Vita di città
Francesco Patruno: "Il P.U.G. siamo noi"...
"Nei giorni scorsi, sulle pagine dei quotidiani, sono apparse molte considerazioni"
Canosa - mercoledì 26 marzo 2014
10.59
Il Consiglio Comunale di Canosa, martedì 18 marzo ha approvato in via definitiva il Piano Urbanistico Generale della città. Il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia acquisterà efficacia giuridica, e sarà così definitivamente consegnato ai cittadini ed alla loro capacità di attuarlo secondo gli indirizzi e le varie disposizioni innovative rispetto al passato.
Davvero un bel risultato!
Bisognerà ora tuttavia, predisporre rapidamente ed approvare il regolamento edilizio ai sensi della Legge Regionale n. 3/2009 in modo da riordinare alcune disposizioni vigenti (strutture minori, tettoie, pergolati, disciplina del recupero dei sottotetti, porticati, norme per la rigenerazione urbana, dotazione energetica degli edifici ecc. ) ed attuare immediatamente alcuni suoi indirizzi, come la rideterminazione della zonizzazione urbana e territoriale ai fini del ricalcolo delle imposte locali, da utilizzare come base imponibile nel prossimo bilancio comunale.
Nei giorni scorsi, sulle pagine dei quotidiani, sono apparse molte considerazioni, vari commenti, elogi a più livelli, definizioni più o meno aderenti a quello che è o che potrebbe essere il P.U.G. di Canosa.
Qualche tempo fa, una trasmissione televisiva dal titolo "la storia siamo noi" narrava, attraverso una moderna interpretazione del sillogismo aristotelico, i vari eventi accaduti nel tempo come il risultato delle azioni dell'uomo.
Prendiamo spunto da questo, e a tal proposito ricordiamo cosa era la città di Canosa più di dieci anni fa, quando al governo si alternavano generazioni di soggetti politici, che davano origine ad amministrazioni la cui durata avvolte non andava oltre la settimana o, nella migliore delle ipotesi, diventava un soggetto agonizzante in un tempo non determinabile.
La città aveva perso ogni forma di identità territoriale, con la mancanza di ogni qualsiasi capacità di darsi un ruolo, di programmare e di governare un processo ordinato di sviluppo, di dare speranza alle generazioni.
E' questo il passato di Canosa, caratterizzato anche da intere generazioni di tecnici, imprenditori, rappresentanti della cultura, della politica, che determinarono, favorirono e realizzarono la cancellazione della memoria e della storia della città, radendo al suolo interi tessuti urbani contenenti autentiche opere di architettura, e sostituendole con anonimi ed improbabili risultati edilizi senza qualità e senza anima, di cui oggi ne abbiamo ampia e diffusa testimonianza sopratutto nel centro della città.
Negli ultimi dieci anni e invece cambiato un pò tutto; la città ha avuto un periodo di assoluta stabilità politica, ha sviluppato una propria e forte identità, ha accresciuto la capacità di inserirsi nelle scelte strategiche del territorio affermando un suo ruolo sempre più importante.
E' in questo periodo che sono state realizzate le premesse per un nuovo modo di governare il territorio che hanno portato poi alla stesura del nuovo strumento urbanistico di Canosa, concepito come aggiornamento ed implementazione del previgente PRG, congiuntamente alle nuove scelte ed al rinnovamento dell'apparato normativo che in questi anni faceva anche la Regione Puglia nell'ambito dell'urbanistica e del territorio.
Questo piano urbanistico è un Piano di nuova generazione, non solo perché conforme al D.R.A.G. (ndr. Documento regionale di assetto generale della Regione Puglia), nuova disciplina urbanistica regionale per lo sviluppo territoriale, ma perché è stato pensato, elaborato e creato da un modo diverso di fare politica, più dinamica, attiva, capace di programmare ed attuare i propri indirizzi a più livelli, capace di intercettare le dinamiche nel proprio intorno, favorendo la potenziale interconnessione tra sistemi di sviluppo del proprio territorio con altri territori.
Questa è la storia del Piano Urbanistico Generale di Canosa, questa la storia dei suoi cittadini. Con esso si perseguono obiettivi di qualità dell'ambiente naturale, storico-paesaggistica, attraverso la salvaguardia dell'enorme patrimonio testimoniale archeologico ed ecologico, ma soprattutto è uno strumento che consente di "fare".
E' uno strumento però che ha bisogno di essere governato ed attuato, ha bisogno dei cittadini, dei tecnici, degli imprenditori, dei politici, di tutti i professionisti del settore, consapevoli e capaci di confrontarsi con le idee del piano e con le sue strategie.
La politica innanzitutto è chiamata ad interpretare un ruolo chiave in questo contesto, affinché determini le condizioni per la stabilità politica-amministrativa, ritenuta componente indispensabile per l'attuazione delle strategie di sviluppo dettate dal piano. Si pensi infatti alle recenti norme per la semplificazione amministrativa, che in virtù di tale principio hanno delegato alle Giunte Comunali, anziché ai Consigli Comunali, le competenze in merito alla adozione ed approvazione degli strumenti esecutivi, essenziali per conseguire l'attuazione del piano.
Questo è il P.U.G., uno strumento a servizio di tutti noi, che ha immaginato una città migliore, che ha previsto un territorio meglio valorizzato, che ha creato le condizioni per uno sviluppo più ordinato. Sta a noi saperlo utilizzare al meglio, ma soprattutto sta a chi governa la città creare le condizioni per le sua attuazione.
