltre alle nostre specificità e peculiarità territoriali. Per dare impulso a tutto abbiamo attivato, altresì, un gruppo di lavoro tra i diversi uffici regionali, che si avvale di un supporto tecnico scientifico e di analisi dei dati del settore e del mercato. E abbiamo promosso anche l'avvio di azioni di sperimentazione su vitigni e areali di coltivazione, per un più stretto legame tra produzioni autoctone e territorio. Sono soddisfatto dei risultati del tavolo odierno - ha concluso l'assessore - e, soprattutto, dell'unità di intenti e obiettivi da perseguire per la tenuta e la valorizzazione di un settore straordinario come il comparto del vino. Interventi normativi e regolativi a livello regionale e nazionale, insieme a strategie mirate che tutelino e valorizzino i nostri prodotti e le potenzialità commerciali dei nostri vitivinicoltori, possono sicuramente essere soluzioni efficaci nel medio lungo periodo".