Purtroppo, visto gli eventi che in questi ultimi tempi hanno interessato l'attuale l'Amministrazione, le premesse perché questo Piano Urbanistico possa contribuire ad essere un punto di forza per la città non sembrano essere molto rosee. Speriamo non riaffiorino i fantasmi del passato!
Arch. Francesco Patruno - già Assessore all'Urbanistica della Giunta Ventola.
Davvero un bel risultato!
Bisognerà ora tuttavia, predisporre rapidamente ed approvare il regolamento edilizio ai sensi della Legge Regionale n. 3/2009 in modo da riordinare alcune disposizioni vigenti (strutture minori, tettoie, pergolati, disciplina del recupero dei sottotetti, porticati, norme per la rigenerazione urbana, dotazione energetica degli edifici ecc. ) ed attuare immediatamente alcuni suoi indirizzi, come la rideterminazione della zonizzazione urbana e territoriale ai fini del ricalcolo delle imposte locali, da utilizzare come base imponibile nel prossimo bilancio comunale.
Nei giorni scorsi, sulle pagine dei quotidiani, sono apparse molte considerazioni, vari commenti, elogi a più livelli, definizioni più o meno aderenti a quello che è o che potrebbe essere il P.U.G. di Canosa.
Qualche tempo fa, una trasmissione televisiva dal titolo "la storia siamo noi" narrava, attraverso una moderna interpretazione del sillogismo aristotelico, i vari eventi accaduti nel tempo come il risultato delle azioni dell'uomo.
Prendiamo spunto da questo, e a tal proposito ricordiamo cosa era la città di Canosa più di dieci anni fa, quando al governo si alternavano generazioni di soggetti politici, che davano origine ad amministrazioni la cui durata avvolte non andava oltre la settimana o, nella migliore delle ipotesi, diventava un soggetto agonizzante in un tempo non determinabile.
La città aveva perso ogni forma di identità territoriale, con la mancanza di ogni qualsiasi capacità di darsi un ruolo, di programmare e di governare un processo ordinato di sviluppo, di dare speranza alle generazioni.
E' questo il passato di Canosa, caratterizzato anche da intere generazioni di tecnici, imprenditori, rappresentanti della cultura, della politica, che determinarono, favorirono e realizzarono la cancellazione della memoria e della storia della città, radendo al suolo interi tessuti urbani contenenti autentiche opere di architettura, e sostituendole con anonimi ed improbabili risultati edilizi senza qualità e senza anima, di cui oggi ne abbiamo ampia e diffusa testimonianza sopratutto nel centro della città.
Negli ultimi dieci anni e invece cambiato un pò tutto; la città ha avuto un periodo di assoluta stabilità politica, ha sviluppato una propria e forte identità, ha accresciuto la capacità di inserirsi nelle scelte strategiche del territorio affermando un suo ruolo sempre più importante.
E' in questo periodo che sono state realizzate le premesse per un nuovo modo di governare il territorio che hanno portato poi alla stesura del nuovo strumento urbanistico di Canosa, concepito come aggiornamento ed implementazione del previgente PRG, congiuntamente alle nuove scelte ed al rinnovamento dell'apparato normativo che in questi anni faceva anche la Regione Puglia nell'ambito dell'urbanistica e del territorio.
Questo piano urbanistico è un Piano di nuova generazione, non solo perché conforme al D.R.A.G. (ndr. Documento regionale di assetto generale della Regione Puglia), nuova disciplina urbanistica regionale per lo sviluppo territoriale, ma perché è stato pensato, elaborato e creato da un modo diverso di fare politica, più dinamica, attiva, capace di programmare ed attuare i propri indirizzi a più livelli, capace di intercettare le dinamiche nel proprio intorno, favorendo la potenziale interconnessione tra sistemi di sviluppo del proprio territorio con altri territori.
Questa è la storia del Piano Urbanistico Generale di Canosa, questa la storia dei suoi cittadini. Con esso si perseguono obiettivi di qualità dell'ambiente naturale, storico-paesaggistica, attraverso la salvaguardia dell'enorme patrimonio testimoniale archeologico ed ecologico, ma soprattutto è uno strumento che consente di "fare".
E' uno strumento però che ha bisogno di essere governato ed attuato, ha bisogno dei cittadini, dei tecnici, degli imprenditori, dei politici, di tutti i professionisti del settore, consapevoli e capaci di confrontarsi con le idee del piano e con le sue strategie.
La politica innanzitutto è chiamata ad interpretare un ruolo chiave in questo contesto, affinché determini le condizioni per la stabilità politica-amministrativa, ritenuta componente indispensabile per l'attuazione delle strategie di sviluppo dettate dal piano. Si pensi infatti alle recenti norme per la semplificazione amministrativa, che in virtù di tale principio hanno delegato alle Giunte Comunali, anziché ai Consigli Comunali, le competenze in merito alla adozione ed approvazione degli strumenti esecutivi, essenziali per conseguire l'attuazione del piano.
Questo è il P.U.G., uno strumento a servizio di tutti noi, che ha immaginato una città migliore, che ha previsto un territorio meglio valorizzato, che ha creato le condizioni per uno sviluppo più ordinato. Sta a noi saperlo utilizzare al meglio, ma soprattutto sta a chi governa la città creare le condizioni per le sua attuazione.
Purtroppo, visto gli eventi che in questi ultimi tempi hanno interessato l'attuale l'Amministrazione, le premesse perché questo Piano Urbanistico possa contribuire ad essere un punto di forza per la città non sembrano essere molto rosee. Speriamo non riaffiorino i fantasmi del passato!
Arch. Francesco Patruno - già Assessore all'Urbanistica della Giunta Ventola.